La rettocolite ulcerosa. Come si cura?

  

Come si cura la rettocolite ulcerosa?

Il libro la zona omega 3, un tipo particolare di grasso che deve essere isolato e purificato, spiega che può essere perfetto per questa malattia, che ti porta ad andare al bagno 10 volte al giorno, con problemi di ogni genere, anche psicologici.

Bilanciare il comportamento ormonale del proprio fisico è alla base del benessere. E' importante ricordare che noi siamo ciò che mangiamo. Dobbiamo evitare di mangiare alimenti errati.

Non tutti i cibi fanno bene. Immettere nel corpo quel che ci serve e che fa funzionare il corpo come si deve è la base della salute.

Fare funzionare il corpo in modo corretto

Leonardo Rubini propone, oltre di accedere al suo blog http://www.leonardorubini.org, propone di fare attenzione al bilanciamento dei cibi, rinascendo e risolvendo il problema della sua malattia, e tornare a vivere una vita normale, come nel caso di Matteo Dall'Osso e della sclerosi multipla.




Semplicemente mettendo a posto l'alimentazione, si mettono a posto i propri problemi di salute.

Rimane sempre il fatto che nessuno ci dice come stanno davvero le cose, perché è importante vendere più medicine possibile invece che risolvere una volta per tutte, con l'alimentazione, i problemi delle persone.


   

  
  


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Turismo di Massa.

  

Un interessante articolo di Beppe Grillo sul Turismo di Massa.

Citiamo il testo integrale dell'intervento sulla homepage del blog di Beppe Grillo di Oggi, che ricorda come la scelta di un viaggio porti inevitabilmente alla morte dei luoghi oggetto di "culto". Proprio questa estate ragionavo con la mia compagna sulla finzione dei luoghi di villeggiatura. Ovunque vai, da Alberobello a Bronte, tutto quel che trovi sono souvenir dei trulli, barattoli di pistacchio DOC (in tutto il mondo c'è il pistacchio di Bronte; ma quanto pistacchio c'è in pochi ettari di terreno?).

Non riusciamo a trovare più da nessuna parte il gusto di entrare in un luogo che non sia stato costruito con l'intento di vendere qualcosa al turista. Non esistono più luoghi in cui gli abitanti possano continuare a farsi gli affari propri, vivendo una vita originale, e che il turista può godersi a distanza, ammirandoli nella loro vera essenza.

Gallipoli, Otranto, San Vito Lo Capo, ecc... tutte mete che costruiscono quel che lì non c'è mai stato, ossia la vita notturna per il turista. Ed ecco qui che nascono ristoranti e discoteche dove non ce ne sono mai stati, dove il cemento arriva ingombrante e sporco.

La vera vacanza è nei paesini di montagna lontani dal night life, dove quando arrivi ti guardano pure male, e dove se sei gentile puoi ritrovarti a chiacchierare con un novantenne rincoglionito ancora capace di raccontarti storie vere e autentiche, senza proporti finte favole legate alla sua zona per poi venderti il souvenir di turno legato al culto locale.


Odio il turismo di massa,
le cavallette che arrivano con i voli charter
in luoghi mai visti prima e che non vedranno mai più.
Odio il turismo di massa che trasforma gli agricoltori in camerieri,
i pastori in uomini delle pulizie e
il territorio in un campo giochi per bambini e per adulti.
Odio il turismo di massa che ruba l'acqua dai campi di grano
per le piscine e per i cessi dei grandi alberghi e che, però,
lascia in ogni camera le istruzioni per non distruggere il pianeta.
Odio il turismo di massa inconsapevole delle culture,
dell'alimentazione, della storia dei posti in cui si muove
frenetico e cieco con in mano una improbabile guida.
Odio il turismo di massa che trasforma posti antichi
e meravigliosi in una fotocopia delle periferie urbane in cui
trascorre la sua miserabile vita.
Odio gli ecomostri, le villette sul mare, i porticcioli
trasformati in una sequenza interminabile di ristoranti, pizzerie e bar.
Odio i mozziconi delle sigarette che hanno sostituito le conchiglie nelle spiagge.
Odio le bottiglie di plastica e le cannucce per le bibite che spuntano dalla sabbia,
al posto delle chele dei granchi e degli ossi di seppia.
Odio questo turismo grasso, sudato, ignorante con gli spettacolini
la sera e il buffet sempre aperto con cibi importati da chissà dove.
Odio il turismo di massa, il supermercato dell'estate con il carrello pieno
di cose inutili da mettere in vista al rientro nel salotto di casa.
Odio il turismo di massa che cancella i paesi, i linguaggi,
i visi antichi dei popoli, la gentilezza di chi non ha ancora subito la globalizzazione.
Odio il turismo di massa che omologa ogni cosa.

