Satanisti evocano Padre Pio durante una messa nera

  

Il noto proverbio dei nostri nonni "scherza coi fanti ma lascia stare i santi" non è stato recepito dai tre ragazzi di Melicuccà (Calabria) adoratori de Diavolo e i quali, mentre erano intenti in uno dei loro riti blasfemi, hanno per errore evocato il famoso santo Padre Pio da Pietrelcina.

L'organizzazione, composta da due appena maggiorenni e un trennenne senza lavoro, erano tutti espliciti fan del cantante Marylin Manson, noto devoto personaggio satanista e tutti uniti in questa setta di adorazione del demonio.

A quanto dicono i ragazzi, cercando su Google i tre hanno trovato alcune formule di evocazione per richiamare Satana, proprio nell'ultima seduta spiritica, da svolgersi in un bosco tetro nella zona di Catanzaro nei pressi di una chiesa sconsacrata.

Nessuno dei satanisti ha potuto però rimediare un'auto per raggiungere il luogo in cui i tre avevano pensato di organizzare la messa, e si è quindi ripiegato per invocare Satana nel garage di uno dei tre (sotto l'abitazione dei genitori, ignari del rito satanico programmato).

L'errore causa dell'apparizione di Padre Pio

Durante la parte clou della messa qualcosa però è andato storto, e molto probabilmente l'errore, commesso all'interno della formula pronunciata dai tre, ha beffato il trio, che invece del Demonio, si sono trovati materializzato il Sabto Padre Pio da Pietralcina.

Il Santo, forse a causa del suo stato di anima immateriale che gli confonde i purissimi sensi, non ha subito realizzato di essere finito in un luogo blasfemo, e ha scambiato le adulazioni dei tre per sincero cenno di fede nel Cristo Re e nel Nostro Signore Padre Eterno, uno e trino e creatore della terra, del cielo, e di tutti gli apostoli, dei santi, di Adamo ed Eva e di tutto il creato, tartarughe comprese.

Dopo pochi secondi sono stati proprio i tre adulatori del Demonio, avendolo riconosciuto, a fargli notare l'imbarazzante equivoco. "Ma tu non sei Satana, tu sei Padre Pio, ti ho visto in televisione" avrebbe apostrofato uno dei tre ragazzi.

Il triste epilogo della vicenda

A quel punto Padre Pio ha redarguito la teppaglia in modo scortese, e al contempo molto affettuoso, com'era famoso fare anche in vita. "Poi ha chiesto dei soldi" dichiara uno dei tre, "che in quel momento nessuno di noi aveva", al ché se ne è andato, benedicendo il garage e due delle quattro biciclette di famiglia.


Messa satanica evoca per sbaglio Padre Pio.

I tre nullafacenti purtroppo non saranno condannati in alcun modo per il reato morale commesso, poiché il codice penale (approvato in epoca Fascista, ma snaturato dalle leggi democratiche, causa di ogni mal) non sono incappati in alcun reato, anche se questa vicenda ha lasciato comunque un segno positivo.

Secondo quanto attestano famiglie dei tre ragazzi, una forte conversione è stata effettuata dalle loro anime, e da Satanisti sono diventati Padristi, devotissimi al Santo che tanto disturbo si è preso nell'omaggiarli della sua visita.

Ancora una volta, il miracolo è stato compiuto.


   

  
  


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Internet all'Infernetto. ADSL impossibile.

  

Internet all'infernetto? No grazie.

Ci siamo trasferiti da poco alla zona "macchione" dell'Infernetto, a Roma. Una zona di media densità abitativa, per la precisione in una parallela di via Wolf Ferrari, una delle vie più trafficate dell'Infernetto.

ADSL con Tiscali all'Infernetto? No.

Appena trasferiti, per ovvi motivi di lavoro, abbiamo richiesto l'allaccio di una nuova ADSL, contattando Tiscali (già avevamo il pagamento RID attivo e bla bla bla, quindi abbiamo deciso di mantenere il rapporto con il gestore attivo).

Trattandosi di una nuova abitazione, quindi senza allaccio telefonico Telecom, Tiscali, dopo qualche giorno ci ha inviato un sms dicendo che "la richiesta di attivazione ADSL non è andata a buon fine".

ADSL con Alice di Telecom Italia all'Infernetto? No.

Chiamiamo quindi Telecom Italia, che con la sua "magica" Alice, promette di attivare telefono e ADSL in una decina di giorni. Ecco quindi che arriva la doccia fredda. Indisponibilità in centrale.


