Giardini della landriana, Roma

  

Sabato pomeriggio, Giardini della Landriana, Roma. Litoranea, passata Torvajanica e Tor san Lorenzo si arriva al bivio per i giardini. Arrivarci è stato più semplice del previsto.

Il parco è carino. Molto piccino ma carino. Il laghetto che come in tutti i giardini è presente non si fa circumnavigare dai sentieri e dagli utenti, ma si fa appena sfiorare su un decimo del suo perimetro. Per il resto a maggio ci sono le ranocchie che saltellano libere per il giardino. Per parlarvi delle rane che saltellano immaginiate quanto mi abbia colpito la struttura del luogo.

L'unica cosa realmente presente in questo luogo sono le rose. Di tutti i tipi; ad eccezion fatta per le rosae mutabilis (le uniche a colpire il gruppo di visitatori) il resto non sono altro che rose rose e ancora rose.

Qualche violetta e margherita quà e là ed alcuni iris gialli degni di nota. Un albero un pà intossicato deve aver alzato le sue radici dall'acqua del laghetto per chissà quale motivo, e la critica, pronta come sempre a dare una valenza mistica all'evento, ci ha visto una miracolosa ricerca di ossigeno da parte di una pianta che di per se non ha problemi a respirare, date le mille foglie.

La non unica pecca del giardino? Provate a chiamare il numero telefonico della segreteria presente sul sito (e siccome siamo stati seccati dal risultato il link non lo inseriamo nel post), e vi accorgerete che non risponde nessuno... MAI!

Giudizio negativo. Ninfa e La Mortella soperano di gran lunga per invenzione, capacità realizzativa e soprattutto, MANUTENZIONE, questi pseudo cespugli che qualcuno ha avuto il coraggio di chiamare "giardini".

Perchè allora pubblicare una foto? Perchè una cosa bella fatemela mostrare, ma non crediate sia tutto così.

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Giardini della landriana, Iris gialli.


   

  
  


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