Narni Sotterranea, visita guidata
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Narni è una bella cittadina, piccina quanto basta per girarla tutta a piedi, e ricca di ottimi posti in cui mangiare e dormire, a due passi da Roma. Narni sotterranea è l'associazione di volontari che oggi si prende cura delle attività nei ritrovamenti del sottosuolo, dalle visite guidate, alle iniziative di preservazione e ampliamento delle ricchezze artistiche e architettoniche della zona.
Quando si parla di Narni sotterranea si intende principalmente l'acquedotto romano (visitabile solo in alcuni periodi dell'anno e consigliato a chi non soffre di claustrofobia) e i più accessibili sotterranei della vecchia abazia, quelli di cui vi parleremo in questo articolo.
La storia
Perdoniamo le eventuali inesattezze, ma in questo caso ci piace raccontarvi quel che ci è rimasto dai racconti della guida, e come nel gioco del telefono, qualcosa può finire in buona fede, distorto dalla memoria.
Nel 1976 un gruppo di ragazzi chiese un prestito alla banca per acquistare attrezzature speleologiche e calarsi giù dalle pendici dei costoni dell'altura su cui giace Narni. La banca concesse il prestito, e i sei amici con la passione per la speleologia iniziarono la ricerca del tesoro perduto. Un giorno scesero con le corde nell'orto del compaesano Ernani Proietti che, dopo un'infuriata per le verdure calpestate, iniziò a parlare con i ragazzi, spiegando loro che tempo addietro aveva murato, dietro alla baracca dell'orto, un buco da cui usciva aria.
Quale migliore inizio per il gruppo di giovani minorenni alla ricerca di avventura?
L'apertura, rivelò quella che sarebbe diventata Narni Sotterranea, ossia un complesso di stanze, cisterne e celle di prigionia nascoste sotto l'abazia di Santa Maria Maggiore dei frati dell'ordine domenicano. L'orto del signor Ernani Proietti era effettivamente collocato sopra alla cappella di un complesso sotterraneo costruito del 1303, e in cui i frati rimasero fino al 1809, quando furono cacciati dagli abitanti di Narni i quali, presi dall'onda Napoleonica, non vedevano l'ora di disfarsi dell'egemonia ecclesiastica dello stato pontificio, trasformando il convento in un deposito.
Presto il luogo venne dimenticato, anche per il fatto che porte e finestre vennero murate dagli abitanti della città, che volevano a tutti i costi dimenticare l'inquisizione che tanti morti e prigionieri aveva portato tra i cittadini.
Roberto Nini e i suoi amici proseguirono a scoprire nuove aree della struttura sotterranea, ma furono impossibilitati a continuare gli scavi per la mancanza di un'autorizzazione importantissima: quella di Alberto e Rosita, i proprietari dello sgabuzzino vicino alla presunta porta di ingresso del resto del sotterraneo. L'autorizzazione non arrivò.
Si trovarono di fronte al bivio: "rinunciamo a scavare, vista la negata autorizzazione, o ci inventiamo qualcosa?"
Fu così che la sera del 3 maggio, alla festa del Patrono, proprio nel momento in cui gli abitanti di Narni scendono in piazza assieme alla banda munita di forti tamburi, i sei si recarono davanti alla parete da demolire e, al passaggio dei tamburi, coperti dal fracasso della festa, buttarono giù la parete, accedendo ad un corridoio e poi ad una stanza più ampia (la sala delle torture), da cui trovarono accesso ad un'ulteriore stanza, una cella colma di incisioni sulle pareti.
Divulgata la scoperta, presto iniziarono gli studi per meglio comprendere l'entità del ritrovamento. Gli studi proseguono tutt'oggi, al punto in cui le guide, una volta terminata la visita, invitano tutti i presenti a fornire qualsiasi tipo di aiuto, qualora si fosse in possesso di accessi privilegiati a informazioni riservate sul luogo o sui personaggi che in esso sono transitati.
Del resto, quel che oggi si conosce dei sotterranei, è stato acquisito in questo modo, grazie alla presenza tra i visitatori di archivisti vaticani o studiosi del settore, bendisposti ad aiutare i membri dell'associazione a dare volti e nomi alle persone legate ai sotterranei.
La cappella
La prima sala scoperta, quella attigua all'orto, è ricca di affreschi e ospita al suo centro una cappella rupestre (ossia scavata nella pura roccia). La guida spiega che all'epoca della scoperta, dal soffitto grondava l'acqua del giardino sovrastante, dove il vecchietto innaffiava quotidianamente le piante (e con abbondanza, utilizzando l'acqua della fontana comunale).
La sala era quindi ricca di infiltrazioni e la volta invasa dalle radici delle piante del giardino sovrastante.
