Ristorante La montagnola alla montagnola a Roma.
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Il ristorante "La Montagnola", sito in zona Montagnola a Roma, è il classico luogo chiassoso (ristorante mensa) in cui un piatto di pasta arriva subito ma è scotto e in cui si può cenare mangiando pesce con 30 euro a persona ma con la qualità delle mense dei campi di battaglia.
Da battaglia è anche il locale, con schizzi di pomodoro e altro indicibile sulle pareti, con un servizio rapido e cortese, e con i coperti distribuiti in due grandi sale.
Il personale è simpatico e il titolare decisamente pittoresco. L'arredamento è eccessivamente finto (formica e ottone), quasi volutamente direi. Un ristorante pizzeria che produce pizze alla romana e che si vanta di quello che è e che non pretende di essere diverso, offrendo comunque la possibilità a famiglie numerose di potersi permettere una cena fuori. Frequentato comunque da chiassosi clienti che giocano a superare il volume dei tavoli accanto.
Ottimo posto per cene di gruppo in simpatia, ma sconsigliato per cene romantiche a due o più.
Forno a legna e parcheggio per i clienti del locale (la cui presenza però è segnalata solamente sulla porta del locale, quindi visibile dopo che avete perso 20 minuti per cercare parcheggio in strada).
Ristorante la Montagnola
Via Benedetto Croce, 111
0142 Roma - Tel. 065415331
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Pizzeria Birreria BOA a Ostia.
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Ciò che stupisce appena si entra nella birreria di Ostia (Roma) denominata BOA (BIRRERIA OSTIENSE ARTIGIANALE), è un barile di arachidi con guscio. Da anni il mood del BOA è quello di lanciare a terra le cocce delle arachidi, consumabili gratuitamente al tavolo.
Il locale è una baraonda. Gente che salta fuori da tutti gli angoli. Nel week end è impraticabile per quanta gente affolla il locale, ampio e ben strutturato con atmosfera decisamente accogliente.
La cucina è ottima e i prezzi sono decisamente nella norma. Consigliato vivamente per una serata tra amici numerosi o per una birra infrasettimanale con una pizzetta associata e dei fritti abbastanza gustosi.
Il BOA è anche una fabbrica di birra artigianale. Dei silos di rame sono infatti collocati dentro la birreria e producono birra a sufficienza per dissetare il grande pubblico con sapori di tradizionale birra chiara, rosse doppio malto e stout (la nera come la Guinness per intenderci).
Una sera a settimana c'è musica dal vivo (controllare il sito web per conoscere le date), e oltre alla musica live, diversi intrattenimenti colmano la programmazione settimanale. Lo stinco di maiale è il piatto forte del locale.
Telefono 06.5640138
http://www.boabirra.it
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Les Serres Royales, le serre reali di Bruxelles (Laeken), Belgio.
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Serres royales, Bruxelles (Maggio 2010)
A circa 3 km dalla città di Bruxelles, si trova la zona verde di Laeken, sede della famiglia reale.
Per gli appassionati di verde come me, Laeken però, vuol dire soprattutto Serres Royales!
Questa meravigliosa struttura voluta da Leopoldo II e costruita dall'architetto Balat (in collaborazione con il suo allievo Victor Horta) nel 1874-1876, consta di un giardino d'inverno collegato ad una orangerie e ad una trentina di padiglioni, per un totale di circa un ettaro e mezzo!
Alloggiando nel quartiere Saint Gilles, per me è stato molto facile raggiungere con la metro, la fermata Bockstael, in direzione nord-ovest (Roi Baudouin).A 4 fermate dell'autobus 53 si trovano le serre.
La visita è possibile solo 20 giorni l'anno (al costo di€2,50 a persona), tra fine aprile ed i primi di maggio e solo dalle 13:00 in poi. In questo modo, i turisti vengono spinti, per occupare il tempo, verso pagoda cinese (pacchiana, a mio gusto) che si trova a pochi metri, voluta sempre da Leopoldo II con l'idea di crearvi un ristorante di lusso: scopo mai raggiunto.