La centrale MA7 dell'infernetto di Telecom, che è satura. NO ADSL.

Tutti gli spazi nel pannello della centrale MA007 (Via Coronaro) dell'Infernetto sono completi, e non sono previsti assolutamente nuovi ampliamenti, quindi Telecom Italia e la sua Alice vanno a farsi benedire in quel posto.

Dopo una capillare ispezione in rete, dove viene riscontrato che in effetti Telecom Italia non intende investire per portare la rete nella zona (malgrado sia la zona con la più alta edificabilità degli ultimi 10 anni in tutta la provincia di Roma), passiamo alla ricerca dell'ennesima soluzione alternativa.

ADSL con Fastweb all'Infernetto? No.

Fastweb. L'unico che stende la fibra per conto proprio. Contattiamo Fastweb, che spiega che "Gentile Signire, l'area dai terminali risulta coperta, e le assicuro che Fastweb ha proprio comprato in questa zona delle centrali dedicate e di proprietà dell'azienda, e quindi indipendentemente dalla saturazione della zona Telecom, Lei avrà l'ADSL. Grazie per aver scelto i servizi Fastweb".

A tale affermazione, mi sento di insistere, chiedendo al tecnico "ma Lei è proprio sicuro è? La zona è satura e ho letto in rete (e anche parlato con il vicino di casa) che neanche Fastweb arriva all'Infernetto".

"Stia tranquillo, Signore, Le confermo che abbiamo una nostra centrale e Lei avrà l'ADSL. Ci rimandi il contratto compilato, e nel mentre, La contatterà un nostro tecnico per darLe appuntamento per l'attivazione".

Menomale che quel contratto, non l'ho MAI firmato. Dopo diversi giorni di attesa (si sono dati alla macchia), e senza chiamata alcuna da parte dei preannunciati tecnici per l'attivazione, ricontatto io il "servizio clienti" Fastweb, che mi dice di attendere ancora qualche giorno. Dopo circa 29 giorni, li ricontatto per sentirmi dire:

"Mi spiace, ma leggo qui sul terminale che Telecom non ha più disponibilità di risorse nella centrale, pertanto non possiamo attivare l'ADSL Fastweb".

La mia risposta, per quanto corretta, non mi ha assolutamente liberato dalla rabbia verso la demenza dei commerciali craniolesi Fastweb:

"Buffoni. Lo sapete che siete dei buffoni? Lo sapete o no che siete dei buffoni?"

La cosa bella è stata sentirsi dire dalla centralinista "Lei ha perfettamente ragione.".

ADSL all'infernetto con TIM via SIM di cellulare?

Eccoci quindi al piano B. Non potendo avere connessione via cavo, sono passato al Piano B. Siamo andati in TIM, per acquistare a 300 euro l'anno, una soluzione che con il 3G ("copertura all'infernetto presente Signore"), avrebbe permesso di navigare a velocità supersonica con mini router hawaii wi-fi.

Torno a casa, l'accendo. Rete 2G. Impossibile connettersi ad internet.
Incredulo, esco in strada, cammino per qualche isolato, pensando ad un problema legato alla mia abitazione (mura di casa troppo spesse ecc...). Niente di Niente. Infernetto senza connessione 3G TIM.

Ridicolo.

Al momento sono connesso con il telefonino Nexus S in Thetering con il gestore TRE. Qualche tacca in casa la riesco a rubicchiare, e il 3G arriva, fioco ma arriva.


TIM all'Infernetto (Roma) prende solo in 2g e non prende in 3g, rendendo impossibile connettersi ad internet con ADSL Wi Fi

Vi aggiorno presto sullo stato della mia guerra personale verso tutti i gestori telefonici. Quando accusi troppi colpi, l'unica è vendicarsi.

"Che Dio li furmini."

Aggiornamento del 25 giugno 2012: (Attenzione leggete tutto altrimenti perderete il vero senso dell'aggiornamento):

Tim prende anche in 3G e addirittura in alcuni momenti in HSDPA. Ora si vola (quando TIM decide di far volare, ossia una volta su 10), ma con la chiavetta/modem appesa alla finestra, e che se chiudi la porta della finestra perde il segnale... L'assistenza TIM al 119 è penosa. In caso di problemi ti danno appuntamenti a orari improbabili con tecnici improvvisati che si limitano a farti la misurazione di quanti giga disponibili hai ancora nel mese solare in corso. Uno schifo senza precedenti.

E tutto questo nel 2012... in un paese Italia che fa oramai parte del terzo mondo

Aggiornamento del 2013 (agosto).

