La Stevia al posto dello zucchero, il dolcificante che non fa male.

  


Se funzionasse veramente sarebbe una vera rivoluzione, una dolcissima rivoluzione. Mi riferisco alla notizia che ho trovato su un giornale qualche giorno fa, che annunciava, a breve l'arrivo in Italia, del nuovo dolcificante naturale estratto dalla Stevia, una pianta dalle foglie vagamente somiglianti alla Salvia. Dalle sue foglie si estrae la sostanza dolcificante a calorie zero.


Il dolcificante naturale, la Stevia minaccia l'industria dello zucchero

Nei paesi del sud America è usata da moltissimi anni, ma nel mondo "industrializzato" la sua diffusione è contrastata dalle grosse industrie di zuccheri e dolcificanti chimici, che vedono nella Stevia una minaccia ai loro consolidati guadagni fatti sulla salute dei consumatori.


La Stevia, il dolcificante naturale.

Se pensiamo a quanto si potrebbe risparmiare, in tempo di crisi globale, sulle cure per i diabetici, sull'obesità, le carie dentali e via dicendo....
Il sospetto viene spontaneo, hanno provato a spaventarci asserendo che la Stevia può provocare il cancro, ma chi ci crede?

Oramai la scienza è al servizio dell'economia, e qualsiasi informazione ci viene proposta dai media, è quasi sempre strutturata per tramutarci in cavie.

A questo proposito, vi consiglio di documentarvi sull'argomento, in modo che al momento della commercializzazione che dovrebbe avvenire all'inizio del prossimo anno, saremo liberi di scegliere se continuare a farci del male con lo zucchero raffinato o se vale la pena di tentare una nuova via verso la dolcezza, visto che gli indiani d'America l'hanno sempre usata oltre che come dolcificante, anche come medicinale.

Mammut


   

  
  


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Un panino Mc Donald vivo dopo 18 anni. I panini immortali che fanno male, ricchi di sostanze chimiche.

  

Dopo il servizio sulle patatine fritte di Mc Donald, immortali e che non si decompongono neanche dopo due mesi, ecco una fantastica storia di un uomo americano che un giorno andò al Mc Donald a pranzo e ordinando due panini, ne mangiò uno e si mise l'altro in tasca, per portarselo a casa.

Tornato a casa, si tolse la giacca e, probabilmente al cambio di stagione, la infilò nell'armadio. Un anno dopo o giù di li, nell'andare a riprendere la giacca dall'armadio, vi trova dentro il vecchio amico conosciuto un anno prima, esattamente come era quando l'aveva lasciato, senza neanche una ruga. Questo cosa significa?

Leggete la lunga lista di pesticidi trovati dentro i cibi Mc Donald e comprenderete come mai mangiare da Mc Donald fa male, e soprattutto, come mai i prodotti Mc Donald VIVONO ANCHE 18 anni !




Il nostro amico ne ha decine collezionati nella propria cantina. Il video è in lingua inglese, ma non vi è nulla di diverso da quanto vi abbiamo raccontato.

Fa male mangiare al Mac Donald. Documentario Super Size Me.


   

  
  


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Come fare il succo d'uva fatto in casa con l'uva e lo schiacciapatate.

  

Come fare il succo d'uva fatto in casa con l'uva del giardino e lo schiacciapatate.

Niente di meglio di un dolce succo di uva naturale, espresso, senza conservanti e fatto in modo rapido, semplice e originale. Uno schiacciapatate, degli acini di uva, un po' di buona musica per facilitare la pazienza e una gola assetata.

Settembre è il mese dell'uva, e spesso in alcune zone di Italia anche a ottobre ancora i vigneti sono ricchi di acini ancora succosi. Ecco un sistema facile e infallibile per godersi un succo di uva, che niente deve invidiare all'utilizzo alcolico dell'uva per fare il vino, considerando che quanto si va a produrre con questo sistema non è altro che la base da cui nasce il vino alcolico, ossia il mosto.

Prendete gli acini di Uva e schiacciateli con forza nello schiacciapatate per fare uscire il succo in una ciotola. La parte maciullata non buttatela. Mettetela in un'apposito contenitore perché vi accorgerete presto che ha ancora molto succo da dare. Spesso la prima schiacciata con l'ammazza patate non è risolutiva e non riesce ad estrarre tutto il nettare dagli acini.

Fate quindi un secondo passaggio di tutta l'Uva già schiacciata e al termine buttate i rimasugli nei campi per fertilizzarli.

Attenzione al dolcissimo sapore zuccherino del succo così ottenuto, che può essere allungato con l'acqua senza perdere il suo sapore. In questo articolo abbiamo fatto succo partendo da Uva fragola. Inutile descriverne il sapore!

Buon succo d'uva a tutto, e ricordate... tutto può essere spremuto!

Come fare il succo d'uva fatto in casa con l'uva del giardino e lo schiacciapatate.


   

  
  


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Canna da carpfishing Greys Prodigy SX

  

Canna da carpfishing Greys Prodigy SX

La canna da carpfishing Greys Prodigy SX è un ottimo modello di fascia medio elevata con costi contenuti (a partire da 120 euro in su) che permette di pescare carpe con tecnica carpfishing con le seguenti metrature e libbrature:

  • 12' per 2 libbre e 3/4
  • 12' per 2,5 libbre
  • 12' per 3 libbre
  • 12' per 3,5 libbre
  • quindi per tutte le potenze di lancio e per ogni esigenza. Il prodotto guida il mercato imponendo un nuovo standard elevato nella produzione di canne da carpfishing, conquistando il mercato e la posizione di canne di alta qualità e affidabilità. Le Prodigy SX sono ben bilanciate nel peso e nella distribuzione della fibra e mantiene una linea slanciata pur godendo di tutta la potenza necessaria a lanciare esche accompagnate da corposi sacchetti in pva.

