Acea, l'eterna attesa di un call center fantasma! Tratto da "come diventare vecchi aspettando di parlare con un operatore..."
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Nell'era della comunicazione mai avrei pensato di dover dedicare giornate intere a comporre un numero telefonico per riuscire a parlare ad un operatore di ACEA Energia. Sfortunato colui che deve fare una qualsiasi semplice, banale richiesta.
Dopo aver formato il numero verde ci si deve sorbire tutta una serie di comunicazioni generali sulla azienda di cui, normalmente, al povero chiamante, non interessa nulla. Poi finalmente una voce quasi umana ci fa la distinzione sui vari servizi e ci spiega cosa dobbiamo digitare per parlare con questo o quello. Allora mi dico: beh, ci siamo!, tra poco risolvo, invece c'è il capitolo sulla privacy che va approvato e finalmente mi viene richiesto il numero cliente, una volta digitato devo aggiungere il cancelletto, ed anche questo è fatto.
Arriva una voce, questa volta umana a tutti gli effetti, o forse no, perchè sembra un aliena quando mi dice che, dato l'intenso traffico telefonico, sarebbe meglio che io lasciassi il mio numero telefonico per essere contattata al più presto. Mi sono permessa di chiedere cosa significasse "al più presto" e lei mi risponde: "domani o dopodomani". A questo punto comincia a salirmi una certa irritazione e le dico che non posso stare sempre in casa ad aspettare la loro chiamata.
La gentile signora mi risponde che qualora non mi trovassero, dovrei essere di nuovo io a chiamare. Ringrazio cortesemente e riaggancio. Dopo qualche ora rifaccio la stessa trafila, stesso copione ma questa volta non lascio il mio numero, le dico che forse cambierò gestore, lei candidamente risponde "ok".
La mattina dopo, alle ore 8,30 ricomincio, armata di santa pazienza, tutta la filastrocca, tutte le digitazioni, tutto liscio, mi viene quasi il sospetto che questo sia l'orario migliore e che ne verrò fuori, ma non è così, l'operatore alieno mi dice che verrò messa in comunicazione con un operatore umano ma, con mio grande disappunto risento di nuovo la voce aliena che mi comunica che il tempo di attesa sarà inferiore a 8 minuti, mi metto in paziente attesa e dopo circa due minuti, mi si dice che il tempo di attesa è di 8 minuti.
Ma non finisce qui, magari! Dopo un altro minuto l'alieno mi dice crudamente che DATO L'INTENSO TRAFFICO TELEFONICO SONO PREGATA DI CHIAMARE PIU' TARDI!.
Quando si dice "dopo il danno la beffa": in una di queste comunicazioni registrate che mi sono beccata ce n'era una che non vedo l'ora di soddisfare, diceva l'aliena: AL TERMINE DELLA TELEFONATA SIETE PREGATI DI RISPONDERE A DOMANDE DEL TIPO: "COME VI E' SEMBRATO IL SERVIZIO? DATE UN PUNTEGGIO ECC. ECC."
Io non vedo l'ora di comunicare di nuovo con l'Acea, per dire quello che penso, fosse l'ultima telefonata che faccio alla società distributrice di energia elettrica della mia città.
E poi, forse, il buio.
Mammut
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Il terremoto a Roma l'11 maggio non c'è stato, ma in Spagna si.
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Il terremoto previsto a Roma l'11 maggio non c'è stato, ma in Spagna si. 5 morti almeno nel sud della Spagna. La previsione era corretta per la data ma sbagliata per il luogo?
Il terremoto è avvenuto nella zona della Murcia, nella Spagna meridionale. Lo rende noto il quotidiano El Pais nella sua edizione online. La scossa, è la più forte della Spagna meridionale degli ultimi 500 anni almeno.
Si teme sia scossa premonitrice di una scossa più grande in arrivo.
La scossa di 5,1 gradi che ha colpito intorno alle ore 19:00 la Murcia potrebbe essere 'premonitrice', hanno spiegato fonti dell'Istituto Nazionale di Geofisica spagnolo (Ign) all'agenzia Efe.
Fra gli abitanti della cittadina di Lorca, la più colpita dal terremoto, dove per ora sono confermati quattro morti, e dove diversi edifici sono stati danneggiati in modo pesante, c'é il timore che nuove scosse più potenti possano giungere nella notte. Molte persone sono rimaste all'esterno, concentrandosi in particolare nei cortili delle scuole o nelle piazze, e si preparano a passare la notte fuori casa. Le fonti dell'Ign hanno però precisato a Efe che "in sismologia non si può mai sapere". Il sito dell'Ign, preso d'assalto dagli internauti in cerca di informazioni, è ovviamente andato offline per troppe richieste ai server dell'hosting. Le fonti della Rete Sismica dell'Istituto hanno anche indicato che il terremoto registrato in Murcia è il più forte registrato nella Spagna del sud-est da "almeno 500 anni".