Dicono dalla Telecom che a breve saranno potenziate le centraline (è comparso un nuovo box sopra la centrale MA7 di Via Coronaro). Staremo a vedere entro quando i nuovi spazi saranno vendibili visto che dal Call Center Telecom ancora non è disponibile la centralina per la vendita.


   

  
  


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Erba infestante prato lunga strisciante, la Gramigna

  

Sono due giorni che impazzisco a togliere un'erba infestante a mano dal prato pronto montato di recente nel giardino di casa. Una guerra senza fine. Si può impazzire a cercare di toglierla tutta a mano, senza contare che dopo poco ti vengono i calli alle mani.

Che tipo di erba infestante è questa che ho sul prato?

Un giro su internet per trovare una soluzione a questa pianta infestante che si sviluppa in lunghezza con un punto di emersione da sotto il prato da cui si ramifica in diversi bracci erbosi lunghi e che si aggrappano al terreno.


La Digitaria Sanguinalis, erba infestante del prato

Non riesco però a identificarla. Cerco "erba infestante prato" su Google e trovo un articolo in cui si vedono delle foto. Non mi convincono troppo. Sono foto di una pianta simile, la Sanguinella, o Digitaria Sanguinalis, che dalla descrizione però sembra proprio l'erbaccia che infesta il mio prato, soprattutto per la sua funzione di "intelligenza perfida".

Si legge infatti che "quando infesta tappeti erbosi sottoposti a sfalcio, assume un portamento strisciante mantenendosi al di sotto dell'altezza del taglio e quindi sopravvivendo ad esso".

In effetti, il comportamento sembra questo. Leggendo inoltre che le radici possono raggiungere grandi profondità e rimanere "dormienti" per molto tempo prima di riemergere in superficie, comprendo che la lotta è lunga.


La Digitaria Sanguinalis, erba infestante del prato

Le foto però non mi convincono e allora continuo a girare per la rete, trovando finalmente una foto esatta della piantaccia che mi sono trovato in 3/4 del giardino e che ha richiesto ben 4 ore per essere eliminata a mano, anche se purtroppo a causa delle radici dure, nel toglierla la metà delle volte si è spezzato il fusto dalla radice, lasciando pensare che a breve rifarà capolino con una nuova pianta.

Finalmente l'ho trovata! La fotografia è esattamente quella della nostra piantaccia. Triste è notare che si tratta di Cynodon dactylon, ossia una banale "Gramigna".

La gramigna, il cynodon dactylon, erba infestante del prato

La pianta infestante il prato pronto è la Gramigna!

Eccoci quindi a cercare una soluzione. Prima di prendere in analisi i vari composti chimici contro la Gramigna, e di cercare un prodotto da giardino, la ricerca su Wikipedia è d'obbligo, per conoscere il nostro nemico. Purtroppo la pagina non da molte indicazioni, se non terrorizzandomi per il fatto che la gramigna può avere radici fino a 2 metri di profondità e che è talmente resistente da essere usata per creare manti erbosi resistenti all'eccessivo calpestio.

Come eliminare la gramigna?

Veniamo al punto dolente. C'è da dire che la prima cosa che ho fatto prima di passare ai prodotti chimici contro la gramigna è stato aspettare dopo averla tolta tutta a mano, per vedere in che tempo sarebbe ricresciuta.

Al momento sono in attesa di capire che ritorno c'è. Vi terrò aggiornati a breve sulla questione. Nel mentre posso ritenermi sufficientemente soddisfatto per aver trovato la foto della pianta e aver capito cos'è che infesta il mio giardino.


   

  
  


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Master in Risorse Umane: come scegliere quello più adatto a noi?

  

Il mercato del lavoro è sempre più competitivo e richiede competenze sempre più specifiche. Per distinguersi dalla massa dei laureati e dei lavoratori, occorre continuare ad aggiornarsi anche dopo la fine degli studi universitari o dopo l'assunzione in azienda. Tra i corsi di formazione post-laurea, un Master è certamente la scelta migliore, perché rappresenta un ottimo biglietto da visita ed offre un tipo di formazione di tipo specialistico molto apprezzato dai management aziendali.
Uno dei master più richiesti e frequentati è il Master in Risorse Umane, un corso che punta a formare HR Specialists, ovvero personale qualificato per gli Uffici del Personale delle aziende, con mansioni di selezione, gestione, valutazione e formazione delle risorse umane, ma anche di preparazione di buste paga, consulenza su aspetti legali, gestione delle relazioni sindacali. Un insieme così vasto di competenze richiede lunghi apprendistati oppure, in alternativa, corsi di qualità elevata, che sappiano davvero formare gli aspiranti HR Specialists. Come fare dunque ad orientarsi e scegliere il miglior Master Risorse Umane?