    Le caratteristiche dichiarate dalla casa e provate in pesca:

    - Blank ultra sottile.
    - Elevata potenza in relazione al diametro della canna da pesca.
    - Alloggio per mulinelli in DPS da 18 mm, utile sia per modelli standard che per i big pit.
    - Anellatura G-Lite in Sic (Silicio Carbonio).
    - Calcio della canna avvolto interamente da neoprene per facilitarne l'impugnatura.
    - Incisione al laser sul pomello della canna da pesca.
    - Clip in carbonio.
    - Innesti in carbonio 3K rinforzati

    La canna Greys Prodigy SX ha una splendida garanzia a vita.

    Scoprila al negozio di pesca Carp Hunter a Roma EUR (Torrino).

    Per tutti i lettori di NeverSleep Caprfishing sarà disponibile un interessante sconto, quindi ricordatevi di presentarvi come lettori di NeverSleep Carpfishing.


       

      
      


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    Festa a Perticano per l'inaugurazione della nuova chiesa della Madonnella.

      

    Giorno 01.11.2009.

    Chiesetta di perticano all'inaugurazione del suo restauro del 2009.

    Il luogo dell'evento è stavolta Perticano, paesino di circa 20 abitanti in inverno e che tocca punte di 250 teste l'estate, adagiato in una piccola valle solcata dal torrente Rio Freddo, che divide il paese in due metà, delineando anche il confine tra la regione Umbria e la regione Marche, area di elevato interesse paesaggistico, grazie alla presenza delle Grotte di Monte cucco, dell'Eremo di San Girolamo e della Valle delle Prigioni.

    Proprio questa combinazione ha richiesto, per la celebrazione del rifacimento della facciata della chiesa di Perticano, la presenza dei due sindaci dei comuni di Scheggia(PG) e di Sassoferrato(AN).

    Presenti anche la banda di Scheggia e l'arma dei carabinieri, che per l'occasione ha deposto la corona ai caduti sull'altare della piccola chiesa.
    Dalle ore 12.00 in poi si è tenuta prima la suonata dell'orchestra locale, composta da una decina di individui tra cui anche 3 piccoli suonatori, poi il discorso del sindaco, e successivamente la benedizione del Prete, seguita dall'intervento del Dott Bartolini, che ha sottolineato che la ricostruzione della facciata e dell'interno della chiesa è stata possibile solo grazie alla volontà dei paesani, che con colletta hanno provveduto ad ingaggiare il compaesano Nello, che si è quindi messo all'opera per restituire al paese una chiesetta in ordine e ripulita nella facciata, negli interni e nel piccolo ma grazioso campanile. L'intervento di Bartolini si è concluso con il monito ai due sindaci di risolvere questo problema di incapacità organizzativa dei due comuni che giocano a scarica barile da troppo tempo su questioni ritenute importanti per il bene della comunità.

    La chicca storica ci viene da Emiliano Terzoni "Miliano", uno degli abitanti più longevi e dalla ferrea memoria del limitrofo paese di San Felice, sempre nel comune di Sassoferrato.
    Il vegliardo ha fatto la guerra ed è uno dei pochi che ricorda tutti gli avvenimenti dei giorni duri che hanno coinvolto personaggi, strutture e aree geografiche della zona (campi, fiumi, monti, valli e colline).

    Racconta che la chiesetta di Perticano, durante la seconda guerra mondiale fu rifugio/nascondiglio per di una ventina di paesani fuggiti tempo addietro su al pian del Cerreto (località sopra la Badia, a nemmeno due chilometri da Perticano), per scappare ai fascisti/nazisti, e tornati in paese per cercare riparo dalle forti piogge e dal freddo che rendeva impossibile la permanenza sulle colline.

    Nascosti e compressi nel monolocale, in attesa della fine della guerra (le dimensioni dell'unica sala della chiesa non superano i 20 metri quadri), furono stanati dai soldati grazie al contributo di una spia, a tutt'oggi ignota. Fatti immediatamente prigionieri furono messi in fila per la fucilazione di rito, proprio davanti alla chiesa. Alla domanda di uno dei soldati fascisti rivolta al proprio caporale, in merito a da dove iniziare a fucilare, se da destra o da sinistra, alla risposta "da destra" Imolo, l'ultimo della fila e primo a dover lasciare la pelle si gettò a terra per la disperazione, con tanta di quella foga da rimanere stordito dall'impatto (o forse, racconta Miliano, è caduto proprio perchè svenuto dalla paura).

    Intervenne a quel punto Don Checco, che si mise a gridare al morto al morto e così facendo, ai fascisti Don checco "gli ha levato l'idea". A quel punto alcuni furono caricati e portati ai campi di concentramento, altri lasciati liberi.

    Non sappiamo realmente come andò la storia, anche perchè il racconto degli avvenimenti è giunto a Miliano sotto forma di racconto, ma ci piace pensare che la piccola chiesa oggi restaurata e che porta sulla sua facciata i nomi dei caduti alla resistenza, insieme al suo custode, siano serviti a qualcosa di più che alle messe domenicali.


    Visualizzazione ingrandita della mappa


       

      
      


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