Un saluto a Amy Winehouse, grande cantante morta di mischione droga-alchool a 27 anni a londra.
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Chi dice che si deve per forza campare fino a 90 anni? Amy WineHouse è morta oggi a 27 anni imbottita di droga e alcolici come un tacchino ripieno. Ora i giornali danno la notizia e i fan si disperano per la grande perdita. Come mai però nessuno si è disperato della triste vita che la cantante ha fatto fino a ieri? L'abuso di alcool è storico motivo per cui l'Amy Winehouse ha cancellato centinaia di concerti in tutta la sua carriera, riuscendo perfino a farsi portar via in barella durante i concerti.
Grande voce ma purtroppo, come in tanti altri casi, pessima storia e pessimo messaggio passato alle masse, con una potenziale grande artista, incapace di essere realmente di esempio per i giovani che l'ascoltano, e finita come finiscono tutti coloro che sono stati uccisi dalla fama. Imbottiti di droga fino al KO tecnico.
Mischiare droga e alcol fa male?
Se partiamo dal presupposto che la droga uccide (dipende dal tipo ovviamente), mentre l'alcol rovina fegato e cervello, sicuramente fare il mischione non fa bene alla salute.
Sul palco barcollava spesso al punto da non riuscire a cantare in quanto troppo ubriaca, incapace di cantare i suoi stessi pezzi, balbettati e rantolati, spesso fuori tempo dai suoi musicisti. Diversi i concerti abbandonati a metà. La sua ultima apparizione in pubblico risale a mercoledì quando aveva preso parte all'iTunes festival di Londra.
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CleaNap (pulisci Napoli), l'iniziativa tutti in piazza contro i rifiuti.
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Finalmente! Napoli si è svegliata con l'iniziativa CleaNap. da Clean Up (pulisci), ma con il postfisso "Nap" (Napoli). Grazie al grido di Emiliana Pellone e al suo appello su Facebook, il popolo di Napoli, prima di essere sepolto dalla "monnezza" ha rialzato la testa ed è sceso nelle strade e nelle piazze a ripulire gli angoli e le aiuole, bambini, adulti, giovani e vecchi, armati di guanti e di entusiasmo hanno iniziato una maratona impensabile fino a qualche giorno fa, quando sembrava che tutto fosse perduto, che la rassegnazione fosse ormai l'unico sentimento.
Questo non risolverà il problema rifiuti come fosse una bacchetta magica, ma il solo fatto che la gente capisca che non si può far conto sulle chiacchiere dei politici, che bisogna rimboccarsi le maniche e fare ciascuno la propria parte, cercando di consumare meno prodotti fatti per lo più di imballaggi e, quando questo non fosse possibile, riciclare separando i rifiuti come tutti noi ormai sappiamo fare.
E' una questione di civiltà, se ogni cittadino considerasse le strade come una parte della propria casa, non arriveremmo certamente a questi livelli intollerabili di convivenza forzata con i nostri rifiuti.
Esempi come quello che ho visto oggi al telegiornale, fanno ben sperare, il solo fatto che la promotrice dell'iniziativa sia una ragazza, sta a dimostrare che i giovani quando vogliono sanno farsi ascoltare ed allora divulghiamo, diamo eco a queste pregevoli iniziative e che si moltiplichino gli sforzi, affinché questo nostro disastrato pianeta riacquisti dignità.
Politici, prendete esempio!
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Operazione all'alluce valgo, quando la chirurgia fa miracoli senza chiodi ma con un piccolo buchetto.
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A cura di Mammut
Il fatto di sapere che non avrei potuto mai più indossare scarpe che non fossero semplicemente contenitori deformati di plantari ortopedici, a causa del mio alluce valgo, proprio non mi andava giù. Non perché io avessi velleità di scarpe con tacchi vertiginosi, che non ho mai indossato, ma anche le semplici infradito per andare al mare o le ciabatte da piscina, questo no, non lo potevo tollerare.