Tratto da: http://www.beppegrillo.it/2011/08/il_mondo_a_una_dimensione/index.html


   

  
  


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Dov'è finita la carità cristiana?

  

In queste giornate dense di avvenimenti disastrosi e ribellioni verso i governi dittatoriali africani, non credo di essere sola a pensare che viviamo in un brutto mondo. L'aver attraversato i secoli e le guerre non ha insegnato molto all'uomo, semmai ha fatto sì che si radicasse il culto dell'ego. Ciascuno pensi a se stesso, ad arricchirsi quanto più sia possibile, a danno di chiunque, calpestando valori a fatica tramandati dai nostri avi.

Chi non ha assistito, in questi giorni, all'arrivo incessante dei migranti dai paesi africani verso il nostro paese? Ciascuno di noi ha negli occhi la visione di quei più o meno disperati che cercano "un'altra vita", intraprendendo viaggi rischiosi e spesso fatali, gli occhi impauriti, a volte, per gli orrori appena lasciati. Toccando il suolo italiano credono nella salvezza e, malgrado i moltissimi volontari che dedicano tutte le loro forze nelle cure mediche e assistenziali, ai massimi livelli governativi si studiano i mezzi per poterli ricacciare indietro o trasferirli in altri paesi.


Dove è finita la carità cristiana?

E' certamente un fenomeno preoccupante da gestire, la "civilissima" Francia ha risposto NO. I profughi vengono lasciati alla frontiera e a nessuno è permesso attraversare il confine. Ma anche in Italia vi sono regioni che si oppongono all'ospitalità, e che dire dei partiti facenti parte della coalizione di governo? I cosiddetti cattolici non dovrebbero praticare l'accoglienza, non dovrebbero aprire le loro case e dividere il loro cibo con il viandante?

E il Papa che nella liturgia del giovedì santo si inginocchia davanti al mendicante e gli lava i piedi, che cosa significherà mai? A quale scopo inscenare tutto questo teatrino se poi è l'abitante di Lampedusa a doversi fare carico di tutte le conseguenze delle guerre di petrolio, rinunciando alla loro vita e al loro unico mezzo di sostentamento cioè al turismo? Eppure li vedi lì, in prima fila, a portare coperte e vestitini per i neonati, mentre i cattolici osservanti dopo aver (forse) detto una preghierina si sentono sollevati e continuano a seguire Grande Fratello.

Allora mi viene da pensare che c'è qualcosa di profondamente sbagliato nella politica e nella religione. Perché per quanto ne so io i partiti di centro destra che si definiscono cristiani, rifiutano i profughi e i partiti del centrosinistra, dove ci sono quelli che una volta si diceva, mangiassero i bambini, sono per l'accoglienza. Se qualcuno vuole aiutarmi a capire, si accomodi pure.

Grazie in anticipo

Mammut

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Osteoporosi e latticini. Il latte fa veramente male.

  

La pubblicità è l'anima del commercio, questo si sa, ma che questa massima nasconda l'impercettibile truffa del farci consumare ciò che fa guadagno e non ciò che fa bene, non tutti sembrano crederlo. Mi riferisco, al solito, alla nostra alimentazione, indirizzata dalle ditte produttrici di schifezze e scarsa di nozioni su ALIMENTAZIONE E SALUTE. Per chi segue questo blog ormai sa che qui si tenta di divulgare la macrobiotica, anche se non rispettata come una dottrina, ma con qualche rara concessione.

