Le lampade abbronzanti ultravioletti sono cancerogene.
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Le lampade abbronzanti sono cancerogene.
La notizia, che aspettavamo da anni, visto che sapevamo già che le lampade abbronzanti fanno venire il cancro è stata finalmente data dall'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro che prende parte all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Quanto è emerso dai test è che la pericolosità dei raggi ultravioletti emessi delle lampade sono passati ad essere categorizzati da "presunti cancerogeni" (classificazione del 1992) a "sicuramente cancerogeni". Melanomi alla pelle e agli occhi sono i risultati dello studio. Vincent Cogliano, ricercatore a Parigi che ha portato avanti gli studi ha dimostrato che il rischio di melanoma aumenta fino al 75 % in più rispetto a chi non fa uso di queste infernali macchine.
La legge 2/1990 è quella che disciplina nel nostro paese l’attività dei centri estetici e dell'estetista, e prevedeva che i ministeri di competenza enunciassero entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della stessa legge, normative atte a determinare le dinamiche ed i meccanismi di regolazione, nonché le modalità di utilizzo e di trattamento, incluse le cautele d'uso e le attenzioni necessarie nell'impiego degli apparecchi elettromeccanici per l'abbronzatura da lettino.
Il termine di 120 giorni è ampiamente stato superato, con il risultato che nessuna ulteriore regolamentazione ha visto la luce.
La regione Piemonte si è mossa per conto proprio emanando la legge regionale n.54/1992, vincolando i centri estetici con norme restrittive, che comunque non sono state applicate, da un censimento effettuato nel 2007 dal 40% dei centri estetici della regione Piemonte.
L'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), afferma che in Italia ci sono circa 13.000 esercizi commerciali autorizzati (solarium, centri benessere ed estetisti) che impiegano attrezzature che fanno uso di sorgenti di radiazione UV per generare abbronzatura artificiale del corpo, oltre a un numero crescente di palestre, negozi di acconciatore e solarium interni a strutture alberghiere, che offrono ai propri clienti la possibilità di trascorrere del tempo abbronzandosi nei lettini UV.
Secondo l’Agenzia internazionale di ricerche sul cancro (IARC), l'impiego dei lettini abbronzanti fa crescere fino al 75% il rischio di sviluppare un melanoma (tumore maligno della pelle) nei giovani sotto i 30 anni di età. In Francia le lampade abbronzanti sono da tempo proibite ai minori di 18 anni. In Gran Bretagna ed in Germania, considerato l'alto incremento dell'incidenza del melanoma collegato all'esposizione in giovane eta' ai raggi abbronzanti UV delle lampade, si apprestano ad avvicinarsi alla legislatura francese. In Italia la stima ad oggi dei casi di melanoma e relativi decessi è di circa 7.000 ogni anno.
Ci chiediamo dov'è finito il ricordo del caso amianto. Quando scopriremo che l'uso dei telefoni cellulari è sicuramente cancerogeno?
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Sequestro mozzarelle riciclate da parte dei NAS.
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Ci risiamo. L'ennesima notizia di sequestro, da parte dei NAS, di prodotti caseari contraffatti, mi ha colpito proprio all'ora di pranzo. Tu sei li a tavola, a cercare di nutrire il tuo stomaco con cibi genuini, magari con una insalata di pomodori coltivati nel tuo orticello, e ringrazi la tua buona stella che la mattina stessa, non avendo tempo sufficiente, non sei uscita a far la spesa, perchè magari potresti aver avuto voglia di accompagnare la tua insalata ad una mozzarellina grondante siero di latte.
Avevamo appena superato la storia delle bufale campane, ricominciando timidamente ad acquistarne una al mese o giù di lì, che ecco il nuovo scandalo. Non soltanto del prodotto che si acquista al negozio o al supermercato, ma ancor di più ci dobbiamo preoccupare della mozzarella che viene usata per fare la pizza, sia che la si compri a taglio sia che la si consumi in pizzeria.
Infatti, secondo quanto dicono i NAS, a causa del minor costo di questi prodotti di scarto, o peggio, riciclati dopo essere scaduti o addirittura andati a male, è molto probabile che vengano impiegati in questi locali, proprio per contenere i costi.
In un paese come l'Italia, famoso per la cucina sana e semplice, questo è un'altro brutto colpo, devo mio malgrado dare ancora una volta ragione ad Allen Carr quando parla di cibo spazzatura.
Evviva la carota!
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Hoya carnosa fiorisce, eccome!!!
