Sistemi e filtri per purificare l'acqua, servono? Funzionano? Fanno male?
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Non ho mai provato interesse per l'ultima moda della "caraffa che purifica l'acqua del rubinetto", avevo una istintiva diffidenza per questa diavoleria contenente filtri carbone o non meglio identificate sostanze igienizzanti. Ma una riflessione andava fatta, soprattutto per chi vive a Roma, sapendo di avere l'acqua migliore del mondo, al punto di far venire in mente a qualche sindaco del passato, di imbottigliarla e venderla a caro prezzo.
Perché insudiciarla con sostanze che tolgono i sali minerali preziosi per la salute? Ieri mattina ho avuto la conferma dei miei presentimenti, in un programma televisivo di rai 1 si poneva proprio la questione della caraffa depuratrice. Ebbene, gli esperti hanno sconsigliato l'uso di tale apparecchio, sono stati effettuati studi all'Università La Sapienza di Roma e la caraffa non ne è uscita vincente.
Inoltre le acque non sono tutte uguali e quindi anche le sostanze che vengono usate per "pulire" l'acqua dovrebbero essere diverse, senza contare che i filtri devono essere sottoposti a controlli affinché non diventino dannosi per la salute.
Altra domanda: come si smaltiscono i filtri usati? Ancora materiale inquinante, come se non bastasse tutto quello che produciamo!
In mancanza dell'acqua sorgiva, accontentiamoci di bere l'acqua del rubinetto, sicuramente più controllata e sana di quella "fatta in casa"
Mammut
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Un abbraccio al grande Marco Turacchi.
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Dopo circa otto anni dall'ultima volta che l'ho incontrato nella redazione di Pesca In a Firenze (rivista di pesca sportiva con cui ho collaborato per diversi anni), vengo a sapere che il grande Marco Turacchi non è più tra l'allegra brigata composta da Riccardo Galigani, Lorenzo Baldi, Mario Molinari e tutti gli altri grandi personaggi del panorama della pesca italiana, ed in particolare della pesca al colpo. Proprio il Marco che leggevo da ragazzo su Pesca In, quando consigliava, a fine lezione di pesca in torrente, anche le migliori ricette come "trote e verdicchio" per cucinare le trote pescate allora nel laghetto di pesca sportiva.
Tifava Roma Marco, anche se so che non era vero, ma a lui piaceva dirmi questo quando eravamo al telefono per questioni di lavoro. Questo è il ricordo che ho, oltre a un viso inconfondibile del bambino che a qualsiasi età portava con se il piacere per le piccole cose, quelle che troppo spesso dimentichiamo.
Cercando in rete trovo Michele Marziani che con poche righe ricorda la passione che Marco sapeva riversare in ogni piccolo attimo della sua vita e la semplicità per le piccole cose, come lo stare insieme tra amici, ma anche la tristezza che non ho avuto modo di conoscere più di tanto, e che a quanto leggo, ha preso il sopravvento.
"Marco Turacchi non c'è più. Di tutti i modi che esistono al mondo per morire ha scelto il più faticoso: se n'è andato da solo, l'ha deciso lui, tra la neve, nelle campagne toscane. Nei luoghi dei funghi e delle trote, delle battute di caccia, delle serate davanti a un bicchiere di vino. Scriveva, bene, molto bene, di pesca e di pesci, Marco, ma anche di caccia e di fucili. Per i pesci l'ho conosciuto. Abbiamo lavorato insieme diversi anni. E nei tempi del lavoro siamo diventati amici perché quello di raccontare è un mestiere un po' così, dove non sai mai dove finisce il lavoro, dove comincia la vita. Così ci si trovava ad andare per trote. O a sentirsi per sapere se erano usciti i funghi o per raccontarsi le rispettive battute. Ci si è persi quando le strade del mestiere ci hanno portato in luoghi diversi. Ma ogni tanto tanto, davvero tanto, ci si incontrava, ci si sentiva, si scambiavano due battute due perché Marco era silenzioso. Non so cosa ci fosse nei silenzi di Marco, come gli sia passata addosso la vita, quando ha deciso che gli era insopportabile. Degli ultimi suoi anni so poco, al telefono ho imparato che si era sposato a giugno. Già, perché Marco, era pure giovane, porca miseria. Non ricordo quanti anni, ma non troppi più di trenta. Era il ragazzo arrivato al giornale portando la sapienza delle cose che sapeva fare: pescare, vivere all'aria aperta, sentire l'odore della natura. Di questo aveva fatto un mestiere. Che importa com'era? Chi era? Mi chiedo scrivendo col groppo alla gola. Importa, eccome. Mica si va via così... Qui si ferma la penna, evitando l'inutile sforzo di capire la morte. Ciao Marco, tanto se c'è un altro mondo ci sono anche le trote. E i funghi. E tu ne trovi più degli altri, lo so.
Michele Marziani"
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Tornano le api e noi siamo felicissimi
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Bellissima notizia, Report ci dice che le api sono tornate. Morivano le api l'anno scorso. Di 300 alveari uno dei tanti apicoltori lamentava che ne erano rimasti solo 2, e pieno di api tramortite. La colpa? nessuno sembrava conoscerla. Poi qualcuno avanzò l'ipotesi che i pesticidi di cui vengono invasi i campi, i nuovi pesticiti appartenenti alla famiglia dei "neonicotinoidi", fossero la causa dello sbando di interi sciami persi nel nulla.
Il ministero agricoltura, dopo mesi e mesi di lettere dell'associazione nazionale degli apicoltori, ha sospeso in via cautelativa i pesticidi e le api sono tornate, dopo un anno al numero originiario e in salute.
Ogni tanto una bella notizia ci sta tutta. Grazie Report per aver aiutato a sollevare il problema e spingendo verso la soluzione salva api. Come diceva Einstein, se le api andassero KO, all'uomo resterebbero 4 anni di sofferenze prima di estinguersi.
Evviva le api!
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Come cambiare lo sfondo sul Google Nexus S della Samsung.
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Ecco un video utile per ammirare il Google Nexus S, il telefonino Google / Samsung, che spiega come cambiare lo sfondo al proprio cellulare Google, dagli sfondi animati alle immagini fisse che scrolleranno sullo sfondo in orizzontale quando passerete da uno schermo all'altro.
In questo modo è possibile configurare lo sfondo della homepage del telefono cellulare, recuperando anche quello del nexus one con le piramidi grigie e le luci in movimento.
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Salsa al tonno per ricette con il tonno.
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A volte mi capita di non avere nuove idee per comporre una insalata gustosa e fresca, ma che contenga anche delle proteine come quelle del pesce, che come si sa, sono tra le più nobili per non influire negativamente sul colesterolo.
Allora preparo la salsa al tonno, chi non ha una scatoletta di tonno in scatola nella dispensa?
Metto nel frullatore il contenuto della scatola di tonno, che può essere più o meno grande a seconda della quantità che se ne vuole ricavare, aggiungo un cucchiaio di capperi sciacquati dall'aceto o dal sale, e faccio frullare il tutto.
Pongo la salsa in una ciotola e aggiungo un pochino di acqua o di olio per renderla più fluida e ci condisco l'insalata o la bruschetta, oppure la servo sopra dei pomodori tagliati a fette. Si può mettere anche sulle uova sode o condire del riso lessato.
Per chi volesse renderla ancora più gustosa, si può aggiungere della maionese, quantità da definire in base ai gusti.
E se dovesse avanzare si potrà mettere in piccoli contenitori come i vasetti dello yogurt e riporli in freezer, per utilizzarli in seguito.
Evviva il tonno!
Articolo a cura di Mammut
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