I veleni delle merendine. Quello che uccide i bambini. Video shock sulle merendine.
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Non so se sia tutto vero quello che viene indicato nel video qui sotto esposto, ma anche se lo fosse per il 20% io comincerei a preoccuparmi almeno un po' per la merenda di un bambino, da mamme amorevoli potremmo diventare dispensatrici di veleni, alla stregua del famoso Mitridate, che ai suoi tempi non poteva però contare su una così vasta gamma di scelta.
Il consiglio che posso dare, nel mio piccolo, è quello di orientarsi maggiormente nella scelta di prodotti naturali, quelli usati dalle generazioni passate, magari un panino con olio e sale o anche pane e marmellata possibilmente preparata con le nostre mani e con lo zucchero di canna al posto di quello raffinatissimo lavato con la calce.
L'obiezione dei bambini già la prevedo, si sentirebbero sminuiti rispetto ai compagni, lautamente foraggiati con tali schifezze, ma sta a noi cercare di educarli alla consapevolezza che siamo ciò che mangiamo, impareranno così a rispondere a tono a chi sorriderà davanti al panino o alla mela, magari con un pò di invidia per l'amore dimostrato dall'altrui genitore, preoccupato della salute e del benessere del proprio pargolo.
Ora "godetevi" questo video, molto divertente, se non fosse grottesco.
Evviva la torta alle noci della nonna!
Mammut
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Il calcolo distribuito. Progetti di ricerca scientifica che risolvono compiti difficili grazie alla disponibilità degli utenti internet.
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Ecco il problema principale per alcune branchie della ricerca scientifica: far calcolare ai computer delle super complesse funzioni matematiche su basi dati estremamente ampie. Prendiamo uno di questi progetti come esempio.
Il calcolo distribuito per la ricerca degli alieni
Il SETI (Centro di ricerca dell'intelligenza extraterrestre), deve smazzare tonnellate di dati provenienti dal radiotelescopio di Arecibo, che scandaglia quotidianamente il cosmo alla ricerca di informazioni utili a capire dove possano essere vite evolute intelligenti in grado di lanciare un messaggio strutturato. La quantità di dati da analizzare è elevatissima, e per ciascun minuto di scansione, un computer anche molto potente, impiegherebbe giorni per scansionare una piccolissima percentuale del lavoro complessivo. Ecco quindi che nasce il progetto seti@home (seti at home, ossia "seti a casa tua"), che permette a tutti i possessori di un computer al mondo, di mettere il proprio computer a disposizione per il calcolo distribuito, e farsi carico di parte del lavoro dell'elaborazione.
Il calcolo distribuito per la ricerca dei grandi numeri primi di Mersenne
Un'altra applicazione pratica del calcolo distribuito è la ricerca di grandi numeri primi alla ricerca dei numeri primi di Mersenne. Ciascun numero della sequenza dei numeri naturali va analizzato e fattorizzato, con algoritmi di analisi complessi che richiedono elevatissima potenza di calcolo. Ecco quindi che la distribuzione delle operazioni sulle migliaia di computer connessi al progetto mersenne@home, permette di fare parte della grane ricerca che nel 2008 ha portato, proprio grazie al calcolo distribuito, alla scoperta di un numero composto da oltre dodici milioni di cifre, il più grande numero di Mersenne mai conosciuto.
Altri progetti di calcolo distribuito
Scaricando il software BOINC, sviluppato dall'università di Berkley, dove lavora anche il Dott. Peter Duesberg, si può scegliere di dare supporto a uno dei tantissimi progetti di calcolo distribuito, da calcoli di astronomia, progetti di controllo delle epidemiologie di malaria, alla ricerca su cancro e AIDS, fino alle ricerche sulle proteine del corpo umano, o calcoli di enigmi storici come la stele di rosetta.
Il software BOINC per il calcolo distribuito
Il software BOINC può essere scaricato all'indirizzo web http://boinc.berkeley.edu/, gratuitamente, nella sua versione per Linux o Windows, e uò essere anche installato su macchine in Hosting Linux per permettere al sistema di eseguire calcoli h24 utilizzando la CPU delle server farm (meglio se su server virtuali).
BOINC può anche essere installato sul proprio computer, in modo semplice e rapido. Nell'installazione vi verrà richiesto di creare un account a cui legare i crediti che maturerete in fase di elaborazione (per ogni calcolo restituito alla sorgente, riceverete dei crediti prestabiliti).
Approfondimenti:
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Tre160Studio, lo studio grafico su Roma.
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Il mondo del web e della creazione di siti internet permette alle imprese di raggiungere una visibilità in rete senza pari. Comunicare con un numero di potenziali clienti in crescita, e soprattutto farlo seguendo le logiche del campo pubblicitario, di cui tre160studio è esperto.
