Sto guardando in tv il film "Il vigile" con Alberto Sordi e mi è saltato agli occhi un particolare che mi ha riportato alla memoria vecchi usi dimenticati ma che al giorno d'oggi sarebbero molto utili nella lotta all'inquinamento e nella difesa del potere d'acquisto delle famiglie impoverite dalla crisi economica.
Proprio all'inizio del film c'è Alberto che viene incaricato dalla moglie di andare a comprare l'aceto e gli porge la bottiglia vuota che dovrà riportare indietro piena del liquido richiesto.
Lui si dirige verso l'osteria e dopo aver fatto riempire la bottiglia paga i suoi 40 centesimi. Io ricordo che negli anni cinquanta e sessanta si usava fare questo con molti prodotti ed infatti l'immondizia che si produceva in una famiglia era così scarsa che il netturbino passava di porta in porta per ritirarla.
Pensate soltanto a quanti flaconi di acqua distillata sono in circolazione, parlo dell'acqua che usiamo normalmente per stirare, il mio ferro da stiro ne è avido: Ebbene, io credo che il costo del flacone superi di gran lunga quello del contenuto, ed allora mi chiedo: "perchè non usare acqua distillata alla spina?"
Naturalmente questo lo si può applicare a qualunque merce in vendita, non voglio dire che bisogna andare a far la spesa con il cesto in vimini come mia nonna, anche se sarebbe più piacevole a vedersi, ma proviamo ad eliminare tutti quei flaconi super resistenti e tutte quelle bottiglie di plastica che dopo due sorsi di insulsa bibita, peraltro dannosa alla salute ed alla linea, gettiamo tranquillamente ove capita senza pensare alla sua destinazione finale.
Ecco, se ci fermassimo a pensare a questo saremmo a buon punto, nel trovare la strada per risparmiare, trattare meglio il nostro corpo e contribuire a ridurre l'inquinamento.
Nei prossimi giorni ho in mente di fare visita ad alcuni negozi di Roma, che grazie ad internet, ho trovato non lontano dalla zona in cui vivo e, dopo aver provato i prodotti alla spina, vi farò sapere.
Evviva l'ecologia!