Categoria: Cultura
Il Calcio è una truffa. Il cancro dell'Italia imbecille.
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ITALIANI IMBECILLI:
Viene proposta una tassa sugli stipendi multi-milionari dei calciatori e sulle loro società e inizia uno sciopero nazionale delle partite.
I media mettono questo sciopero su tutte le prime pagine e il popolo ignorante, a cui viene tolto mensilmente il 40% dello stipendio per pagare il debito pubblico, è più affranto per la mancanza della partita domenica che per la mancanza di un futuro stabile per sé stessi e per i propri figli.
Copia e incolla anche sulla tua bacheca di Facebook questo articolo.
Il Calcio è una presa per il culo, la giusta droga per la popolazione imbecille. Vive sui soldi degli sponsor. Eliminare il calcio per eliminare un bel pezzo di cancro dall'Italia.
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Come memorizzare numeri di grandi dimensioni.
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L'uomo ha una grande capacità di ragionare e di risolvere i problemi che normalmente non è in alcun modo sviluppata e alimentata, un po' per pigrizia, un po' per mancanza di volontà e di metodo.
Il cervello umano ha delle potenzialità elevatissime e molti studi hanno dimostrato che non viene quasi mai sfruttato per più del 10% delle capacità di calcolo che è capace di svolgere.
In molti casi si assiste anche delle prove televisive di memorizzazione di grandi numeri grandi e cifre che stupiscono per la complessità della lavorazione mentale.
Come memorizzare grandi numeri?
Come riescono questi individui ad immagazzinare informazioni così complesse e con tale precisione da riuscire a riprodurre numeri composti anche da 100 cifre?
Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che hanno sviluppato capacità di immagazzinamento alternativo delle informazioni o che hanno studiato delle sovrastrutture di memorizzazione semplificata di numeri complessi,
Facciamo un esempio per meglio comprendere questi fenomeni da baraccone: immaginiamo di dover memorizzare il numero 10.348.
Ognuno di noi ha a disposizione delle esperienze personali che permettono di associare dei numeri a delle situazioni visive. Intanto ricordiamoci un valore molto semplice che è quello delle cifre di cui è composto il numero quindi sappiamo in questo caso che numero è composto da cinque cifre. Quest'operazione sarà facilmente memorizzabile e costituirà un sistema di controllo di coerenza che ci aiuterà a convalidare la ricostruzione della cifra; sapremo quindi che al termine della ricostruzione del numero il totale delle cifre dovrà essere 5.
Passiamo ora ad analizzare i numero: il fatto che vi sia un 10 all'inizio ci fa facilmente ricordare che il numero inizia per 10000 quindi il mio cervello personalmente (nota dell'autore dell'articolo) mi suggerisce di prendere il numero e semplificarlo, passando poi alla restante parte della cifra.
Come posso semplificare il 10?
Utilizzerò il mio pattern personale, per cui ogni volta che è presente un numero come il 10, nella mente questo sarà sostituito da un immagine visiva; in questo caso per me il 10 rappresenta il mio amico Adriano che storicamente associo al numero 10 (nato il 10 ottobre). Per quanto riguarda il numero successivo 348 può essere per memorizzato con l'associazione dell'autovettura a me nota "Ferrari 348", di cui posseggo un modellino in scala ridotta e che ho ben presente nella mente.
Posso quindi ricordare numero di cinque cifre ricordandomi Adriano che gioca con il modellino della Ferrari.
Qualora non avessi avuto la Ferrari a disposizione, la mia mente mi avrebbe suggerito di prendere la mia età, che ad oggi è di 34 anni e di cercare un motivo per cui aggiungere un 8 alla fine. Penso quindi al fatto che se fossi nato il 29 febbraio (cosa che è accaduta alla mia compagna), avrei compiuto veramente solo 8 compleanni in 34 anni, quindi ecco piazzato anche l'8 nella memoria.
Più difficile: come memorizzare le targhe delle automobili
Pensiamo ora di voler memorizzare la targa di un'auto mobile come ad esempio AW 695 PM.
Il modo migliore è quello di cercare nella mente un'associazione con la parola.
La prima cosa che mi viene in mente è il canale della televisione AV che storicamente si selezionava nei televisori vecchi per far funzionare il videoregistratore. In questo caso, per registrare la prima parte della targa, dovrò ricordarmi semplicemente del canale televisivo AV da sintonizzare per visualizzare una videocassetta nel videoregistratore, anche se in questo caso dovrò apportare una variazione perché non si tratta di una lettera V ma di una lettera W, che fortunatamente mi fa pensare al whisky.
