Braccialetto Power Balance. Le Iene dimostra che non funziona e che è una presa in giro.

  

Il braccialetto Powerbalance, una truffa con l'ologramma.

Le iene, Video sul braccialetto Power Balance con ologramma.

Marco Berry delle Iene ha recentemente (settembre 2010) dimostrato che il famoso braccialetto con ologramma Power Balance non ha poi tante proprietà benefiche...

La verità, al contrario, è che il Power Balance non è niente di più che un pezzo di silicone con della plastica applicata sopra, niente di più, quindi, se si prende un altro pezzo di silicone con della plastica sopra e si fanno le stesse prove, succede esattamente la stessa cosa, ossia NULLA!

Infatti è tutta una questione psicologica e fisica, il corpo si adatta alle prove di equilibrio o di forza fatte senza il Power Balance e quando glielo si riprone, indossando un ipotetico braccialetto, si adatta per “farlo meglio”, allo stesso modo anche se gli mettete un melone o un cocomero "magico" in mano al povero malcapitato al posto del braccialetto, egli avrà più forza e/o equilibrio. Ma se si considera che un singolo pezzo di silicone e plastica del costo di pochi centesimi viene a costare anche 37€, forse è meglio usare davvero un melone per modificare il proprio equilibrio. Immaginate quanto questa idea si sia rivelata geniale se solo in Italia a Gennaio di power balance ne sono stati venduti ben 500 mila.

Purtroppo il video su youtube in cui vi era il servizio di Le Iene è stato tolto prima che qualcuno riuscisse a scaricare il video da youtube, e l'unico video che ne parlava è sparito nel nulla.

Appena riesco a reperire Il video delle Iene sul Power Balance è stato rimosso.


   

  
  


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La Repubblica di San Marino. Paradiso fiscale in Italia.

  

Dopo aver visto la puntata di Report "Il re è nero" mi chiedo se effettivamente cinviene ancora attendere speranzosi per lunghi anni la svolta al superenalotto o la sudata e meritata svolta lavorativa (per la quale tutti noi continuiamo a migliorarci e ad ampliare le nostre conoscenze e a potenziare le nostre capacità) e che spesso, anche essendosi fatti in quattro, non arriva mai per tutti i motivi che conosciamo, e che capovolgono la meritocrazia in un paese in cui il dna degli abitanti permetterebbe all'intera comunità di vivere di rendita grazie al genio dei nostri avi.

Ebbene, dopo questo preambolo introverso, voglio esternare la mia preoccupazione per il fatto che un programma come report sia entrato così liberamente nel dettaglio di quanto accade nella "repubblica" di San Marino. Entrano ed escono soldi sporchi dalle banche di questo stato non stato, e le leggi che regolamentano tale perimetro in terra italiana, non permettono alle istituzioni di indagare e scoprire da quali illecite fonti provengano le ingenti quantità di denaro che si spostano ogni giorno dalla terra italiana a quella di San Marino.

Sono preoccupato, perchè i meccanismi di frode fiscale ai danni dell'erario italiano, sono stati scovati e descritti da Milena Gabanelli e il suo staff in modo così preciso e puntuale, da innescare sicuramente, nelle menti di coloro che faticano a portare fuori i soldi illeciti alle isole Cayman o in Lussemburgo, il pensiero che forse qui, proprio in casa nostra, ci sia un paradiso fiscale blindato quanto i più protetti e rispettosi della privacy presenti all'estero.


Paradiso fiscale a San Marino

Mi indigno per il fatto che da domani, grazie a Report, il numero dei contribuenti italiani diminuirà ancor di più, proprio perchè come evinto dal filmato, nessun governo italiano bloccherà mai i rapporti di "pace malandrina" con uno stato canaglia che come un cancro/buco nero sta divorando l'Italia.

Se avessero censurato questa puntata, sicuramente molti non avrebbero saputo che, soldi guadagnati con lo spaccio di stupefacenti, o con il racket, da domani hanno un posto sicuro in cui essere depositati, lontani dagli occhi della guardia di finanza, proprio dietro l'angolo e ad un passo dal luogo del reato.

