Recensione Google Nexus S, Unboxing, prezzi video dello smartphone più atteso in Italia
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Smartphone attesissimo sul mercato italiano, il Google Nexus S si fa osservare ancora una volta in un video di unboxing (sballo dalla confezione) girato dalla redazione di android and me che ne mettono in risalto le caratteristiche tecniche e propongono una comparativa anche con il suo predecessore, lo smartphone HTC Nexus One, fuori mercato.
La confezione sembra simile a quella del nexus one, mentre il contenuto è decisamente diverso. Lo stile Samsung (Galaxy S) si vede nella scocca, che in parte sembra ricalcare la plastica simil fibra di carbonio. Per il resto il video dice tutto. Il dispositivo è splendido e decisamente pronto a collocarsi al posto di iphone.
In questo secondo video, oltre all'unboxing, anche tutta una serie di commenti e analisi interessanti, anche se in lingua inglese, sulle funzionalità del telefonino Google Nexus S. Colpisce senz'altro la fluidità, le performance e la versatilità del sistema operativo, aperto, facilmente configurabile e adatto sia agli smanettoni che agli utenti normali. Bello e decisamente etico come prodotto, al contrario dei prodotti Apple che chiudono il mondo all'utente finale e lo ripiegano sulla casta chiusa delle applicazioni dell'Appstore e riducono il dispositivo iphone ad essere necessariamente legato all'ambiente della mela e incomunicabile con il mondo esterno.
Com'era lecito aspettarsi dalla CPU Hummingbird (uccellino canticchiante) a 1GHz, il sistema è veloce e decisamente molto reattivo e non mostra mai un tentennamento nelle animazioni e nell'uso di applicazioni pesanti come Google Earth. Il benchmark con Neocore è lì a segnare un ragguardevole 55,6 fotogrammi al secondo, segno che anche il comparto grafico sa il fatto suo; nell'uso generale può definirsi una scheggia.
Per quanto riguarda il reparto radio, il Nexus S non è secondo a nessuno: abbiamo un tri-band HSPA (900, 2100, e 1700MHz), e un quad-band GSM / EDGE (850, 900, 1800, 1900MHz), WiFi 802.11b/g/n, Bluetooth 2.1+EDR, e A-GPS. A completare il tutto abbiamo vari sensori: giroscopio, accelerometro, bussola digitale e i già citati sensori di luce e prossimità. Manca invece il led di notifica, cosa che farà storcere il naso a chi piace avere una lucina colorata che lo avverta di mail in sospeso, chiamate perse ecc.
Non ci siamo dimenticati del chip NFC, c’è e funziona, solo che, per adesso, c’è ben poco con cui testarlo! Al momento il chip è bloccato in sola lettura, ma a quanto ne sappiamo può funzionare anche in modalità scrittura e scambio, ovvero avvicinando due dispositivi dotati di NFC è possibile in teoria condividere informazioni come contatti o simili. Questa tecnologia farà sicuramente parlare di sé, starà anche agli sviluppatori saperla sfruttare e potete scommettere che Google punta proprio su quello!
Infine il display: Super AMOLED, 800 x 480 (235 ppi), bellissimo a vedersi. Però proprio lui qualche problemino l’ha dato. Anzitutto mostra qualche piccola incongruenza nei confronti di certi colori o toni, ad esempio con background grigio uniforme (vedi l’immagine sopra), ma soprattutto alcune volte il touchscreen ha mancato di rilevare il tocco o ha dimostrato una certa latenza, il che porta ad applicazioni che non si aprono o al contrario ad altre che si aprono quando non vorremmo. Difficile dire se si tratti di un problema software o hardware, ma sebbene non così frequente ci è sembrato giusto citarlo; sicuramente si rivelerà un difetto del modello in prova.
Da segnalare infine l’assenza dello slot per microSD, carenza che a seconda dell’uso che viene fatto del telefono può diventare una pecca anche grave, sebbene i 16GB di memoria interna lascino comunque un ampio margine di operatività.
Utilità:
Istruzioni per scaricare i video di youtube su Google Nexus S.
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I problemi di Wikileaks, dalle accuse verso Assange alla nascita di altri siti - Wikirebels parte tre.
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Documentario WIKiRebels, la caccia a Julian Assange e le discordie interne all'organizzazione
Ecco il terzo video sula storia di Wikileaks, che spiega come l'organizzazione abbia subito il colpo della guerra ad Assange da parte del governo svedese, in cui l'organizzatore di Wikileaks ha trovato rifugio negli anni del vagabondaggio.
Contiene anche interviste a Julian Assange e a molti altri membri del gruppo, da coloro che sono rimasti fedeli fino all'ultimo, a coloro che hanno deciso di fondare altri siti web con la stessa etica alla base, come www.openleaks.org (ad oggi 30 12 2010 non ancora operativo).
- La prima parte di Wikirebels: parte iniziale con la spiegazione di cosa è Wikileaks, e come nasce e funziona l'organizzazione
- La seconda parte di Wikirebels: parte due del documentario WikiRebeks, con le verità su America e guerra in IRAQ
Articolo non correlato: come scaricare video da youtube
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Informazione libera: Egitto censura internet per evitare diffusione video choc.
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L'egitto oscura internet per nascondere la rivolta.
E' notizia di pochi secondi fa: l'Egitto è il primo Paese al mondo ad ever effettuato la chiusura completa della Rete Internet a causa di quello che dichiarano come "problemi di ordine pubblico". Un precedente che farà molto discutere e che in passato aveva visto solo un precedente di parziale oscuramento della rete quando l'Iran di Ahmadinejad ha negato l'accesso a twitter a tutta la nazione perché fonte di informazione da parte di tutta la popolazione.
Il motivo della censura della rete internet in Egitto?
Sembra che lo spegnimento sia avvenuto pochi minuti dopo l'uscita in rete del video raggiungibile alla pagina web del sito Associated Press (clicca QUI per vedere il video). Un video assolutamente scioccante in cui si vede un manifestante che cade ucciso da un proiettile delle forze dell'ordine. Lo scopo dello switch-off è evidentemente quello di impedire che gli egiziani e il mondo possano vedere le immagini, e dare nuovo spunto alla rivolta.
Da fonti non ufficiali (ma cosa c'è di ufficiale e di vero allo stesso tempo?), sembra che sia impossibile da oggi anche comunicare via SMS.
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Sanremo ? Piuttosto un giorno senza postare.
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Stava per terminare la giornata senza aver scritto qualcosa.
Il chè ci poteva stare, soprattutto perchè quando non si ha niente da dire si deve avere la correttezza di stare zitti.
Potrei dire del festival di Sanremo e della stranezza che vinca un ex di "amici", quando guarda caso c'è la De Filippo che viene invitata ospite Rai proprio il giorno della finale.
Potrei dire delle incredibili capacità di Alexia, sbattuta fuori per far posto a chi usa storie morbose di gay non gay per alzare quattrini.
Potrei dire di mille altre cose, non troppo intelligenti, e che quindi risparmio ai lettori, nel rispetto del 24 febbraio; un giorno senza post.
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