Avevo sentito parlare dell'intervento chirurgico come alternativa alla scarpa ortopedica ma, a dire il vero, le persone che si erano sottoposte a questo tipo di soluzione me ne dicevano un gran male e spiegavano che non era poi un tipo di operazione così semplice. Così accantonai per un poco l'idea, ma con l'avvicinarsi dell'estate, al solo pensiero di andare in giro zoppa o con la scarpa "obbligatoria" anche per andare al mare o semplicemente per indossare una calzatura più in linea con la stagione calda, riconsiderai la mia rassegnazione e consultai un esimio professore ortopedico.
Il luminare, dopo aver visionato il mio piede e la mia cartella clinica comprendente tutti trascorsi (anamnesi), mi disse che avevo altro di cui preoccuparmi e mi consigliò di tirare avanti con i plantari e via. Ora, io non sono proprio una giovinetta ma non sono neanche una novantenne, ho tirato avanti con i plantari circa un anno ma poi ho voluto anche il parere di un altro ortopedico, questa volta nell'ospedale dove ormai sanno tutto di me e mi sono messa in lista per l'intervento da lì a otto mesi.
Ho fatto la prenotazione ma poi, quando ho saputo che l'intervento veniva effettuato secondo il metodo tradizionale (taglio di due centimetri, inserimento di un chiodo che poi andava rimosso, punti di sutura), ho sentito insinuarsi in me il dubbio, anche perché chi l'aveva già fatto, mi assicurava grandi dolori e lunga convalescenza. Ho lasciato il mio nome nella lista, ma poi ho cominciato a parlare con amiche, conoscenti e così via: il famoso "passaparola".
Questo sistema di comunicazione, vecchio come il mondo, integrato con i sistemi moderni come internet, mi ha consentito di farmi un'idea delle alternative in materia. In effetti l'unica che ho trovato, ma grandiosa, è l'intervento ancora poco conosciuto e praticato in poche strutture, di chirurgia mini-invasiva. Consiste in una nuova tecnica che non prevede tagli e punti ma soltanto un piccolo foro nel quale viene introdotta un mini-fresa che toglie le protuberanze e restituisce la forma iniziale al piede ma soprattutto, la funzionalità.
Non sono sicura di aver spiegato bene il metodo ma poi darò maggiori chiarimenti con informazioni utili sui contatti che si volessero avere, io nel mio piccolo, ogni qualvolta mi trovi a parlare con qualcuno di questa mia scelta, ricevo continuamente richieste di delucidazioni, tanto che sono arrivata a pensare che moltissime persone che incontriamo per strada con le scarpe con i tacchi più o meno alti, pur sembrando felici non vedono l'ora di tornare a casa e lanciare gli odiati strumenti di tortura il più lontano possibile.
Ecco il motivo per cui, dopo la mia esperienza personale, ho pensato di raccontare a tutti coloro che hanno questo problema, e che ci troveranno via Google, la mia esperienza, su un fatto fondamentale e che se non risolto, genera seri problemi di deambulazione in chi ne soffre.
Per maggiori informazioni non esitate ad utilizzare i commenti.
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Puntate di Indietro Tutta, con Renzo Arbore.
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In tempi come questi, di oscurantismo televisivo, la Rai deve faticare non poco per tenere incollati quegli ultimi spettatori che le sono rimasti, ma che importa, la cacciata dei personaggi di maggior spicco è gradita e da sempre auspicata dai giochi di potere chi "comanda" nel nostro povero, defraudato paese.
Ma questa mattina, causa insonnia, accesa la tv ho avuto una graditissima sorpresa; su Rai 2 c'era una delle divertentissime puntate di "INDIETRO TUTTA" con il grande Renzo Arbore, Nino Frassica, Mario Marenco e tutta la sgangherata, simpaticissima compagnia.