Report, Vergogna!


   

  
  


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L'ambulante dal cuore tenero.

  

A cura di Mammut!

Vorrei portare a conoscenza dei nostri amici che ci leggono con fedele continuità, che al di fuori delle grandi città e metropoli popolate dalle più variegate etnie e disseminate di enormi centri commerciali, c'è un mondo di piccoli venditori ambulanti che, nonostante la globalizzazione e la grande distribuzione, si prendono cura degli abitanti sperduti nei piccoli paesi di montagna.

Questi minuscoli agglomerati di case antiche o ricostruite a seguito dei terremoti che purtroppo sconvolgono il territorio italiano, continuano ad essere popolati in minima parte principalmente da persone anziane, che non sono autosufficienti in fatto di trasporto con autovettura propria ed allora, periodicamente, si vedono arrivare dei furgoncini con i prodotti freschi e addirittura surgelati, per soddisfare le esigenze di tutti.

C'è il venditore di detersivi, di frutta e verdura, e soprattutto, di pane. A volte, dopo aver percorso molti chilometri per raggiungere il paesino isolato, non riescono a vendere nulla e se ne tornano a casa con le tasche vuote. Ma poi ritornano la volta successiva, quasi fosse una missione da portare a termine ed allora, quando mi capita di essere sul posto, faccio acquisti anche se non ho bisogno di nulla.

Il timore che, stanchi di fare viaggi a vuoto, possano chiudere i battenti e dedicarsi ad altro, induce ad acquistare comunque qualche prodotto. Si instaura così un rapporto umano di valore al di là del denaro, di simpatia reciproca e di stima che va avanti nel tempo.

Una volta al mese arriva anche il negozio di abbigliamento e biancheria per la casa, un grosso camion che, una volta aperti gli sportelloni, diventano stand enormi, ci si può trovare di tutto, e si trascorrono anche ore a curiosare nella grande pancia del grande contenitore. E' proprio una festa!
Spero quindi, che non si scoraggino in questi tempi difficili ma continuino a portare la loro preziosa merce a chi non può andare a procurarsela diversamente.

Grazie ambulanti, a nome dei residenti e anche a nome dei villeggianti.

Evviva la bancarella con le ruote!


   

  
  


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Lampadine ecologiche con bottiglia di plastica

  

Avete mai pensato a soluzioni alternative all'illuminazione a incandescenza? Dalle popolazioni povere arriva un'dea fenomenale, bella, libera ed ecologica, che recupera lo scarto della plastica e ne fa lampade naturali.



Questo è un video geniale che mostra quanta inventiva c'è nelle popolazioni che devono inventarsi qualcosa per fare la differenza. Si tratta di lampadine ecologiche, che non richiedono energia e che sono estremamente semplici da realizzare. Bucando il tetto della propria abitazione, il concetto dell'illuminazione a diffusione è semplicemente geniale.

Il prodotto si chiama Bottiglia solare ed è indicato per qualsiasi ripostiglio, o stanza buia in cui non volete portare corrente e in cui potete praticare facilmente dei fori sul soffitto. La bottiglia di plastica va riempita di acqua e va posizionata sul tetto come mostrato nel video.


Le bottiglie solari, ecologiche lampade.


   

  
  


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Finalmente a nudo

  

Mi è capitato di assistere per qualche minuto alla performance di alcuni cantanti che hanno avuto il coraggio di presentarsi al festival di Sanremo 2013.

Stavolta siamo giunti al limite dell'intollerabile. Non c'era il playback a salvarli. Ed è caduto l'asino. Uno dopo l'altro li ho visti andar giù in un tonfo assordante. Stonature stridule e fiato da fumatori che dopo tre scalini stramazzano cercando di prendere boccate d'ossigeno di nascosto.

Cosa c'è dentro una bella canzone quando passa la radio o quando l'ascoltiamo da cd? Magheggi dello studio di registrazione e del fonico, che trasforma la cornacchia in melodia e il rumore molesto in canzone.

Ancora una volta assistiamo all'innaturalità delle cose e all'alterazione della realtà per fini commerciali.


   

  
  


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