Oggi vorrei fare io stessa uno spot pubblicitario, ho sperimentato sulla mia pelle, anzi, sulle mie ossa, la veridicità delle teorie secondo le quali l'osteoporosi non si previene consumando più latticini e formaggi in genere, semmai eliminandoli e limitando al massimo il consumo di carne che fa male alla salute. Il Dott. Berrino, attraverso i suoi video, spiega molto chiaramente che le proteine animali contribuiscono al depauperamento delle riserve di calcio del nostro organismo.


Latticini e latte fanno male alle ossa.

Chi mi conosce sa perfettamente che da circa sei mesi ho abbandonato il consueto cibo per dedicarmi completamente a scelte più sane, ho seguito i consigli del dott. Berrino e dei cuochi della Cascina Rosa, mi sono appassionata alle spezie e alle farine integrali, ho conosciuto alimenti che non avevo mai provato trovandoli gradevolissimi e mi sono cimentata nella sperimentazione e creazione di nuove ricette.

Ma poi è arrivato il momento di verificare l'attendibilità di questa trasformazione: ebbene, l'occasione si è presentata in questi giorni di consueti controlli medici, avevo già sentito e visto i benefici del nuovo stile di vita, quattro chili in meno di peso, sensazione di leggerezza, ma la cosa che più mi ha impressionato è stato il risultato della MOC. Considerato che ho smesso il consumo di latte, latticini e formaggi, un risultato come quello che ho ricevuto oggi non me lo aspettavo proprio. Forse perché non ancora del tutto pronta a credere che l'eliminazione del cibo animale e del tanto raccomandato latte potesse servire a prevenire l'osteoporosi, ma la sorpresa è stata grande e graditissima, quando ho saputo che le mie ossa stanno meglio di un anno fa, ho recuperato una minima percentuale, ma è sicuramente una cosa positiva e ho invertito la tendenza che invece andava verso la decalcificazione progressiva.

A dispetto di tutti quegli spot pubblicitari che incitano a consumare yogurt più o meno ricchi di calcio. Allora, per chi volesse saperne di più, invito a rivedere i video del Dott. Berrino nella rubrica "salute" di questo blog, in cui si comprende meglio il punto di vista dello scienziato, io posso soltanto sperimentare e divulgare, di più non so.


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All'infaticabile compagna di ballo Pina Baglio

  

Le tue scarpe da ballo riposte ormai per sempre, ci hai lasciato il ricordo di te nelle fotografie scattate negli ultimi dieci anni, ridevi e ballavi, quando ti ho conosciuta appena muovevi i primi passi nella danza che poi tanto ti ha preso, al punto di voler tu stessa insegnare ad altri, la disciplina più bella e divertente che ci accomunava.

Per molto tempo siamo state parte di un gruppo, un simpatico agglomerato di donne di ogni età, di tanto in tanto ci si riuniva per mettere in pratica i nuovi passi appena imparati, si andava per locali da ballo e al nostro arrivo, nel mezzo della pista si faceva spazio a quella sgangherata carovana di donne sgambettanti. E sudavi, tanto da doverti asciugare il viso quasi fosse appena lavato, e ti guardavo, infaticabile come fosse un dovere, quello di non fermarsi mai.

Poi la tua vita ebbe un sussulto, triste ma superato e allora la tua forza si moltiplicò, a dispetto della cattiva sorte, andavi avanti e avanti ma sempre i tuoi piedi e la musica furono un corpo solo.

Diventasti nonna, quella gioia l'hai avuta, e andavi fiera delle piccole immagini che a tutti mostravi, fin quando arrivò il periodo più triste, iniziarono i guai, la salute vacillava, ma tu non ti arrendevi mai, dopo ogni intoppo, al ritorno a casa, riprendevi la vita di sempre, come a voler cancellare il dolore provato.

Poi hai ceduto, ti sei arresa, le tue scarpe da ballo ormai vuote restano a ricordare quanto la tua forza sia viva e rimarrà nei tuoi figli e nel nostro ricordo.

Ciao, Pina

Mammut


   

  
  


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