Chi trova n'amico trova n'tesoro...
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Chi di noi non ha o ha avuto amici? L'amicizia si cerca e si coltiva sin dai primi anni, attraverso la scuola o in tanti altri modi. Nel corso degli anni si trova il "migliore amico", distinto dal numero più o meno fornito di amici o conoscenti.
Si vive e si cresce insieme, dividendo allegria e dolori, complicità e sconfitte, ma quando l'amicizia si protrae negli anni, questo rappresenta un vero e proprio tesoro. E' così rilassante avere il conforto di un amico, riuscire ad avere gli stessi pensieri, gli stessi desideri e poter ridere e piangere per le stesse cause.
Proprio in un momento come questo ho avuto il grande dono di provare e gustare questo sentimento, più volte bistrattato nel corso della mia vita. E' stato in occasione di un mio bruttissimo periodo, trascorso tra ospedali e riabilitazione. Solo in questi frangenti puoi mettere alla prova la vera amicizia.
Infatti, i cosiddetti "amici" di una vita, dopo aver fatto la visita di rito, spariscono (ci sono anche quelli che si dimenticano di fare anche una sola telefonata) ma stranamente, persone che non avresti mai sospettato capaci di tanta sensibilità, si rivelano VERAMENTE amiche: ti fanno la spesa al supermercato, ti sbrigano pratiche burocratiche che con la tua disabilità non riusciresti mai a fare, ti portano la cena pronta e si presentano all'ora del tè con le mani piene di pasticcini per tenerti compagnia.
Ad Anita
.....Non possiamo raccontare il momento preciso in cui nasce l'amicizia. Come quando si riempie un vaso, goccia dopo goccia e alla fine c'è una goccia che lo fa straripare, così in una serie di gentilezze ce n'è una che fa straripare il cuore (James Boswell).
A Laura
"Un buon buon amico vi dirà di non preoccuparvi, che tutto si sistemerà. Un amico perfetto vi aiuterà ad affrontare la verità e vi rimarrà vicino, qualsiasi cosa accada". (Pam Brown)
Ad Anita
"Grazie perché sai che cos'è necessario fare e lo fai. Che si tratti di offrire (anche un cerotto per i calli) un abbraccio, una fascia, una tazza di tè, o soltanto comprendere quando è il momento di non fare niente. (Sarah Nelson)
A Laura
Le amiche sono capaci di rimettere in sesto tutto il mondo davanti a una tazza di tè e a una ciambella. (Charlotte Gray).
Mammut
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Photoshop desktop, la scrivania divertente
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Non è divertente guardare questa scrivania disegnata esattamente come è quella di Photoshop, il noto programma di foto ritocco?
Ecco cosa ha realizzato la Adobe, marca che produce e distribuisce il software più usato nel mondo per il photo editing. Un collage di pezzi di cartone, pennelli, inchiostri ed altro che compare nei menù digitali dell'applicazione una volta lanciata.
La versione "cartoon" è graziosissima e decisamente fedele all'originale, talmente divertente che non potevamo non condividerla con voi
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Cos'è l'AZT: un farmaco in cerca di una malattia.
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Nel documentario AIDS Fatti o frode, Peter Duesberg spiega la storia del farmaco usato per curare l'hiv e l'aids.
L'AZT non è un farmaco antivirale ma un chemioterapico immunodepressivo
(e anche un potente topicida)
L'AZT non è un farmaco nuovo nella storia dell'AIDS e non fu creato appositamente per trattare l'AIDS, e soprattutto, non è un farmaco con capacità ativirale.
L'AZT è un composto chimico che fu progettato, testato e abbandonato oltre 30 anni fa per i suoi effetti tossici. Fu creato durante la ricerca disperata di nuovi composti da brevettare contro il cancro, e fu messo in cantina perché uccideva le cavie decine di volte prima di quanto il cancro le avrebbe uccise per decorso naturale.
Come si è arrivati a questa leggittimazione dell'AZT
Facciamo un passo indietro, quando nel 1977 divenne possibile applicare brevetti anche ai composti chimici destinati al mondo farmaceutico. Prima di questa data, qualsiasi azienda avrebbe potuto produrre una medicina basata ad esempio su Nimesulide, senza pagare percentuali alte di guadagno alle case farmaceutiche che per prime avevano creato o individuato un nuovo composto chimico in grado di risolvere problemi dell'organismo.
