IL GIOCO DELL'ANGELO, versione ESTESA

  


... prosegue dalla versione breve di "Il gioco dell'angelo" a cura di Roby.

"Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia.
Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità(...) è condannato a ricordare quell'istante, perchè a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo."

Così inizia l'ultimo libro di Zafòn, "Il gioco dell'angelo". E proprio questa frase dà valore alla duplice interpretazione della storia.

David Martìn è un ragazzo senza famiglia che molto giovane, inizia a lavorare per la redazione del giornale "La voz de la industria". Presto capisce di non potersi esprimere pienamente nel giornalismo, il suo desiderio, infatti è di scrivere romanzi.

Il ragazzo racconta come la gioia più grande della sua vita sia sempre stata la visita alla libreria SEMPERE E FIGLI (ricordate "L'ombra del vento"?), dove riceveva in prestito libri che il più delle volte non pagava e poteva restituire come in una biblioteca.

Gli anni passano e David si ritrova scrittore (a pagamento) di racconti gialli a puntate di grande successo: diventa così un mercenario della letteratura.

L'incontro con un "editore", suo ammiratore, cambierà drasticamente la sorte del ragazzo.
A contattarlo infatti è un certo Sig Corelli con una richiesta inimmaginabile: vuole che David (strapagato) inventi per lui una RELIGIONE!!

"Una religione è un codice morale che si esprime mediante leggende, miti, o qualunque tipo di artefatto letterario al fine di istituire un sistema di credenze , valori e norme con i quali regolare una cultura o una società".

David accetta ed inizia a scrivere e documentarsi. Prende ispirazione da un libro che poi scoprirà, scritto dal precedente proprietario della casa dove va ad abitare, Diego Marlasca: quest'uomo aveva perso la ragione in seguito alla morte del figlio ed aveva, lui stesso incontrato la nera Signora in situazioni non chiare.

Le settimane di David sono scandite dagli incontri con Corelli (il quale aspetta con ansia di vedere la sua creatura prendere vita) che avvengono in posti anomali e David si accorge sempre di più di avere di fronte una creatura non completamete umana.

La curiosità lo spingerà alla ricerca del passato della casa dove vive e dei suoi precedenti abitanti e la figura del fantomatico editore sarà sempre presente nei racconti e nelle informazioni che riuscirà a raccogliere.

Ad ogni incontro con questi testimoni del passato, seguirà la loro morte.
La polizia di Barcellona stabilisce un legame tra gli omicidi e le visite immediatamente precedenti, di David.

La sua vita diventerà una fuga e il suo unico obiettivo sarà quello uccidere Corelli, responsabile della sua situazione e della morte di Cristina, l'amore della sua vita.

L'epilogo del romanzo vedrà David, ormai solo, lontano da Barcellona e dai suoi affetti. Cristina gli verrà restituita (Lucifero è pur sempre un angelo) ma in una forma e in una situazione che saranno un dono ed una condanna.

Il romanzo secondo altre interpretazioni più metaforiche può essere visto anche in un questo modo:

il sig. Corelli potrebbe essere l'alter ego di David, che si ritrova a 30 anni, tradito dal suo più caro amico, responsabile di avergli portato via l'amore e schiavizzato da una situazione lavorativa che non gli lascia speranza.
Il mal di testa rivelatosi un tumore al cervello, potrebbe essere il cambiamento dello stato di salute mentale del protagonista che da quel momento diventa una sorta di Dott.Jeckill e Mr Hide.

In questo caso gli omicidi sarebbero davvero commessi da lui e tutto il romanzo non sarebbe che frutto dei suoi deliri mentali.

Torna alla versione NORMALE della recensione de Il Gioco dell'Angelo.




   

  
  


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