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Ho già scritto riguardo questa mia pianta ed in particolar modo, riguardo al fatto che possa vivere tranquillamente tutto l'anno fuori, anche d'inverno (sotto un patio) nella zona di Roma dove vivo, vicino al mare. I primi fiori la piantina me li ha regalati a metà giugno e, prorio ieri, è sfiorita la seconda infiorescenza.
DEVO ASSOLUTAMENTE AGGIUNGERE però, che la mia seconda Hoya, che per tutto l'anno, anche con l'afa di questi giorni, vive nella serra fredda(serra di plastica su sostegno metallico, non riscaldata)sta facendo i fiori ora ma ne sta facendo moltissimi!!!
Forse per questo le sono serviti più "preparativi"!
Quindi che dire, se non avete spazio per una serra, Hoya vi renderà comunque felici. Ma se avete spazio per una serra, Hoya, vi renderà estasiati! Buon giardinaggio a tutti!!!
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Vacanze consapevoli nel segno dell'ecologia e delle spiagge pulite
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A tutti coloro che stanno partendo per le vacanze estive, che andranno a trascorrere le giornate al mare e non solo, voglio ricordare che il rispetto per la natura comincia da semplici, piccoli gesti quotidiani. A questo proposito il Ministero dell'Ambiente ha studiato uno spot pubblicitario che però non ho mai visto in televisione ma soltanto in una rivista di informazione di programmi TV.
Vorrei sottoporlo a chi non l'avesse notata, anche perchè la sua diffusione non è stata, a mio avviso, pubblicizzata a dovere.
Si chiama COLLEZIONE ESTATE 2009/3009 e in sostanza ci informa dei danni che arrechiamo all'ambiente quando sbadatamente, o peggio ancora, consapevolmente, gettiamo nella sabbia, o nel mare, oggetti che lì resterebbero se non si provvedesse alla loro rimozione.
Ebbene, dobbiamo ricordare che per ciascuno di questi oggetti occorrono tempi lunghissimi per il loro smaltimento, per la precisione:
- 1000 anni per una lattina in alluminio
- 300 anni per un piatto di plastica
- 1 anno per un quotidiano
- 4000 anni per una bottiglia di vetro
- 300 anni per un contenitore di plastica
- 1000 anni per una tessera ricarica telefonica
- 2 anni per una sigaretta.
Allora, quando siamo sulla spiaggia, oltre a pensare al nostro benessere, pensiamo anche a tenere pulito il nostro pianeta, evitiamo che diventi una immensa discarica da lasciare in eredità ai nostri discendenti.
LA SPIAGGIA LIBERA E' SEMPRE MENO LIBERA. PER TENERLA PULITA, NON LASCIARE RIFIUTI SULLA SABBIA. PERCHE', SE PER DIMENTICARLI BASTA UN MOMENTO, PER SMALTIRLI SERVE PIU' TEMPO DI QUANTO IMMAGINI.
Segnaliamo http://www.spiaggialibera.net, un'interessante risorsa per l'argomento appena trattato.
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Problemi eliminazione files e cartelle windows xp quando nomefile contiene punti
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Impossibile eliminare il file, PurgeIE
Mi è capitato di scaricare una cartella di un webserver da server linux a pc (windows). La cartella conteneva una sottocartella con il nome Cartella....... dove i puntini erano parte integrante del nome della cartella. La sorpresa è che nel tentare di aprire tale cartella sul pc ho ricevuto l'errore "Impossibile aprire il file. Sembra essere danneggiato o inesistente" (o qualcosa tipo impossibile trovare il file, destinazione non valida).
Il messaggio era più o meno questo. Ho accettato l'handicap di Windows, che genera errore e crea un problema all'utente nel caso la cartella contenga nel suo nome dei simboli spceciali, consentiti in linux ma non in windows.
Ovviamente il tentativo di eliminare la cartella dal mio computer non ha avuto esito positivo, ed ho continuato a ricevere il messaggio di errore "Impossibile eliminare la cartella, indirizzo nome o file inesistente!". Ho girato un pochino per la rete e ho trovato questo:
PurgeIE, che anche se in lingua inglese, e anche se nei vari step di eliminazione continua ad inviarvi messaggi di allerta quasi si trattasse di formattare il vostro pc (niente paura, trattasi soltanto di messaggi e contromessaggi di accertamento e di conferma dell'eliminazione della cartella), è stata l'unica soluzione per rimuovere la cartella con caratteri speciali dal mio computer. Fosse stato per windows, sarebbe rimasta a vita sul mio desktop.
Complimenti ancora una volta a chi sviluppa software per correggere le nefandezze di Microsoft. Se soltanto i software che uso per lavoro girassero su linux, o se soltanto esistessero valide alternative per abbandonare una volta per tutte windows, sarebbe fatta!
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