Dopo aver trascorso giornate frenetiche alla ricerca del "regalo giusto" e dopo aver sgonfiato il bancomat per mettere a tavola cibarie più o meno costose, l'importante è che siano abbondanti, finalmente è arrivato il "santo" Natale. In effetti di santo c'è rimasto ben poco, anche in tempo di crisi economica si è celebrata con maggior importanza la paganità.
Risultato: ne usciamo tutti un pò più poveri, ma arricchiti nel punto vita e nei livelli di colesterolo, vengono rimandati al sette di gennaio, dopo il passaggio della befana, i buoni propositi del tipo iniziare una dieta disintossicante, intraprendere un'attività fisica continuativa, essere più buoni col mondo intero e così via.
Questo ci consente di tacitare la coscienza e continuare ancora per qualche giorno a fare incetta di torroni, panettoni e via degenerando, a danno del nostro fegato che non è dotato di coscienza ma di calcolatrice e alla fine delle feste (ma i più fortunati un pò più tardi) ci presenterà la somma o il conto, fate voi.
Allora, per salvare capra e cavoli (salvateli pure tutti e due ma mangiate solo i cavoli), un piccolo aiuto per non trascorrere il resto del mese di gennaio a pentirsi per il male fatto, potrebbe venire da questo semplice consiglio. Nelle occasioni conviviali in cui non ci si può proprio astenere dal partecipare ai pranzi luculliani ci si può soltanto "limitare" nella scelta dei piatti meno calorici, ma quando siamo in casa con i soliti pochi intimi cuciniamo zuppe di cereali e legumi.
In questo modo si possono contenere i danni e si potrà continuare a dire "vabbè, ma Natale viene solo una volta l'anno" e se riusciremo a mantenere il girovita ci sarà anche qualcuno che dietro le nostre spalle dirà: "ma come farà quella lì a mangiare quello che mangio io senza ingrassare?"
Qualche volta è bello suscitare invidia, facciamoci furbi!
Buone feste da Mammut