L'ingresso alla pagoda e all'annesso giardinetto giapponese, costa €4. All'interno della pagoda sono conservate antiche ceramiche cinesi. Per chi può capirle.
Le serre ed il parco che le circonda sono stupefacenti. L'ampissimo e perfettissimo tappeto erboso è purtroppo offlimits. Una volta all'interno, però, la triste presa di coscienza: per i belgi, le piante "tropicali", oltre alle classiche palme, alle felci ed ai banani, corrispondono ai nostri visti e rivisti GERANI! Alle fucsie, alle azalee ai rododendri (meravigliosi, per carità!) e, nascoste tra un sospetto e fitto sottobosco, alle piantine (in vasetti di plastica messi lì per l'occasione?) di primule, calceolarie, ortensie, peonie e begonie! Insomma piante che ormai troviamo in tutti i garden center!
Se fossi stata un Re avrei suddiviso le serre in continenti e raccolto le piante più insolite (pagando i giardinieri più bravi del mondo), piante che SOLO IN UNA SERRA DA RE è possibile vedere! Anche fiori ormai accessibilissimi come le orchidee (si trovano con ottimi prezzi da Ikea o da Leroy Merlin), sono veramente poco rappresentate.
E' anche vero che dopo aver visto meraviglie come il giardino di Ninfa, la Mortella di Ischia, il giardino botanico nazionale di Dublino, i giardini della Landriana, les jardins du Bois de Moutiers in Normandia etc.. può accadere l'mprevedibile: ci si abitua al bello e per rimanere a bocca aperta è neccessario trovarsi di fronte quel qualcosa in più...
Conclusione: come sempre chi c'ha il pane non c'ha i denti. Stupenda cornice per un quadro scontatissimo.
PS. Davvero, mi basterebbe 1/30 di quella struttura per le mie piante; Reali del Belgio, fatemi uno squillo, 339-86.....
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I cinque maiali europei secondo Beppe Grillo.
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Un post interessantissimo dal Blog di Beppe Grillo,
Secondo Beppe Grillo "i maiali d'Europa sono cinque e sono i così detti PIIGS: Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia. "Siam cinque piccoli porcellin, siamo cinque fratellin mai nessun ci dividerà, tralalalalà!". Maiali contagiosi, portatori di peste suina. Una peste chiamata debito con cui hanno infettato l'Europa."
Ovviamente si tratta, come sempre, del parere di una persona e non di una valutazione oggettiva o giudicata. Da prendere con le pinze, ma sicuramente interessante.
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Tra sogno e realtà
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Ho sognato che la marea nera cambiava colore e, passando per i colori dell'arcobaleno, tornava ad essere infine una marea azzurra, tutte le specie ittiche riprendevano vita e guizzavano nelle acque odorose di salsedine.
Ho sognato boschi rigogliosi e lussureggianti, incontaminati e ripuliti dagli scarti dell'inciviltà degli esseri umani, ripopolati di uccelli e animali selvatici che non conoscevano il fuoco distruttore provocato dall'uomo, per incuria o per colpa.
Ho sognato prati verdi e margherite e bambini felici che si rotolavano nell'erba profumata e sentieri di campagna con le siepi di rovi e more, poste lungo il cammino aspro della montagna per alleviare la sete e la stanchezza.
Ho sognato le città vuote di automobili, con la gente che camminava a piedi o in bici e, i più frettolosi a cavallo di mansueti quadrupedi scodinzolanti.
Ho sognato le coste marine e le spiagge libere dagli orrori edilizi, per il godimento esclusivo dell'occhio umano dinanzi agli immensi spazi azzurri.
Ma poi è suonata la sveglia e, accesa la TV, sono ripiombata nella realtà: la marea nera è sempre più minacciosa, il rischio nucleare è più forte che mai, la pubblicità incita ad acquistare nuove auto, nuovi detersivi, e c'è ancora chi getta contenitori di plastica nel cassonetto della raccolta indifferenziata pur avendo a 20 centimetri quello della plastica.
Evviva il sogno, abbasso la realtà
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