Emma La Spina, vita in collegio e IL SUONO DI MILLE SILENZI.

  

Emma la spina, il suono dei mille silenzi, vita in collegio e torture.

Quando provo a spiegare a qualcuno la ragione per la quale sono diventata atea, nonostante la mia infanzia vissuta in un collegio, non posso dire altro che la verità pura: proprio il fatto di essere stata in un collegio, educata dalle suore, preziosi angeli in terra, che a suon di schiaffi e punizioni più o meno corporali, cercavano di inculcare in noi, teneri esserini così già duramente provati, il "senso della vita".

Come si può continuare a pregare dopo aver subito l'ave maria ogni mattino, alle cinque e quarantacinque, ascoltando l'invocazione con le orecchie e contemporaneamente ricevendo uno schiaffo sui minuscoli piedi di una bambina profondamente addormentata nel sonno, unico nascondiglio e rifugio in una vita che non è vita? Questo era il loro sistema per svegliarci e, per non subire il tremendo risveglio bisognava darsi da fare per riuscire a scendere dal letto ed inginocchiarsi a pregare prima che arrivasse il proprio turno e la propria dose.

Leggendo qualche brano del libro di EMMA LA SPINA, sono ripiombata nell'incubo del racconto della sua triste fanciullezza, sebbene il mio non sia stato così altrettanto colmo di crudeltà, molto ho ritrovato dell'ambiente in cui io stessa ho vissuto. Nel suo libro intitolato IL SUONO DI MILLE SILENZI Emma racconta le torture mentali e fisiche a cui una bambina può essere sottoposta, dalla crudeltà nel conoscere una madre che non si può chiamare tale, al rifiuto di una sorella che condivide la stessa prigionia, nonché i giochi di guerra quotidiani per non soccombere alla fame e alla vergogna.

Chi si accingerà a leggere questo libro puo' e deve credere alla sua veridicità, le "cattiverie" in esso contenute sono veramente concepibili da menti umane, io stessa ne ho fatto cenno nei miei racconti su "le due bambine....", veramente ci si sente diversi, alieni direi, messi improvvisamente a confronto con il mondo esterno. Quanto di me ho ritrovato nella sua storia! Fa bene sapere che qualcuno riesca a comprendere il proprio passato, come se fosse un copione noto a pochi ma quei pochi sfortunati si sentono meno soli, e questo è già molto.

Vorrei aggiungere un pensiero, a quelli che vanno predicando che l'infanzia dura è scuola di vita e ci "farà le ossa", rispondo che dopo un'infanzia triste e infelice si faticherà molto per riallinearsi agli altri, a quelli che noi abbiamo sempre considerato "alieni" come la stessa Emma definisce quelli che io chiamavo semplicemente gli "esterni".

Mammut


   

  
  


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