I composti chimici utili a produrre medicine erano in qualche modo "liberi". Chiunque ne poteva fare uso, semplicemente partendo dalla splendida concezione che la storia della scienza, gli sforzi di tutti i ricercatori che hanno lavorato sul nostro pianeta nei secoli scorsi, fossero serviti a rendere un servigio gratuito e etico alla comunità.
Il 1977 segna l'anno di svolta nella decadenza della medicina mondiale.
Da allora, tutte le case farmaceutiche hanno messo in piedi vere e proprie batterie di chimici, pronti a creare composti senza scopi precisi, solo per "patentarli" (da "patent", ossia brevetto), e metterli nel cassetto. In questo modo, qualsiasi ulteriore futura scoperta da parte di altri scienziati relativa a quel particolare composto, sarebbe stata di proprietà della farmaceutica brevettante.
Il concetto è semplice nella testa della casa farmaceutica di turno: "Brevetto a caso qualsiasi composto nuovo riesco a creare, sia mai che un giorno qualcuno scoprisse che serve a curare la diarrea. Allora avrò guadagni milionari."
Il mondo miliardario della farmaceutica ha ancora una volta stravolto la ricerca scientifica per meri fini di lucro.
La vera storia dell'AZT
Fu creato come potente chemioterapico per il cancro ma troppo tossico per essere utilizzato. Prima che fosse eseguito il primo test come "farmaco per l'AIDS" nel 1986, l'AZT non era mai stato sperimentato sugli esseri umani.
Il concetto che è alla base della chemioterapia è quello di uccidere tutte le cellule del corpo in fase di crescita, devastando così quelle cancerose. Molti pazienti di cancro però non sopravvivono alla chemioterapia per colpa degli effetti devastanti di tale aggressione, che distrugge il sistema immunitario e gli intestini.
Proprio a causa di questi effetti pericolosissimi, la chemioterapia NON E' MAI USATA PER PREVENIRE, ma solo per il tentativo di cura, e per brevi periodi.
Poiché il Cancro è una condizione di crescita continua e di moltiplicazione delle cellule maligne, l'AZT fu messo in campo per evitare la replicazione cellulare del cancro. Nel lontano 1964 tutti gli esperimenti condotti sulle cavie ammalate di cancro dimostrarono che l'AZT era talmente in grado di bloccare la replicazione cellulare, da mandare in fallimento immediato l'intero organismo, uccidendo tutte le cavie a causa dell'elevata tossicità.
L'AZT fu quindi messo in un cassetto e non fu mai più usato né per esperimenti, né per ulteriori sviluppi.
Nel 1984 la compagnia farmaceutica Burroughs Wellcome (ora nota con il nome di Glaxo-Wellcome) diede il via ad una massiccia campagna politica per recuperare l'AZT riciclandolo come ipotetico farmaco anti HIV, sfruttando la logica distruttrice del farmaco, e convincendo le istituzioni che l'AZT avrebbe bloccato la creazione delle catene del DNA dell'HIV.
La Glaxo-Wellcome ricevette in tempi da record l'approvazione da parte della Food And Drug Administration (Ministero per l'alimentazione e le medicine) FDA come trattamento autorizzato per l'AIDS. La concessione arrivò dopo un breve periodo di studi che il professor Duesberg e molti altri medici mondiali hanno reputato "poco affidabile", anche per il fatto che la sperimentazione fosse durata solo quattro mesi.
L'approvazione da parte di FDA di questa chemioterapia mortalmente tossica si basò su un'informazione che indicava che l'AZT facesse crescere il livello dei linfociti T (ossia rigenerare le cellule che in teoria sono uccise dal virus) e quindi riuscisse a ritardare il verificarsi delle condizioni che aprono ufficialmente il caso clinico di AIDS, quando la conta delle cellule T scendeva sotto alla soglia di allerta. L'aumento notato nelle cellule T fu interpretato come un'evidenza che l'AZT eliminasse l'HIV dai linfociti T. Questo concetto, non ha una prova scientifica ed è stato a lungo contestato dalla comunità degli scienziati di tutto il mondo, che afferma che è sufficiente prendere l'AZT e somministrarlo a qualsiasi essere umano non infetto da virus, per vedere lo stesso tipo di reazione. La reazione di aumento delle cellule T è spiegato in modo molto semplice come reazione dell'organismo all'introduzione di un veleno (l'AZT).