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Terremoto a Roma dell'11 maggio, è giunta l'ora x ?
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San Fabio 2011. L'undici maggio 2011.
Il terremoto a Roma dell'11 maggio 2011
Il giorno X è arrivato. Il tanto profetizzato 11 maggio nel quale, secondo una previsione anomala di una leggenda folle nata su internet, la capitale sarà devastata dal più potente terremoto mai visto e ogni pietra sarà messa sotto sopra.
A 24 ore dal momento X, nonostante il totale scetticismo dichiarato in più modi dagli scienziati di mezza Italia, la psicosi collettiva non sembra arrestata.
Basta infatti digitare sul motore di ricerca Google le prime tre lettere 'ter' che l'algoritmo delle parole suggerite e più cercate mostrano al primo posto il termine "terremoto roma 11 maggio", quello che, oramai non solo sulla Rete, è diventato un vero e proprio tormentone: 'terremoto Roma 2011', restituiscono su Google, oltre 9 milioni di pagine web realizzate che parlano dell'argomento.
Link cliccatissimi da mesi, e anche le pagine Facebook si moltiplicano facendo eco. La cosa più pesante è il comportamento degli abitanti della capitale, molti dei quali (ma la creduloneria sembra solo una scusa) per mercoledì 11 maggio hanno richiesto giorni di ferie e hanno preparato una gita fuori porta per non rischiare di dover vivere in prima persona la devastazione della Città Eterna.
La voce che troneggia è la seguente: il noto ma dimenticato esperto italiano di terremoti, Raffaele Bendandi, avrebbe predetto per l'11 maggio un sisma devastante con epicentro proprio a Roma.
Chi è Raffaele Bendandi, colui che ha previsto il terremoto di Roma?
Bendandi (1893-1979, nato e morto a Faenza, pianura romagnola, dove però ciclicamente la terra trema e può far paura), da autodidatta si appassiona all'astrofisica e si convince del fatto che sia possibile predire i terremoti conoscendo a priori la posizione di alcune stelle.
Nell'ottobre 1914 sul suo taccuino annotò quasi per caso una data, '13 gennaio 1915', e un luogo, 'Italia'. Puntuale, quel giorno un terremoto di magnitudo 7.0 devastò la piana del Fucino, in Abruzzo. Bendandi diventò quasi una celebrità, "l'uomo che poteva prevedere i terremoti". Per anni disegna pagine e pagine stracolme di calcoli e appunti, non solo riguardanti la Penisola italiana: alcuni eventi furono quindi previsti con precisione, anche se non con dettaglio utile sulle località.
"Tra le date del 2011 non c'è assolutamente quella dell'11 maggio, c'è però l'11 marzo, quando il terremoto ha devastato il Giappone, ma pensiamo che non fosse una previsione, quanto un appunto sulle macchie solari. Abbiamo fatto l'impossibile per capire come e da chi questa bufala metropolitana sia partita, ma non ci siamo riusciti", ha spiegato più e più volte Paola Lagorio, presidente dell'istituzione culturale 'La Bendandiana', che a Faenza gestisce l'osservatorio geofisico comunale 'Raffale Bendandi.
Cosa dicono le istituzioni in merito al terremoto di Roma maggio 2011?
Sarà per l'11 che richiama alla mente la coincidenza di drammatici eventi legati a quel numero (l'attacco alle Torri gemelle, la strage alla stazione stazione Atocha di Madrid, il recente terremoto in Giappone), ma sul web la balla si è espansa velocemente, al punto in cui per far fronte alle eccessive richieste di informazioni a riguardo delle effettive possibilità, anche l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e la Protezione civile hanno inserito in primo piano sui propri portali web, una lunga lista di risposte a domande frequenti sulla questione.
L'Istituto ha anche messo a punto anche un video su YouTube e un contributo su Freerumble. Secondo l'istituto tra l'altro le teorie di Bendandi non sono attendibili per la previsione di un terremoto: "Le forze causate dai corpi celesti sulla Terra sono esigue rispetto alle forze interne al pianeta, quelle determinate dallo spostamento delle placche e che producono i terremoti nella prossimità delle zone di subduzione. Inoltre gli allineamenti di pianeti si sono verificati più volte in passato senza che fosse mai innescata una corrispondenza ricorrente o misurabile con i grandi terremoti in Italia o nel mondo", dicono.
Cosa dicono gli scienziati del terremoto di Roma maggio 2011?
E il coro unanime degli scienziati italiani è sempre lo stesso: "è assolutamente impossibile prevedere i terremoti. Ogni anno abbiamo in Italia oltre 10 mila terremoti registrati dai sismografi, quindi è probabile che domani si sarà qualche lieve scossa nel nostro Paese. Ma questo non significherebbe nulla" sottolinea anche il professor Mauro Dolce, responsabile dell'ufficio rischio sismico e vulcanico della protezione civile. Eppure da diverse settimane i centralini della protezione civile e le caselle e-mail sono invase da richieste di delucidazioni sulla data di domani. Roma in particolare "non sorge su alcuna zona sismica". E' vero che parte del romano Colosseo cadde a causa di una scossa sismica verso il 500 dopo Cristo, ma dall'anno Mille i due terremoti più forti sono stati nel 1349 e nel 1703, del 7° e 8° grado della scala Mercalli, con danni non particolarmente rilevanti. Per il resto, la zona di Roma è afflitta da scosse di intensità nulla o estremamente moderata.
