Ristorante quattro cose a San Lorenzo Roma.
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Come sempre c'è la sorpresa, anche quando il sito web del locale sembra semplice e sfizioso. Si tratta di Quattro Cose, un ristorantino consigliatoci da amici in Via dei Campani 48 a Roma, nel centro della città e precisamente nell'area universitaria.
La cosa che colpisce, appena si arriva davanti alla vetrina del ristorante (tralasciando le ore per cercare parcheggio e lo smog della zona) è che non si trova la porta per entrare. Pochi secondi per capire, una volta letta la scritta "suonare il campanello per entrare", che non si tratta di un ristorante vero e proprio ma di un'associazione culturale.
E fino a qui nulla da ridire, visto che lo affermano nella homepage del proprio sito web, con chiarezza e correttezza. Il problema è però che come tutte le associazioni culturali dovrebbero associare i nuovi entrati, cosa che in questo caso non avviene.
Per il resto la cena in quattro persone è costata 105 euro e non possiamo di certo dire che si sia mangiato male. Tutti i primi e la maggior parte dei secondi sono cucinati con aglio e cipolle, cosa che alcuni dei nostri non tolleravano e abbiamo quindi supplicato di avere piatti non all'aglio, cosa che ci è stata data per non fattibile, fino a quando il cuoco, snervato dalle nostre richieste riportategli dalla signora delle ordinazioni, è uscito di cucina per venire al tavolo e spiegarci in modo molto simpatico che avremmo potuto cenare anche senza aglio con spaghetti alle vongole fresche, che si sono rivelati ottimi.
Il resto dei piatti, come le trofie al pesto siciliano (pesto trapanese), erano permeati di aglio, ma non come avviene nei normali ristoranti che ne fanno uso smodato per coprire i sapori scarsi degli ingredienti di bassa qualità, ma per convinzione che l'aglio sia un condimento nobile.
Per il resto si è mangiato benino, con il conto su un foglio di blocco notes e tanti saluti.
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