Questo, ho appreso, avviene ogni mattina alle ore 6, tutti i giorni, tranne il sabato e la domenica e, a costo di mettere la sveglia, non ne perderò neanche una; potrei magari registrarle e vederle in orari più acconci.
Consiglio di fare altrettanto agli appassionati di questo genere, che solitamente conta un pubblico over 60, ma credo che divertirebbe anche i più giovani, non fosse altro che per imparare che ci si può divertire anche senza usare le parolacce volgari che sono entrate a far parte del nostro linguaggio usuale.
Colgo l'occasione per far giungere al grande Arbore un grazie sentito e un apprezzamento sincero per il bagaglio di risate che ci ha dato e continua a darci, anche se relegato in un orario buio e insolito come quello delle 6 di mattina.
Chissà che, proprio a causa dell'incosciente modo di gestire i palinsesti, la Rai non debba attingere al passato per poter sopravvivere, ed allora potremo rivedere questi programmi anche in prima serata.
Mammut
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La formazione in Italia, corsi e master MeliusForm
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Il panorama formativo italiano subisce una fase di stallo propria dei tempi difficili che attraversa il nostro paese, oppure la sete di posti di lavoro, porta i giovani in cerca di collocamento a ricercare formazione professionale per migliorare le possibilità di trovare un posto di lavoro?
Come si evolve la formazione italiana con la creazione delle agenzie online e delle nuove tecnologie di e-learning?
Oggi NeverSleep intervista Fabio Catena, il Responsabile Ufficio Placement MELIUSform, uno dei principali soggetti nel panorama formativo italiano, spiegando le ragioni della costituzione del nuovo brand in campo di formazione.
D.: dott. Catena, perchè MELIUSform?
R.: Meliusform come ‘la formazione che si fa migliore’. Meliusform nasce, infatti, da una evoluzione del sistema di fare formazione creato da Midiform, che dalla fine degli anni ’90 ai primi anni del 2000, aveva letteralmente innovato, per non dire stravolto, il mercato della formazione manageriale e professionale. Meliusform si porta dietro l’esperienza ed il know how dei suoi soci fondatori, che hanno ripreso la filosofia di fondo che caratterizzava il metodo didattico di Midiform, apportando ulteriore qualità ed innovazione all’offerta di Master e Corsi, differenziandoli fortemente da quelli presenti oggi sul mercato.
D.: Può spiegarci meglio?
R.: Certo. Da sempre la nostra filosofia di base è stata quella di percorrere strade innovative che riuscissero a dare comunque al partecipante il miglior rapporto qualità/prezzo in un settore di mercato, come quello della formazione, dove la comparazione tra i prodotti offerti non è distinguibile come in altri segmenti.
Quando il nostro team lavorava sotto il marchio Midiform, siamo riusciti a creare delle formule di erogazione e didattiche che in seguito molte Scuole e Business School hanno, mi faccia passare il termine, “adottato”.
Siamo stati tra i primi ad introdurre la formula ‘week-end’, l’uso di software gestionali ed il recupero delle lezioni attraverso una piattaforma e-learning, nei programmi dei master. Siamo stati i primi ad introdurre nuovi percorsi formativi come il ‘Master in Avvocato d’Affari’ e il ‘Master amministrazione del Personale’ come combinazione di due master, quello in ‘Gestione delle Risorse Umane’ e in ‘Amministrazione del Personale’. Abbiamo rivoluzionato il modo di concepire i programmi dei master in finanza aziendale, dei master in Amministrazione, dei master Finanza e Controllo di Gestione introducendo modelli di autoapprendimento, come il ‘business-game’ e i cicli di esercitazione in Excel che conferissero priorità all’aspetto pratico ed operativo ancorchè teorico, tanto da offrire un metodo che si basasse davvero sulla logica del ‘learning by doing’. Siamo stati i primi a cercare di conferire la massima trasparenza ed etica di informazione nella formazione pubblicando, senza alterarne i contenuti, centinaia di testimonianze dei nostri ex-corsisti sul nostro sito. Inoltre, con l’obiettivo di creare continuità tra formazione e lavoro, siamo stati tra i primi ad organizzare un evento dal forte impegno sociale con grandissimo successo di pubblico (oltre 20.000 presenze ad edizione) che creasse un link tra aziende e giovani, il Recruitment Day.