L'11 maggio la Capitale quindi non ha da temere nulla. Con la benedizione degli scienziati e dello stesso Bendandi che oltre al terremoto di Roma, di cui domani sapremo qualcosa di più, si è preso la briga di lasciare all'umanità altre due date, nelle quali si verificherà un allineamento planetario identico a quello che ci fu quando si ipotizza sia scomparsa la grandiosa civiltà di Atlantide. Un grande grattacapo, ma non per noi che abitiamo la terra oggi, considerato che si tratta degli anni 2521 e 2761.
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Il Carpfishing: la pesca sportiva etica
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NeverSleep propone una nuova rubrica etica, legata alla passione del nostro staff per la natura e la pesca con il rilascio del pescato, il Carpfishing. Questa tecnica prevede, a differenza degli altri tipi di pesca sportiva, i seguenti stili di comportamento:
- Rilascio delle carpe pescate dopo la foto di rito (pratica del "Catch & release", ossia cattura e rilascia).
- Nutrimento dei pesci con esche e pasturazione altamente proteiche e naturali
- Controllo e cura degli esemplari di carpa catturati
- Presidio delle sponde dei laghi
- Controllo dello stato di salute dei fiumi, laghi e sponde dei bacini
Questa tipologia di pesca è estremamente costosa e richiede canne da carpfishing potenti e esche nutrienti e bilanciate. Le carpe sono pesci esigenti, e proprio per il fatto che tali pesci per essere catturati devono essere avvicinati alla zona in cui si intenderà pescare mediante quella che si chiama "pasturazione del luogo di pesca" anche per mesi prima della cattura, un'eventuale esca di bassa qualità e realizzata con ingredienti scadenti porterebbe il pesce lontano dalla zona in cui si calerà l'amo alla fine della pasturazione.
Il risultato del carpfishing è quello di sorvegliare i laghi italiani, creare una community di integralisti ecologisti amanti del catch & release, che non fanno altro che sostentare a suon di pasti altamente digeribili e salutari la popolazione delle grandi carpe (cyprinus carpio), grandi sterminatrici di larve di zanzara.
Uno sport che ci sentiamo di raccontare nel blog del carpfishing di NeverSleep.
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Auto elettriche: apre il primo distributore di corrente elettrica in Italia
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Auto elettriche: apre il primo distributore di corrente elettrica in Italia a Reggio Emilia
La stazione di servizio elettrica rifornirà sia i mezzi pubblici che le auto private e sarà operativa entro il prossimo autunnoA Reggio Emilia si farà il pieno di energia solare. La Provincia con l’assessore alla mobilità Alfredo Gennari, prevede la realizzazione entro l’autunno di una stazione di ricarica sperimentale a pannelli fotovoltaici per la ricarica i veicoli elettrici che potranno essere utilizzati in ambito urbano.
La realizzazione della stazione ecologica fa parte delle azioni previste nel piano del progetto Rezipe, finanziato dalla Unione Europea, e in cui la Provincia di Reggio è partner.
Capofila del progetto ecologico per il lancio dei primi veicoli a corrente elettrica è il comune austriaco di Klagenfurt che insieme a Reggio Emilia e Bolzano sperimenterà la stazione di rifornimento. Altri partner sono cittadini della Germania, Ungheria e Slovenia. Con ogni probabilità come ha annunciato oggi l'assessore interessato Gennari, la stazione, realizzata in collaborazione con Til, una delle società che fanno parte della galassia di Act, l'impresa consortile di trasporto pubblico reggiana in procinto di unirsi ai colleghi modenesi in fusione, vedrà la luce proprio nei pressi della zona delle autorimesse urbane, vicino alla zona del cosiddetto "campovolo".
"E' il primo di questo tipo che vede la luce in Italia" spiega Gennari. "Attualmente in provincia di Reggio Emilia circolano 322 veicoli elettrici e 33 veicoli bimodali", ha spiegato l'assessore alla Mobilità "la nostra partecipazione è necessaria quindi per rispondere ad una volontà di ulteriore sviluppo di azioni volte a favorire la circolazione sostenibile".
La stazione sperimenterà la cessione di energia elettrica diretta da pannello a batteria, per verificarne efficienza e prestazioni, in vista di un suo possibile utilizzo su vasta scala. Oltre ai mezzi pubblici potranno ricaricarsi, pagando, anche mezzi elettrici privati, in primis quelli dei progetti di eco-noleggio messi in campo a livello locale dalle istituzioni reggiane.
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