Il Postino, ultimo film di Massimo Troisi.

  

Film Il postino, con Massimo Troisi, Philippe Noiret, Mariagrazia Cucinotta.

Dopo una vacanza alle isole Eolie, era d'obbligo un "ripasso" di questo film. Girato nel 1994 dal regista Michael Radford e dallo stesso Troisi, il film si ispira al libro "Il postino di Neruda" di Antonio Skármeta, scrittore cileno.

Il paese dove Mario, il protagonista, vive è Pollara, nell'isola di Salina, conosciuta ai più per i capperi e la Malvasia (anche se personalmente di viti ne ho viste veramente poche), dove la gente vive di pesca. Tutti tranne Mario che pare abbia sviluppato una certa "allergia" per le barche!

Impossibile per lui, così diverso, potersi esprimere in un contesto di gente povera che pensa a cose concrete: il poco cibo, la poca acqua. Poche sono anche le parole che gli vengono rivolte e sono vuote come la sua vita, la vita di un inutile figlio disoccupato.
L'arrivo dell'esiliato, comunista, poeta, Pablo Neruda, cambierà la sua vita(e la sua sorte) per sempre; Mario diventa infatti il postino personale del poeta.

Le visite quotidiane fatte prima di gesti, poi sempre più, di piccoli dialoghi, creano un legame fra i due. Poeta forte e consapevole l'uno, poeta di natura ma inconsapevole, l'altro.

Mario trova l'amore e attraverso le poesie, il coraggio di esprimerlo. Si sposerà e avrà Neruda come testimone. La tenerezza che Troisi esprime in questo ruolo è incredibile, sembra un personaggio cucito apposta per lui.

La fine dell'esilio richiama Neruda nella sua terra e per tutti iniziano anni duri, anni nei quali Pollara torna nell'oblio, dimenticata dai giornali e a quanto pare, anche dallo scrittore. Questi, invece, tornerà a far visita al suo caro amico Mario. Troppo tardi. Mario infatti muore nel corso di una celebrazione politica, ucciso dalle forze dell'ordine, a pochi passi dal palco dove stava per recitare la sua prima poesia scritta apposta per il suo maestro comunista.

Alla tristezza del film si aggiunge quella della sorte nota dell'attore protagonista. Forse, per noi che amiamo il lieto fine, il film poteva finire 20 minuti prima, durante la scena del matrimonio...

Nella versione originale Mario Jimenez gira per l'Isla Negra; le registrazioni dei suoni del mare e del vento sono una richiesta del poeta che ha una sorte ben peggiore della versione italiana. Si salva però Mario, figura che tutti noi spettatori avremmo preferito vedere su quella spiaggia, penna in mano, cercando di mettere a parole, la felicità raggiunta con la sua musa Beatrice ed il piccolo Pablito.

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Breve spezzone di Massimo Troisi, lo speciale in dvd.


   

  
  


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