D.: ….e oggi cosa differenzia Meliusform
R.: La risposta potrebbe apparire banale, ma non credo che ci sia nessuna Business School che nel rispetto delle tasche dei partecipanti - tra cui moltissimi giovani neolaureati e professionisti - si sia così fortemente impegnata nel percorrere contemporaneamente le strada dell’etica, della qualità e dell’innovazione applicata alle metodologie didattiche dei suoi master e corsi, come Meliusform. Siamo tanto sicuri della nostra proposta qualitativa e differenziante, che abbiamo intrapreso una campagna comunicazionale che dice ‘QUALI MASTER in area Finanza, Controllo, HR, Legale, Management…ti danno: career tutoring, stage, business model, crediti professionali, software, e-Learning e web conference, ALL INCLUSIVE?’
D.: Riesce a dirci, in pochissime parole, perché ciascuno di questi servizi caratterizza Meliusform come una Business School diversa dalle altre.
R.: Ok. Ci provo. Career tutoring: offriamo questo servizio di orientamento, sostegno e coaching alla carriera, completamente gratuito, sia prima che il partecipante scelga il master, sia dopo averlo frequentato. Stage: non promettiamo stage “garantiti” senza tener conto dell’età, del profilo, delle caratteristiche dei nostri corsisti, ma garantiamo un serio percorso di orientamento e un sostegno fattivo alla ricerca dello stage ottimale, con un’altissima probabilità di inserimento (oltre l’80%) nelle organizzazioni aziendali che aderiscono al nostro progetto. Business model: molti nostri master garantiscono un ciclo di esercitazioni, lungo tutto il percorso formativo, in cui il partecipante progressivamente e modularmente costruisce (con i fogli excel) un sistema integrato di gestione aziendale che investe l’analisi di bilancio, la finanza, il controllo di gestione e l’organizzazione di un’impresa. Crediti formativi: molti master e corsi di formazione garantiscono il riconoscimento dei crediti per la formazione continua di alcune importanti categorie professionali e sono stati progettati e realizzati con il contributo di importanti Studi ed organizzazioni nazionali ed internazionali. Software: i MIDItools costituiscono un nostro vanto e rappresentano ormai un benchmark di come deve essere oggi un software per il suo impiego sia nell’applicazione didattica che professionale. E-Learning: Abbiamo investito molto per realizzare una piattaforma tecnologicamente avanzata capace di erogare, con grafica di qualità, la formazione on-line, on demand e live (web conference), fruibile anche dai più recenti dispositivi in commercio (iPad, iTablet, Smartphone, ecc.). Ma la migliore risposta alla sua domanda è invitarla a visitare il nostro sito www.meliusform.it e capire perché 4000 persone, nel corso degli anni, ci hanno dato la loro fiducia.
D.: Allora è proprio vero che la formazione ‘si fa migliore’.
R.: con Meliusform sicuramente.
MeliusForm, video lezione in Webinar
Una delle innovazioni importanti proposte da MeliusForm, è sicuramente quella del Webinar, che sfrutta tutte le potenzialità del mondo internet, facilitando l'avvicinamento alla formazione di qualità ai residenti localizzati in aree geografiche impossibili da raggiungere mediante la formazione tradizionale.
Sicuramente un progetto innovativo, sviluppato da italiani e concepito da un team di esperti coinvolti da oltre 30 anni nel campo della formazione professionale, e con un'attenta capacità di sfruttare, a vantaggio degli utenti finali, le innovazioni tecnologiche in modo funzionale e con l'obiettivo di immettere sul mercato della formazione i migliori master e corsi a prezzi intelligenti.
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