Penserò quindi ad un videoregistratore con una bottiglia di whisky sopra.
Passando al numero 695 mi viene da pensare alla 69, che è molto simile al segno dei pesci (oroscopo). Sul videoregistratore, ci sono anche pesci (quanti? 5!), proprio dentro la bottiglia di wiskey!
Come aggiungere le lettere Palermo Livorno e completare quindi l'opera?
Qui la fantasia dovrà necessariamente aiutarci. Si potrebbe pensare a delle Prostitute Lesbiche per chiudere il cerchio e completare la memorizzazione della targa. Pensare quindi che nel video registratore vi è una videocassetta HARD di Prostitute Lesbiche, oppure in alternativa, potrete memorizzare PL pensando, dove possibile, a un accoppiata di città come in questo caso Palermo - Livorno. La video cassetta verrà vista sul traghetto Palermo Livorno. In questo caso, avremo in mente un doppio controllo. Un film HARD con Prostitute Lesbiche, visionato in un traghetto che va da Palermo a Livorno.
Tenere allenata la mente è importante
E' importante tenere la mente allenata. Trovate il tempo di fare esercizi di questo tipo e scoprirete che a dopo poche settimane, riuscirete a elencare fino a 20 targhe automobilistiche memorizzate in una sola sessione di traffico (a Roma si passano anche 2 ore in fila sul GRA in caso di forte traffico). In rete esistono anche molti portali, come giochi di logica, in cui poter trovare passatempi interessanti per migliorare la propria memoria e la capacità di ragionamento.
Anche il sito dei giochi di enigmi è particolarmente interessante per mettersi alla prova con una sequenza di enigmi di crescente difficoltà.
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Come costruire un arco?
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Per costruire un arco è necessario capire alcune piccole dinamiche fisiche, che vi risparmiamo per non tediarvi. Diciamo che per realizzare un buon arco, anche se comunque molto distante dagli archi professionali realizzati con materiali di ultima generazione, è necessario partire da un tronco di legno della lunghezza di almeno un paio di metri, di forma rettilinea e con un diametro non inferiore ai 10 centimetri.
Il legno
Si impiega di norma legno di Frassino, Nocciolo, Olmo o Tasso. Il tronco prima di essere utilizzato viene fatto stagionare, con una tempistica che è differente da tipo di legno a tipo di legno, mediamente per circa un'anno e mezzo, in cui il tronco va tenuto al riparo dalla pioggia in un locale areato.
La costruzione
Si rimuove la corteccia dal tronco e si porta a nudo il legno vivo. Si prende un cuneo e insieme ad una mazzetta si divide il tronco in due o quattro "spicchi", che dovranno essere separati gli uni dagli altri e dovranno essere successivamente formati con pialla e carta vetrata fino a dargli lo "shape" desiderato. Questa è la parte più difficile della realizzazione dell'arco e richiede diverso tempo, ma soprattutto, molta esperienza. I primi ragli normalmente sono puri fallimenti. Con il tempo, o utilizzando strumentazioni più professionali come le seghe a nastro, sarà più facile realizzare aste perfette.
Se si vuole realizzare un arco perfetto si dovrà ragionare sul tipo di utilizzo che se ne dovrà fare, e soprattutto pensare alla persona che dovrà utilizzarlo. Come le tavole da snowboard o gli sci, anche gli archi richiedono una lunghezza proporzionata alle dimensioni dell'utilizzatore, e dovrà anche avere durezza e potenza capaci di rispondere alla forza di chi ne farà uso. Stiamo quindi parlando di un'avanzata concezione dell'arco, che richiede al costruttore di archi, prima di tutto di esserne un utilizzatore spinto, per comprendere i benefici di ciascuna variazione nelle dimensioni o nello spessore di ciascuna realizzazione.
La corda
La realizzazione di una corda non è cosa difficile, quando invece lunga. La corda si può realizzare attorcigliando fili da calzolaio in modo da ottenere uno spessore che si infili alla perfezione nell'incocco delle frecce che intendete utilizzare con l'arco appena costruito. La corda dovrà essere fissata anche alle estremità dell'arco. Normalmente questa operazione viene eseguita con due fori nelle estremità del legno in cui saranno inseriti due anelli metallici in cui sarà legata la corda.