La grande truffa dell'AZT
Sebbene lo studio fosse fermato prima che ogni effetto a lungo termine dell'AZT fosse noto, venne stabilito che il trattamento standard con l'AZT fosse continuo e che durasse per tutta la vita del paziente. Il problema di fondo è che la maggior parte dei morti di "AIDS" muoiono in realtà per fallimento epatico "liver failure", e quindi per una morte dovuta esclusivamente al farmaco.
Una grandissima quantità di studi indipendenti condotti prima e dopo l'introduzione del farmaco da parte della FDA, incluso lo studio Concorde - il più vasto (1.749 soggetti) e lungo (tre anni di durata) studio sull'AZT - dimostrarono che l'AZT fa aumentare il conteggio dei linfociti T solo per un breve tempo e senza con questo aumentare il benessere del paziente, ma soprattutto, dimostrando che tale farmaco non ritarda assolutamente il verificarsi delle condizioni che indicano l'insorgenza dell'AIDS, soprattutto perché la condizione generale di AIDS non sembra essere legata al virus individuato con i test HIV (approfondimenti a riguardo).
Rimane il fatto che il breve rialzo del numero dei linfociti T notato all'inizio del trattamento è dovuto alla natura tossica del farmaco stesso e alla risposta del sistema immunitaria alla distruzione del midollo spinale.
E rimane il fatto che questa tesi (dimostrata falsa) è stata quella che ha permesso la messa in circolazione del farmaco. Ora che la tesi è stata scientificamente screditata, il farmaco STRANAMENTE non viene ritirato dal mercato.
Perché?
- Perché produce vendite miliardarie.
- Perché non si può tornare indietro ora e dire "ci siamo sbagliati", perché qualcuno dovrebbe pagare per i milioni di morti causati da un trattamento che non sarebbe servito a niente.
Quando l'AZT annienta il midollo spinale, il sistema immunitario prova a riparare a tale danno iniziando una massiccia produzione di cellule T, in modo tale che spesso si trovano più cellule di quante ne fossero presenti prima del trattamento col farmaco. Ma quando la fonte di produzione di queste nuove cellule T (ossia il midollo spinale) viene eliminata dall'AZT, il livello dei linfociti scende a livelli più bassi, e alla fine si giunge alla competa distruzione del sistema immunitario.
Questa repentina diminuzione delle cellule T dopo le prime somministrazioni dell'AZT è stata giustificata dall'elite medica favorevole all'uso del farmaco con la ridicola teoria della "mutazione dell'HIV", che lo rende resistente all'AZT. Non c'è tuttavia nessuna evidenza scientifica a sostengo di una simile affermazione.
Seguendo le raccomandazioni di un "intervento precoce" molti pazienti assumono l'AZT dopo aver ricevuto la diagnosi di sieropositività, e una parte di questa popolazione, che va da un terzo alla metà dei sieropositivi che sviluppano l'AIDS lo vedono comparire solo dopo aver preso farmaci come l'AZT. Studi indipendenti hanno mostrato che l'AZT in realtà accelera il declino del quadro clinico e peggiora la qualità della vita, a volte addirittura provocando la morte stessa del paziente prima che appaia qualsiasi malattia di quelle che definiscono il quadro clinico dell'AIDS - un evento che vine ufficialmente descritto come "morte non preceduta da alcun evento che definisce l'AIDS."
Oltre a distruggere le cellule T, le cellule B, e i globuli rossi che trasportano l'ossigeno in tutto il corpo, l'AZT e gli altri farmaci della stessa famiglia dei nucleosidi distruggono i reni, il fegato, gli intestini, il tessuto muscolare ed il sistema nervoso centrale e periferico, interferendo anche con le attività dei mitocondri, le zone della cellula in cui si produce energia destinata alle attività della cellula.
Epivir (3TC), Zerit (D4T), Hivid (ddC) e Videx (ddI) sono tutti farmaci analoghi dei nucleosidi prescritti ai sieropositivi come "antivirali." Agiscono tutti secondo lo stesso schema dell'AZT.