Questa stanza, dalle dimensioni generose, ha avuto diversi tipi di impiego nei secoli, da cantina per i vini, a rifugio per le truppe, fino a venire murata e dimenticata.
La stanza di fianco
La stanza di fianco, la seconda scoperta non sembra avere grandi storie alle spalle; oggi viene usata per la proiezione di alcuni interessantissimi filmati sull'acquedotto e sugli strumenti utilizzati per la costruzione dello stesso, realizzato con somma bravura dagli antichi romani, con una pendenza dello 0,05% costante in tutti i 13 chilometri della sua lunghezza, a dimostrazione della precisione della realizzazione.
La sala delle torture
Questa sala fu trovata vuota nel momento della scoperta. Solo successivamente, grazie al grandissimo lavoro di ricostruzione storica basato su carte, lettere e accesso ad archivi storici del Vaticano, fu identificata la sua funzione di sala delle torture, utilizzata dalla Santa Inquisizione (la Chiesa Cattolica che oggi tanto è amata nel mondo), per torturare e uccidere coloro che venivano identificati come streghe, adoratori del diavolo, e peccatori in generale. Gli strumenti di tortura sono visibili in una sala dedicata e lasciano l'amaro in bocca quando si pensa che venivano ideati e utilizzati da coloro che dovrebbero "insegnare a perdonare", "amare il prossimo" e "non uccidere".
La cella
Dalla sala delle torture si accede a questa piccola cella, completamente buia se non fosse per una piccola finestra nella parete opposta alla porta. Tutte le pareti sono ricoperte di iscrizioni, realizzate scavando nella roccia.
Diverse storie vi verranno raccontate, tutte emozionanti. La storia del prigioniero per eccellenza, che fu rinchiuso per ben tre mesi al suo interno, è ricca di alchimia, magia e solitudine, e noi ora, su questo blog, non possiamo raccontarvela: è una storia che va ascoltata all'interno delle mura delle segrete, spostando gli occhi da iscrizione a iscrizione, anno di prigionia dopo anno, respirando l'atmosfera e l'umidità costante degli ambienti, con la magia narrativa della guida.
Narni sotterranea è un'esperienza importante; l'associazione ha il privilegio di avere delle guide capaci di farvi sognare a occhi aperti, che vale veramente la pena ascoltare.
La nostra guida è stata Aroti, una simpaticissima e preparatissima ragazza di Narni che fa parte dell'associazione e che come dice Roberta, è la classica persona che "fa il luogo", che "è parte integrante del luogo in cui vive" e che non può essere tolta da quel luogo, poiché Lei, insieme agli altri... è il luogo!
Una narrazione coinvolgente, soprattutto delle difficili vicende che si sono trovati ad affrontare Roberto Nini e il Team di Narni Sotterranea per chiudere il cerchio sui misteri dei sotterranei. Per gli amanti di film come Angeli e Demoni, quello che sentirete raccontare è un misto tra ricerche di biblioteca che hanno spinto i protagonisti fino al Trinity College di Dublino, missive all'allora Cardinale Ratzinger per tentare di accedere agli archivi vaticani, e casse di documenti sull'inquisizione bruciati e persi per sempre.
Curiosità
I sotterranei furono chiusi e sigillati nel periodo dell'unità di Italia. Si persero completamente le tracce e tutta la popolazione dimenticò il luogo sotterraneo, che fu quindi scoperto dopo un secolo, quasi si trattasse di un luogo dimenticato un millennio prima.
Periodo di apertura
L'inverno solo la domenica, da aprile a novembre anche il sabato. Per essere sicuri, è bene consultare il sito www.narnisotterranea.it e fare comunque un colpo di telefono prima di partire. L'associazione è gestita dai volontari, quindi qualche contrattempo è possibile.
Consigliamo vivamente questa esperienza, a due passi da Roma, con guide simpatiche e preparate, e consigliamo anche di lasciare una buona mancia per aiutare i locali a preservare il posto (il biglietto di ingresso ha un costo di soli 6 euro a persona, quindi accessibilissimo, e proprio per questo, integrabile con un piccolo extra da lasciare nella cassetta delle offerte, mi raccomando, con il sorriso!).
Vietato fotografare
Non è possibile fare foto e non per motivi di copyright, ma per motivi che hanno più a che fare con brutte esperienze passate dell'associazione con foto utilizzate per scopi non proprio culturali (il motivo non è stato spiegato nei dettagli). Le guide rimangono a disposizione per tutti coloro che volessero ricevere delle immagini dei sotterranei, che potranno essere quindi richieste via e-mail.
Letture
Roberto Nini racconta in "Alla ricerca della verità", le vicissitudini del periodo di ricerca di informazioni, per dare un volto storico alla vicenda, trasformando delle mura e degli affreschi in una storia coinvolgente, ricca di avventura e di ricerca da biblioteca, tra poteri forti e informazioni difficili da reperire.
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