L'impugnatura
Semplice da realizzare, al centro dell'arco, può essere rivestita di Grip per racchette da tennis, o da corda. Normalmente si sviluppa su 20 centimetri di altezza, per consentire anche alle mani più grandi di trovarvi posto.
Le frecce
Per produrre delle buone frecce dovrete selezionare dei rami di legno di salice o nocciolo di 60 centimetri. La più grande difficoltà sarà trovarli rettilinei. Il primo passo è rimuovere la corteccia con un coltello o con una pialla e successivamente, passare la carta vetrata per levigare la superficie. Da un lato si creerà l'incisione per agganciare la freccia all'arco e, sempre dallo stesso lato, si dovranno realizzare tre incisioni lungo la freccia, lunghe 8 centimetri ed equidistanti tra loro, in cui collocheremo penne di tacchino o di oca.
La punta della freccia potrà essere realizzata con un coltello.
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La grotta più profonda del mondo
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La profondità è la sua caratteristica, la sua posizione geografica, il suo fascino, e il mistero dell'inviolabilità del suo profondo, è quanto di più intrigante possa celarsi sotto il suolo terrestre.
La grotta più profonda del mondo, la Krubera Voronja
Nota come la grotta dei corvi (Voronja), o la Krubera, dal cognome Kruber dello scopritore (che però fece solo pochi passi all'interno rispetto alla sua dimensione oggi conosciuta), è situata nella Georgia, a due passi dal Mar Nero ed è stata esplorata a partire dagli anni 60, con missioni che si sono susseguite negli anni fino ad oggi, con record che si sono susseguiti negli anni, fino al raggiungimento dei -2180 metri di profondità.
La mappa della grotta più famosa del mondo, con diramazioni e sifoni
La mappa della grotta più profonda del mondo (cliccare per ingrandire) lascia facilmente comprendere la complessità della discesa e della risalita, e soprattutto, quanto gli speleologi di mezzo mondo abbiano sbattuto le corna tra le pareti delle due diramazioni principali della grotta, una delle quali, la più profonda finisce nella mappa con un punto interrogativo, nella profondità del sifone "DVA KAPITANA" (Two Captains, o i due capitani), dove solo un esperto sub è riuscito a scendere oltre i 50 metri di profondità (aggiornando la mappa con la zona in blu) per poi comunque tornare indietro e lasciare quindi un punto interrogativo alla fine della discesa.
Storia delle spedizioni
Negli anni, e soprattutto dal 2000 al 2009, si sono susseguite spedizioni che volta dopo volta, sono riuscite a segnare record importanti nella storia della speleologia, portando l'uomo a profondità mai raggiunte, anche se non sotto il livello del mare (il massiccio Arabika è sito a 2300 metri sopra il livello del mare, e quindi nello scendere a -2180 non si giunge ancora a toccare il livello del mare).
Non racconteremo la cronistoria delle spedizioni, ma alcuni aneddoti interessanti, come ad esempio l'apporto di Hubert Rusholm, che finanziò due spedizioni, da mezzo milione di dollari l'una, per raggiungere il fondo della Krubera, dove perse tre dei suoi cinque migliori uomini nel tentativo di raggiungere il sifone DVA KAPITANA.
Nel luglio 2005, ecco uno dei tanti esempi della pericolosità di queste spedizioni, vere e proprie scommesse contro la forza della natura.
Interrotte le comunicazioni con la grotta: ore d’apprensione.
Nella notte un grosso nubifragio ha messo a dura prova la spedizione, si sono interrotte le comunicazioni con la Krubera e si è temuto il peggio. Fortunatamente, dopo diverse ore d’ apprensione, è stato ripristinato il collegamento. Dalla grotta giungono notizie che la prima squadra sta bene ed è arrivata a circa -1900, dopo aver avuto qualche problema a rintracciare la strada per il fondo; hanno lasciato del materiale che servirà alle punte successive e, visto l’improvviso aumento della portata idrica, sono ritornati al campo avanzato a -1700.
