Perché Stiamo perdendo

  

Perché stiamo perdendo (di Andrea Bovino)

Ci sono dei giorni in cui mi chiedo dove realmente stia andando l'uomo, che direzioni prende giornalmente e perché stiamo perdendo la nostra vita.

Perché stiamo perdendo? Chi è che ci sta sconfiggendo?

La prima risposta che mi balza in mente è la parola comunicazione.
Stiamo perdendo per via della comunicazione e dell'informazione. Questo è il tema principale. Chi ha in mano la comunicazione, oggi, ha in mano il potere.
Non ci sono altre vie d'uscita. O ritorniamo ad avere una comunicazione democratica o perderemo per sempre la democrazia. E' semplice. Il voto è l'ultimo stadio della democrazia. Non possiamo pensare di avere una democrazia solamente perché votiamo, se non sappiamo su cosa votiamo e non siamo informati circa ciò che realmente accade nel nostro paese e nel mondo.

In Italia circa 30 milioni di persone non comprano mai un giornale, né un libro nella loro vita. Da dove ricavano la loro informazione, quella che li forma, che li fa crescere come persone e che distribuisce loro idee e opinioni?
Dalla televisione.

Questa è la nostra situazione. Siamo un paese formalmente democratico in cui 30 milioni di persone, guardano e ricevono le informazioni di cui hanno bisogno in maniera univoca, senza contraddittorio e fonti alternative, ma soprattutto solo e grazie allo strumento di comunicazione televisivo. Che cosa dicono questi sei canali? Tutti la stessa cosa. Ma soprattutto tacciono tutti sulla stessa cosa. Noi dove siamo? Noi non ci siamo. La vita non c'è. Quello che ci accade tutti i giorni non c'è.

Da questa situazione nasce l’esigenza di “dire la propria”, di farsi sentire e di partecipare attivamente all’informazione grazie alla rete che è una delle poche ancore di salvezza del panorama informativo. Da qui nasce http://vivereaorecchio.blogspot.com, il blog che curo autonomamente al quale vi invito a partecipare e a visitare per dire la vostra anche voi, per fare sentire che ci siete, che ci siamo.

A quanto ammonta l'informazione che noi percepiamo tutti i giorni? Grosso modo, facendo tutti i calcoli, giornali e riviste incluse, non raggiunge più del 10%. Che cos'è il resto che noi vediamo, ovvero il restante 90%? Intrattenimento e pubblicità. Il 90% di quello che guardano e ingurgitano milioni di persone non è informazione, ma intrattenimento e pubblicità. Non a caso la voce che ricopre maggiori investimenti nei palinsesti televisivi è proprio la pubblicità.

Tutto ciò non è casuale. Chi studia i meccanismi dell'informazione gioca su questi fatti. La popolazione deve essere il più ignorante possibile perché chi non ha nozioni, informazioni e conoscenze non può argomentare e contestare nulla. E' povero di speranza. Chi non ha conoscenze non può sperare di ottenere la democrazia e di conseguenza la libertà.

E allora cosa centra la comunicazione? Centra. Perché o noi cambiamo il sistema della comunicazione e iniziamo a informare i cittadini circa i veri problemi, anche ognuno nel proprio piccolo o, continuando in questo modo, creeremo delle condizioni di vita insostenibili per noi e i nostri figli.

Concludendo, dobbiamo riappropriarci del controllo democratico della comunicazione. Se l'Italia è arrivata in queste condizioni, è perché siamo stati dominati dalla televisione che ha abbassato il livello intellettuale del paese. Dopo 30 anni di TV, gli italiani sono più stupidi, immorali e ignoranti di prima. Questa regressione dell'alfabetismo è sfociata da una generazione e mezza di bambini che è nata con la televisione, dentro la televisione e crescerà con essa, noi compresi. In questa generazione, nella nostra generazione, i valori del consumo sono già stati trasmessi. Li abbiamo già acquisiti purtroppo, ma possiamo ancora rimediare.

Diventate scettici e contro informatevi su tutto. Questa è l'unica strada verso la democrazia moderna perché essere informati significa essere liberi.

Andrea Bovino

http://vivereaorecchio.blogspot.com


   

  
  


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