Vuoi saperne di più? Approfondimenti su AIDS e AZT
Eccoti tanti altri approfondimenti interessanti sulla più grande truffa medica di tutti i tempi:
- Lo scopritore del virus ritratta. L'HIV è innocuo
- Il documentario sull'industria economica dell'AIDS
- Peter Duesbert spiega la più grande truffa dell'umanità
- AZT: curarsi con un topicida immunodepressivo
CAPITOLO 11: L'AZT, un farmaco in cerca di una malattia. Tratto da http://digilander.libero.it/scienzamarcia/11_cm.htm
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Assicurazione per auto storiche, prezzi e sconti.
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Assicurazioni per auto d'epoca
Quali sono i vantaggi per le assicurazioni auto storiche? L’aspetto certamente più interessante è la riduzione del premio annuo. Il costo di una polizza assicurativa per un’auto storica è di gran lunga inferiore ai costi dettati dal tradizionale meccanismo del bonus malus, questo perché la legge, conferendo a questi mezzi un valore culturale e storico oltre che motoristico, ne agevola la conservazione garantendo loro prezzi delle polizze vantaggiosi.
Non solo premi assicurativi a costo ridotto; i vantaggi economici per un auto storica riguardano anche le tasse governative che annualmente si pagano obbligatoriamente per ogni veicolo. Non tutte le compagnie offrono però gli stessi prezzi, è consigliabile quindi richiedere e confrontare il maggior numero possibile di preventivi assicurativi per auto d'epoca così da trovare la polizza più conveniente.
Sgravi per assicurare auto antiche
Ovviamente questi sgravi non sono aperti a tutti e per questo il legislatore ha posto precisi vincoli che definiscono un'auto come mezzo di rilevanza storica.Per accedere alle agevolazioni è necessario che l’auto sia iscritta al registro nazionale delle auto storiche, denominato Asi, o enti simili a livello locale. Per farlo è necessario che siano passati almeno 20 anni dalla data di ‘costruzione’ (non immatricolazione) del veicolo e che lo stesso si presenti ancora in buone condizioni.
L’iscrizione all’Asi o ad enti simili, ha un costo di poche decine di euro. Alle auto storiche non si applicano le classiche regole del bonus malus, ovvero il costo del premio è slegato da fattori come la potenza del veicolo o la provincia di residenza, o il “pedigree” dell’automobilista, cioè la sua tendenza a causare incidenti.
Chi inoltre possiede più auto storiche può accedere ad ulteriori sconti sul premio con la formula garage, che permette di fare economie di scala se si assicurano due o più veicoli dichiarati di interesse storico, con una unica compagnia assicuratrice. In questo caso però ogni compagnia può fissare limiti nell’utilizzo dei singoli mezzi, sia da un punto di vista dei giorni in cui è possibile usarli sia sulla quantità di strada percorribile.
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Facebook lento, bloccato non funziona.
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Che succede oggi a Facebook? Sembra lento e bloccato. Come mai? Uno strano fenomeno che dura da giorni (oggi 27 febbraio 2012), e che rende praticamente inusabile il sito web del social network più usato in Italia (e nel mondo).
Facebook non funziona ed è molto lento. Perché?
La versione ufficiale è che ci sono problemi con la nuova funzione diario che è stata da poco attivata anche per le pagine facebook, ma che a quanto pare genera problemi di lentezza.
L'Italia sembra non essere più raggiungibile da Facebook, quando da qualche giorno ha smesso di funzionare e risulta tutto molto lento da oltre 6 giorni, con plugin che non vengono caricati sui siti web (dal "mi piace" ai plugin con gli amici delle pagine). Le pagine non vengono caricate in modo completo e già su Twitter esplodono i brevi messaggi con hashtag #panic #facebook #facebookdown #fbdown e altri del genere. Al momento non sembra ufficializzata alcuna spiegazione dal team di Facebook Italia, ma tutto lascia pensare che l'update inerente il diario per le pagine abbia sconquassato l'intero sistema.
La realtà è che il sito è rallentato anche dal fatto che le funzioni AJAX sono troppo complesse per essere eseguite in modo snello dai browser internet. Si vocifera che a breve il diario sarà semplificato e si tornerà alla versione precedente. Staremo a vedere...
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