Una giornata a Vignanello, tra gita al castello e pranzo fuori.
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Caldissima giornata di Roma, con ben 35 gradi nelle ore di punta. Fuga a Vignanello, a pochi chilometri dall'uscita di Orte dell'autostrada A1, Roma - Firenze.
Il paesino ci accoglie con un'infiorata (come anche la vicina città di Vignanello), e dal centro bloccato alle automobili.
L'infiorata di Vignanello
Un'infiorata molto bella ci ha accolto all'arrivo, per tutto il viale principale, impreziosito da decine di diverse figure colorate. Probabilmente siamo arrivati qualche giorno dopo la creazione dei disegni e abbiamo trovato i fiori dell'infiorata parzialmente sostituiti da trucioli di segatura (probabilmente è quello che accade quando i fiori appassiscono e sfioriscono). Del resto, come potevano i 38 gradi di calura pomeridiana con i cocenti raggi del sole, risparmiare i petali dei delicati fiori?
Il pranzo nel centro di Vignanello
Giunti nel centro del paese, una piazzetta raccolta, pulita e con una cornice splendida realizzata da palazzi antichi, un castello, e due silenziosi ristorantini, abbiamo pranzato nel Ristorante Palazzo Pretorio, un luogo abbastanza economico e dalla cucina sublime. L'entrata, dallo stile signorile ed alberghiero, si trasforma invece in un interno gestito da una famiglia simpatica e cortese, e che offre ai propri visitatori un'ottima lista di primi, tra i quali delle fantastiche trofie con nocciole, delle quali abbiamo "fiutato" i seguenti ingredienti: salvia, timo, rosmarino, e olio d'oliva, perfettamente sposate con del pecorino aggiunto a mano dalla formaggiera.
Visita al Castello Ruspoli di Vignanello
Il castello Ruspoli da fuori ha l'apparenza del classico castello italiano. La magia inizia quando si entra all'interno delle mura e si incontra il custode, il signor Santino Garbuglia. E' grazie a lui e il suo cordiale modo di raccontare la genealogia della famiglia Marescotti e Ruspoli, con oltre cinquecento anni di intrecci di famiglie, personaggi famosi e storie splendide che fanno girare la testa per quanto contorte, che le mura del castello prendono vita.
Ad oggi, una porzione dell castello è abitata dalla stessa casata che lo abita sin dal 1531, quando il Papa Paolo III (Farnese) lo ha dato alla nipote Beatrice. Successivamente La figlia di Beatrice ha sposato Ercole Marescotti, e successivamente nel 1600 ha aggiunto al Marescotti il nome Ruspoli per volere del padre di Vittoria Ruspoli, ultima erede della famiglia senese fiorentina di banchieri. Questo episodio, è emblematico di quanto la pecunia possa deviare meccanismi immutabili, permettendo ad una ricca ereditiera, di dare al proprio figlio, il proprio cognome, consenziente il marito, felice di acquisire la ricchezza della nuova moglie.
Inquietante e al contempo affascinante il racconto di Santa Giacinta Marescotti, che divenne suora di clausura dopo i suoi primi trent'anni di vita dissoluta, e che si autoinfliggerà pene pesantissime e dolori corporali per i 35 restanti anni della sua vita (e di cui il castello conserva vestiti, ritratti del 1600, e tutti gli strumenti di autotortura).
I giardini sono di dimensioni contenute, ma curati al millimetro, e furono progettati con cura e con disegni che portano con sé momenti importanti della storia della genia Ruspoli e Orsini. Sorprendente scoprire che la siepe è composta dagli stessi esemplari di arbusti di 200 anni prima, ancora vivi e scolpiti a regola d'arte.
Tutta opera del Signor Santino, che come il giardiniere Priory del film "Una ragazza un maggiordomo e una Lady, di Walt Disney", veste i panni di custode, cameriere per gli eventi speciali che ospita il Castello, giardiniere, cantore e grande amico del castello e delle due sorelle principesse del castello, che ancora lo abitano nel piano più alto (ciascuna per sei mesi l'anno).
Ma la magia più grande è senz'altro il racconto della storia di sangue che ha tinto di rosso i pavimenti del castello. Il tutto, impreziosito dalla presunta presenza dei fantasmi del grande castello Ruspoli di Vignanello, motivo per cui durante la nostra visita, ancora del borotalco era sparso sui pavimenti (a quanto il custode racconta, alcuni studiosi del paranormale hanno imbrattato di bianco borotalco i pavimenti del castello e le scale, per catturare eventualmente le tracce dei passi del fantasma). Come se i fantasmi camminassero...
La strada per Vignanello è dolce e immersa nelle verdi campagne coltivate ad alberi di nocciole (una volta precedute da ampie vigne, di cui oggi rimane solo il ricordo e il nome del paese).
Una bellissima gita consigliata, sia per la gastronomia, economica e gustosa, che per il grazioso borghetto italiano, immerso nella vegetazione e circondato da un silenzioso ambiente bucolico e tra scorci di un pittoresco paesino che conserva intatta la magia del passato.
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