Monti e IMU - Heidi: nonno ci sorridono i Monti?
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Ecco Heidi che chiede al nonno se "ci sorridono i monti" (dalla nota sigla aperta con la frase "Heidi ti sorridono i monti"), e il nonno che risponde sgarbato dopo aver aperto la lettera con l'importo dell'IMU da pagare (tassa reintrodotta dal governo Monti).
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Assicurazione per auto storiche, prezzi e sconti.
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Assicurazioni per auto d'epoca
Quali sono i vantaggi per le assicurazioni auto storiche? L’aspetto certamente più interessante è la riduzione del premio annuo. Il costo di una polizza assicurativa per un’auto storica è di gran lunga inferiore ai costi dettati dal tradizionale meccanismo del bonus malus, questo perché la legge, conferendo a questi mezzi un valore culturale e storico oltre che motoristico, ne agevola la conservazione garantendo loro prezzi delle polizze vantaggiosi.
Non solo premi assicurativi a costo ridotto; i vantaggi economici per un auto storica riguardano anche le tasse governative che annualmente si pagano obbligatoriamente per ogni veicolo. Non tutte le compagnie offrono però gli stessi prezzi, è consigliabile quindi richiedere e confrontare il maggior numero possibile di preventivi assicurativi per auto d'epoca così da trovare la polizza più conveniente.
Sgravi per assicurare auto antiche
Ovviamente questi sgravi non sono aperti a tutti e per questo il legislatore ha posto precisi vincoli che definiscono un'auto come mezzo di rilevanza storica.Per accedere alle agevolazioni è necessario che l’auto sia iscritta al registro nazionale delle auto storiche, denominato Asi, o enti simili a livello locale. Per farlo è necessario che siano passati almeno 20 anni dalla data di ‘costruzione’ (non immatricolazione) del veicolo e che lo stesso si presenti ancora in buone condizioni.
L’iscrizione all’Asi o ad enti simili, ha un costo di poche decine di euro. Alle auto storiche non si applicano le classiche regole del bonus malus, ovvero il costo del premio è slegato da fattori come la potenza del veicolo o la provincia di residenza, o il “pedigree” dell’automobilista, cioè la sua tendenza a causare incidenti.
Chi inoltre possiede più auto storiche può accedere ad ulteriori sconti sul premio con la formula garage, che permette di fare economie di scala se si assicurano due o più veicoli dichiarati di interesse storico, con una unica compagnia assicuratrice. In questo caso però ogni compagnia può fissare limiti nell’utilizzo dei singoli mezzi, sia da un punto di vista dei giorni in cui è possibile usarli sia sulla quantità di strada percorribile.
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Il Postino, ultimo film di Massimo Troisi.
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Dopo una vacanza alle isole Eolie, era d'obbligo un "ripasso" di questo film. Girato nel 1994 dal regista Michael Radford e dallo stesso Troisi, il film si ispira al libro "Il postino di Neruda" di Antonio Skármeta, scrittore cileno.
Il paese dove Mario, il protagonista, vive è Pollara, nell'isola di Salina, conosciuta ai più per i capperi e la Malvasia (anche se personalmente di viti ne ho viste veramente poche), dove la gente vive di pesca. Tutti tranne Mario che pare abbia sviluppato una certa "allergia" per le barche!
Impossibile per lui, così diverso, potersi esprimere in un contesto di gente povera che pensa a cose concrete: il poco cibo, la poca acqua. Poche sono anche le parole che gli vengono rivolte e sono vuote come la sua vita, la vita di un inutile figlio disoccupato.
L'arrivo dell'esiliato, comunista, poeta, Pablo Neruda, cambierà la sua vita(e la sua sorte) per sempre; Mario diventa infatti il postino personale del poeta.
Le visite quotidiane fatte prima di gesti, poi sempre più, di piccoli dialoghi, creano un legame fra i due. Poeta forte e consapevole l'uno, poeta di natura ma inconsapevole, l'altro.
Mario trova l'amore e attraverso le poesie, il coraggio di esprimerlo. Si sposerà e avrà Neruda come testimone. La tenerezza che Troisi esprime in questo ruolo è incredibile, sembra un personaggio cucito apposta per lui.