TRE160STUDIO propone il servizio di realizzazione siti internet, produzione di brochures e immagine coordinata, grafica pubblicitaria ed in generale ogni tipologia di servizio di grafica digitale destinata alla stampa e ad uso digitale (web, cdroms e prodotti multimediali in genere).
La produzione di cataloghi online di alto impatto estetico, siti web vetrina, software di e-commerce e portali che integrano ogni più moderna ed evoluta tecnologia di sviluppo web (Flash, Php e html).
Lo studio è specializzato nella produzione e programmazione dei siti internet, con particolare abilità nel restyling dei siti sviluppati con tecnologie antiquate.
L'occhio di riguardo è rivolto all'impatto comunicativo, che conferisce usabilità e ritorno dell'investimento.
Le tecnologie usate da tre160studio permettono al Cliente che acquista un sito web, di gestire in totale autonomia il proprio sito web, modificando in totale autonomia e indipendenza il proprio sito, nei contenuti e nelle immagini, grazie alla soluzione CMS tre160.
Corsi di Grafica pubblicitaria e di design rappresentano la capacità del gruppo di crescere e di formare le nuove generazioni, al fine di distribuire la conoscenza e l'esperienza nel campo della grafica pubblicitaria e nella comunicazione grafica destinata alla pubblicità online e su stampa.
Tre160studio è a Roma in via Vito d'ancona 14.
www.tre160studio.it
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Un saluto a Amy Winehouse, grande cantante morta di mischione droga-alchool a 27 anni a londra.
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Chi dice che si deve per forza campare fino a 90 anni? Amy WineHouse è morta oggi a 27 anni imbottita di droga e alcolici come un tacchino ripieno. Ora i giornali danno la notizia e i fan si disperano per la grande perdita. Come mai però nessuno si è disperato della triste vita che la cantante ha fatto fino a ieri? L'abuso di alcool è storico motivo per cui l'Amy Winehouse ha cancellato centinaia di concerti in tutta la sua carriera, riuscendo perfino a farsi portar via in barella durante i concerti.
Grande voce ma purtroppo, come in tanti altri casi, pessima storia e pessimo messaggio passato alle masse, con una potenziale grande artista, incapace di essere realmente di esempio per i giovani che l'ascoltano, e finita come finiscono tutti coloro che sono stati uccisi dalla fama. Imbottiti di droga fino al KO tecnico.
Mischiare droga e alcol fa male?
Se partiamo dal presupposto che la droga uccide (dipende dal tipo ovviamente), mentre l'alcol rovina fegato e cervello, sicuramente fare il mischione non fa bene alla salute.
Sul palco barcollava spesso al punto da non riuscire a cantare in quanto troppo ubriaca, incapace di cantare i suoi stessi pezzi, balbettati e rantolati, spesso fuori tempo dai suoi musicisti. Diversi i concerti abbandonati a metà. La sua ultima apparizione in pubblico risale a mercoledì quando aveva preso parte all'iTunes festival di Londra.
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Hemingway pub a fiumicino. Allucinante viaggio.
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Per errore sono finito nel pub Hemingway a Fiumicino sul lungo mare. Cercavamo posto per prendere birra al volo per poi andare a dormire presto, causa levataccia la mattinata seguente. In data Venerdì 15 maggio, ore 22:30 ci siamo imbarcati nell'avventura.
Entriamo nella birreria avvolta da un assordante SBEM SBEM di un DJ impegnato ad intrattenere due minorenni seduti accanto alla sua postazione con della musica house suonata da un portatile gracchiante collegato ad una cassa singola di quelle a portar via con la manigliona sopra. Il DJ è di spalle e non se ne comprende l'età. Il look è quello classico del DJ col codino, le scarpe fichette e la camicia che copre il corpo muscoloso.
Dopo 10 minuti il DJ è ancora di spalle al grande pubblico (me e la mia compagna e i due minorenni) intento a girare le manopole del mixerino (20 cm x 20 cm) quasi si trattasse di un rave da 1000 persone da equalizzare costantemente. Dopo 5 minuti di Sa, Sa... Prova arriva finalmente il momento dell'inizio e agghiacciantemente scopriamo che si tratta di karaoke. Pessimo. Dieci minuti di imitazione di Ligabue, Zarrillo, Bocelli, e sinceramente non ricordo altro perché ho rimosso il resto. Ricordo solo che al gracchiare del microfono l'esclamazione del DJ è stata "Scusate sto microfono scureggia".
Birra in bottiglia stappata davanti a noi è stata la nostra scelta. Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio quando ci si trova in un surreale posto come l'Hemingway pub a Fiumicino.
Voto: Inclassificabile, ma nella sua assurdità... da ripassarci per un'altra birra al volo. Sicuramente un posto originale e diverso dai soliti pub di paese, tutti fatti con lo stampo. Ridicolo a dirsi, ma ci torneremo per un'altro giro surreale.
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