Master in Risorse Umane: alcuni elementi da valutare

Per scegliere un Master, occorre sapere alcune cose. Prima di tutto, un buon Master deve offrire un tipo di formazione solida dal punto teorico ma anche ricca di esercitazioni pratiche e di case studies. Per questo motivo, i docenti devono essere inseriti in contesti aziendali, in modo da arricchire le lezioni frontali con il racconto e la condivisione delle proprie esperienze.
La scuola del Master deve riuscire insomma a dare sia contenuti di qualità, sia contatti con aziende partner che costituiscano un ponte con il mondo del lavoro, arrivando là dove le Università italiane molto raramente riescono ad entrare: nelle aziende.

Meliusform: la formazione si fa migliore

Con uno staff attivo fin dal 1996, Meliusform è la scuola di formazione che offre i migliori Master sul mercato nell'area della gestione del personale, in particolare il Master Risorse Umane ed il Master in Direzione del Personale. La qualità elevata dei master di Meliuform è garantita sia dalla lunghissima esperienza di questa Business School sia dai metodi didattici innovativi. Il Master Risorse Umane, ad esempio, è organizzato in modo da offrire agli allievi la formazione teorica ed il know how pratico per iniziare subito a lavorare nel campo della Gestione delle Risorse Umane. Per raggiungere questi obiettivi, Meliusform seleziona solo docenti che operano con successo nel settore delle Risorse Umane e mette a disposizione dei suoi allievi un efficace servizio di Placement, appoggiato ad un'estesa rete di aziende partner.

A chi si rivolge il Master in Risorse Umane di Meliusform

I Master in Risorse Umane di Meliusform sono un'ottima opzione formativa per i neo-laureati in discipline umanistiche, giuridiche o economiche. Grazie al Master, questi promettenti giovani potranno intraprendere un percorso professionale concreto con numerose opportunità di impiego come dipendenti di azienda o come consulenti. Anche dipendenti, imprenditori e liberi professionisti possono frequentare i Master Risorse Umane di Meliusform per accrescere le proprie competenze, acquisire nuove specializzazioni ed ampliare le possibilità di avanzamento di carriera.
In un universo lavorativo ed economico in cui non si smette mai di imparare, i Master in Risorse Umane organizzate dalla Business School Meliusform rappresentano un'imperdibile opportunità di crescita, miglioramento ed avanzamento di carriera.


   

  
  


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Come fare il succo d'uva fatto in casa con l'uva e lo schiacciapatate.

  

Come fare il succo d'uva fatto in casa con l'uva del giardino e lo schiacciapatate.

Niente di meglio di un dolce succo di uva naturale, espresso, senza conservanti e fatto in modo rapido, semplice e originale. Uno schiacciapatate, degli acini di uva, un po' di buona musica per facilitare la pazienza e una gola assetata.

Settembre è il mese dell'uva, e spesso in alcune zone di Italia anche a ottobre ancora i vigneti sono ricchi di acini ancora succosi. Ecco un sistema facile e infallibile per godersi un succo di uva, che niente deve invidiare all'utilizzo alcolico dell'uva per fare il vino, considerando che quanto si va a produrre con questo sistema non è altro che la base da cui nasce il vino alcolico, ossia il mosto.

Prendete gli acini di Uva e schiacciateli con forza nello schiacciapatate per fare uscire il succo in una ciotola. La parte maciullata non buttatela. Mettetela in un'apposito contenitore perché vi accorgerete presto che ha ancora molto succo da dare. Spesso la prima schiacciata con l'ammazza patate non è risolutiva e non riesce ad estrarre tutto il nettare dagli acini.

Fate quindi un secondo passaggio di tutta l'Uva già schiacciata e al termine buttate i rimasugli nei campi per fertilizzarli.

Attenzione al dolcissimo sapore zuccherino del succo così ottenuto, che può essere allungato con l'acqua senza perdere il suo sapore. In questo articolo abbiamo fatto succo partendo da Uva fragola. Inutile descriverne il sapore!

Buon succo d'uva a tutto, e ricordate... tutto può essere spremuto!

Come fare il succo d'uva fatto in casa con l'uva del giardino e lo schiacciapatate.


   

  
  


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