Il trenino rosso del Bernina
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Un trenino rosso che scala la montagna
Molti lo chiamano il viaggio in trenino più bello del mondo. Questo è vero ed è da attribuirsi al fatto che i binari di questo favoloso trenino rosso conducono il turista quasi a raggiungere il cielo. Fare il giro sul trenino del Bernina è come prendere parte ad uno spettacolo in un teatro, dove il paesaggio che ci si trova come attore davanti agli occhi è il palcoscenico che offre uno spettacolo che muta con ritmo pigro.
Non è solo la natura a mettersi in mostra dai finestrini del trenino rosso del Bernina, ma è anche la ferrovia stessa e la rotaia a rendere spettacolo; locomotive e vagoni giocattolo, stazioncine che sembrano fatte a traforo, curve sinuose e di raggio molto stretto vi faranno allungare le mani nel tentativo di afferrare la coda del treno, mentre un susseguirsi di viadotti e gallerie di forma elicoidale e con pendenze in certi momenti davvero impressionanti mi colpirà minuto dopo minuto lasciando un ricordo indelebile.
Anche il percorso che il trenino compie contribuisce ad aumentare il fascino di questa linea. Si leva infatti dalla bassa valtellinese fin su nei boschi della Val Poschiavo, inerpicandosi tra le basi dei ghiacciai e le vette del Bernina per poi scendere nella sempre incantevole Engadina, sino a Pontresina e Saint Moritz.
Per maggiori informazioni, nell'anno del centenario della linea Bernina Express, visitare il sito ufficiale per prenotazioni http://www.berninaexpress.it
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Voleva un iPhone, ma Babbo Natale gli ha portato un iPhon...
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Una produzione grafica Stefano Civalleri. Recensione a cura di NeverSleep.it
Per la serie, "A natale voleva un iPhone..."
Poco male. I malati del brand Apple acquisteranno anche l'asciugacapelli con la mela, il superbo iPhon. Accensione con bottone rettangolare, scocca in vetro avanti e dietro, costo 798,00 € nella versione 64 Giga.
Funzionalità e vantaggi di iPhon.
Permette di accedere ad App Store e di installare pacchetti aggiuntivi per il multitasking, permettendovi oltre di asciugare i capelli, anche di utilizzare il cavo di alimentazione come filo appendi panni da asciugare.
Pecche di iPhon e svantaggi.
Non supporta Flash.
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1° maggio e rispetto della natura
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Domani, 1° maggio, tra feste di beatificazione e concerto della festa dei lavoratori, ammesso che il tempo ci assista, sarà anche l'occasione per goderci un picnic, irrinunciabile per qualcuno, a base di fave e pecorino e chissà quali altre prelibatezze.
Ma, per evitare che i nostri parchi e giardini diventino discariche a cielo aperto, cerchiamo di mantenere un comportamento consono, nel rispetto della natura, magari approfittando proprio di questa occasione per insegnare ai più piccoli, come lasciare intatta la natura nonostante i nostri bivacchi.
Sarà una vera sfida ma bisogna tentare ed allora vi segnalerò le raccomandazioni della Coldiretti proprio sull'argomento:
"Per essere sicuri di abbinare al piacere di trascorrere il tempo libero all'aria aperta il rispetto dell'ambiente è stato presentato il primo decalogo per il picnic ecosostenibile per le 3 milioni di famiglie italiane che si stima prenderanno in mano coltello e forchetta nel verde in occasione della festa del primo maggio."
Buon picnic,
Mammut
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Senza Parole. Altri quattro gridano "grazie indulto".
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Anche oggi ci piacerebbe parlare di giochi, vacanze, ricette e curiosità. Ma oggi non si può. Oggi si riflette e si sta dalla parte di chi subisce.
ENZO PONTANI: "Grazie Indulto!"
MONICA SEGATTO: "Grazie Indulto!"
PAOLO FORLANI: "Grazie Indulto!"
LUCA POLLASTRI: "Grazie Indulto!"
Parlamento Italiano: "Prego!"
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IL GIOCO DELL'ANGELO, versione ESTESA
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... prosegue dalla versione breve di "Il gioco dell'angelo" a cura di Roby.
"Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia.
Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità(...) è condannato a ricordare quell'istante, perchè a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo."
Così inizia l'ultimo libro di Zafòn, "Il gioco dell'angelo". E proprio questa frase dà valore alla duplice interpretazione della storia.
David Martìn è un ragazzo senza famiglia che molto giovane, inizia a lavorare per la redazione del giornale "La voz de la industria". Presto capisce di non potersi esprimere pienamente nel giornalismo, il suo desiderio, infatti è di scrivere romanzi.
Il ragazzo racconta come la gioia più grande della sua vita sia sempre stata la visita alla libreria SEMPERE E FIGLI (ricordate "L'ombra del vento"?), dove riceveva in prestito libri che il più delle volte non pagava e poteva restituire come in una biblioteca.
Gli anni passano e David si ritrova scrittore (a pagamento) di racconti gialli a puntate di grande successo: diventa così un mercenario della letteratura.
L'incontro con un "editore", suo ammiratore, cambierà drasticamente la sorte del ragazzo.
A contattarlo infatti è un certo Sig Corelli con una richiesta inimmaginabile: vuole che David (strapagato) inventi per lui una RELIGIONE!!
"Una religione è un codice morale che si esprime mediante leggende, miti, o qualunque tipo di artefatto letterario al fine di istituire un sistema di credenze , valori e norme con i quali regolare una cultura o una società".
David accetta ed inizia a scrivere e documentarsi. Prende ispirazione da un libro che poi scoprirà, scritto dal precedente proprietario della casa dove va ad abitare, Diego Marlasca: quest'uomo aveva perso la ragione in seguito alla morte del figlio ed aveva, lui stesso incontrato la nera Signora in situazioni non chiare.
Le settimane di David sono scandite dagli incontri con Corelli (il quale aspetta con ansia di vedere la sua creatura prendere vita) che avvengono in posti anomali e David si accorge sempre di più di avere di fronte una creatura non completamete umana.
La curiosità lo spingerà alla ricerca del passato della casa dove vive e dei suoi precedenti abitanti e la figura del fantomatico editore sarà sempre presente nei racconti e nelle informazioni che riuscirà a raccogliere.
Ad ogni incontro con questi testimoni del passato, seguirà la loro morte.
La polizia di Barcellona stabilisce un legame tra gli omicidi e le visite immediatamente precedenti, di David.
La sua vita diventerà una fuga e il suo unico obiettivo sarà quello uccidere Corelli, responsabile della sua situazione e della morte di Cristina, l'amore della sua vita.
L'epilogo del romanzo vedrà David, ormai solo, lontano da Barcellona e dai suoi affetti. Cristina gli verrà restituita (Lucifero è pur sempre un angelo) ma in una forma e in una situazione che saranno un dono ed una condanna.
Il romanzo secondo altre interpretazioni più metaforiche può essere visto anche in un questo modo:
il sig. Corelli potrebbe essere l'alter ego di David, che si ritrova a 30 anni, tradito dal suo più caro amico, responsabile di avergli portato via l'amore e schiavizzato da una situazione lavorativa che non gli lascia speranza.
Il mal di testa rivelatosi un tumore al cervello, potrebbe essere il cambiamento dello stato di salute mentale del protagonista che da quel momento diventa una sorta di Dott.Jeckill e Mr Hide.
In questo caso gli omicidi sarebbero davvero commessi da lui e tutto il romanzo non sarebbe che frutto dei suoi deliri mentali.
Torna alla versione NORMALE della recensione de Il Gioco dell'Angelo.
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