La fine dell'esilio richiama Neruda nella sua terra e per tutti iniziano anni duri, anni nei quali Pollara torna nell'oblio, dimenticata dai giornali e a quanto pare, anche dallo scrittore. Questi, invece, tornerà a far visita al suo caro amico Mario. Troppo tardi. Mario infatti muore nel corso di una celebrazione politica, ucciso dalle forze dell'ordine, a pochi passi dal palco dove stava per recitare la sua prima poesia scritta apposta per il suo maestro comunista.
Alla tristezza del film si aggiunge quella della sorte nota dell'attore protagonista. Forse, per noi che amiamo il lieto fine, il film poteva finire 20 minuti prima, durante la scena del matrimonio...
Nella versione originale Mario Jimenez gira per l'Isla Negra; le registrazioni dei suoni del mare e del vento sono una richiesta del poeta che ha una sorte ben peggiore della versione italiana. Si salva però Mario, figura che tutti noi spettatori avremmo preferito vedere su quella spiaggia, penna in mano, cercando di mettere a parole, la felicità raggiunta con la sua musa Beatrice ed il piccolo Pablito.
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Breve spezzone di Massimo Troisi, lo speciale in dvd.
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Lubrificare il cubo di rubik per aumentare la velocità.
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Nel tentativo di risolvere il cubo nel minor tempo possibile, e anche per sforzare meno le mani e le articolazioni mossa dopo mossa, consigliamo la lubrificazione del cubo con dell'olio da tromba, del costo medio di 5,00 euro a boccetta.
E' sufficiente ruotare ogni faccia di 45° e far cadere una goccia all'interno dei meccanismi centrali di rotazione per apprezzare un aumento rapido delle performance di rotazione. Inoltre, per velocizzare ulteriormente il cubo, può essere utile effettuare alcune forzature senza raggiungere il limite di rottura, che in ogni caso non porterà al rovinamento dei legamenti interni dei meccanismi.
Molti consigliano la vaselina, ma avendo a disposizione l'olio per tromba, il tentativo fatto ha portato dei risultati superiori alla vaselina, applicata sullo stesso cubo originale acquistato nello stesso anno solare, quindi a parità di cubo.
Altri utilizzano lo svitol o il silicone spray, ma ricordiamo che l'unico non tossico e senza odori fastidiosi è l'olio per tromba, che in assoluto non presenta controindicazioni o tossicità, poichè è impiegato nella tromba (strumento a fiato su cui si poggiano le labbra e in cui si respira).
Provare per credere.
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Giardini della landriana, Roma
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Sabato pomeriggio, Giardini della Landriana, Roma. Litoranea, passata Torvajanica e Tor san Lorenzo si arriva al bivio per i giardini. Arrivarci è stato più semplice del previsto.
Il parco è carino. Molto piccino ma carino. Il laghetto che come in tutti i giardini è presente non si fa circumnavigare dai sentieri e dagli utenti, ma si fa appena sfiorare su un decimo del suo perimetro. Per il resto a maggio ci sono le ranocchie che saltellano libere per il giardino. Per parlarvi delle rane che saltellano immaginiate quanto mi abbia colpito la struttura del luogo.
L'unica cosa realmente presente in questo luogo sono le rose. Di tutti i tipi; ad eccezion fatta per le rosae mutabilis (le uniche a colpire il gruppo di visitatori) il resto non sono altro che rose rose e ancora rose.
Qualche violetta e margherita quà e là ed alcuni iris gialli degni di nota. Un albero un pà intossicato deve aver alzato le sue radici dall'acqua del laghetto per chissà quale motivo, e la critica, pronta come sempre a dare una valenza mistica all'evento, ci ha visto una miracolosa ricerca di ossigeno da parte di una pianta che di per se non ha problemi a respirare, date le mille foglie.
La non unica pecca del giardino? Provate a chiamare il numero telefonico della segreteria presente sul sito (e siccome siamo stati seccati dal risultato il link non lo inseriamo nel post), e vi accorgerete che non risponde nessuno... MAI!
Giudizio negativo. Ninfa e La Mortella soperano di gran lunga per invenzione, capacità realizzativa e soprattutto, MANUTENZIONE, questi pseudo cespugli che qualcuno ha avuto il coraggio di chiamare "giardini".
Perchè allora pubblicare una foto? Perchè una cosa bella fatemela mostrare, ma non crediate sia tutto così.
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