Al campo Sandy beach, a –1400, stanno tutti bene ma il livello del sifone a -1440 (S1 Bermuda) s’è alzato di 7-8 metri. A -700, dove è installato il primo campo interno, le cose sono andate meno bene: il campo è stato spazzato via dalla piena, gli speleologi presenti stanno ora tutti risalendo, sono bagnati fradici ed assai infreddoliti. Al campo base esterno sono allagati ma stanno tutti bene. L’ingresso in grotta dei nostri, previsto per questa mattina, è stato rinviato almeno fino a domani; per ora sono nell’attesa di condizioni meteo migliori e di notizie confortanti dalla Krubera per quando riguarda la situazione idrica. Ricordiamo che gli obiettivi della squadra che comprende anche i nostri sono di superare un sifone a circa – 1900 ed eseguire alcune arrampicate, lungo camini, alla ricerca di probabili prosecuzioni.
Notizia del 27 ottobre 2005: Krubera-Voronja supera il muro dei -2000 metri
Durante la serata di sabato 23, membri dell’Associazione Speleo dell’Ucraina sono risaliti in superfice (nell’ambito della loro 3a spedizione nel 2004 compresa nel progetto “Richiamo delle Profondità”; con partecipanti venuti da Kiev, Yalta, Kharkov e Uzgorod).
Secondo un messaggio del responsabile della spedizione Yuri Kasyan, una nuova zona della cavità è stata esplorata: questa inizia pressapoco 50 m al di sopra del sifone terminale (-1823 m) della nuova zona del “Collettore” (esplorata durante la spedizione d’agosto).
La profondità di -2000 m è stata manifestamente superata, potendo annunciare una quota raggiunta di -2050 m.
L’esplorazione si è fermata davanti ad un tappo di sabbia asciutta.
E’ stata realizzata una topografia completa della nuova parte e ritopografata la sezione compresa tra il primo sifone (-1430 m) sino al campo di -1648 m da dove inizia la parte battezzata “Collettore”.
I dati della nuova topografia concordano bene con quella effettuata nel mese d’agosto.
Un messaggio ufficiale sui risultati di questa spedizione con la quota finale raggiunta sarà pubblicato dopo il rientro della spedizione e l’elaborazione completa dei dati topografici.
Informazioni dettagliate, con fotografie, sulle spedizioni del progetto “Richiamo delle Profondità” e la topografia delle nuove parti con una sintesi della topografia generale del Krubera-Varonya saranno pubblicati sul prossimo fascicolo della rivista “Svet” (La Luce).
Il 4 novembre 2004, l'annuncio del raggiungimento del Game Over
Un comunicato ufficiale è stato diffuso da Alexander Klimchouk Presidente dell’Associazione Speleologica Ucraina e responsabile del Progetto “Richiamo delle Profondità” riguardante la quota di -2080 m raggiunta nella Krubera-Varonya Cave, circolato sulla Lista Vertical Caving statunitense e stato poi rilanciato, da ieri, anche sulla Lista speleo francese.
Per favorirne la diffusione insieme al testo ufficiale, eccovi l’ennesima (azzardata) traduzione di Mauro Villani in italiano.
Progetto “Richiamo delle Profondità”
Terza spedizione 2004: Krubera-Varonya Cave -2080 m
A nome dell’Associazione Speleologica Ucraina, ho il piacere d’informare gli speleologi del mondo intero d’un avvenimento storico: il primo abisso del mondo superiore ai 2000 m di profondità è ormai una realtà. Il limite dei 2000 m di profondità è stato superato nella Krubera-Varonya Cave (Massiccio d’Arabika, Caucaso occidentale, Abkhazie) durante la terza spedizione del progetto “Richiamo delle Profondità” svoltosi dal 1 al 28 ottobre.
La spedizione diretta da Yury Kasjan, era composta da 9 speleologi Ucraini, in rappresentanza dei gruppi di Yalta, Kiev, Kharkov e Uzhgorod (Igor Ishchenko, Sergey Bogutsky, Dmitry Furnik, Kirill Gostev, Ilja Lapa, Ekaterina Medvedeva, Emil Vash et Vladimir Djachenko).
L’obiettivo principale era continuare l’esplorazione della nuova parte scoperta in agosto durante la precedente esplorazione dell’AS Ucraina, durante la quale era stato stabilito il record di profondità a -1825 m. Partendo dal campo di -1645 m, dopo il primo sifone, un gruppo di 5 speleologi ha esplorato, partendo dal ramo principale, un grande arrivo posto qualche decina di metri sopra il sifone terminale.
La nuova parte esplorata, battezzata “Windows”, consiste in una serie di passaggi inclinati e di pozzi verticali (massimo 40 m), che formano una struttura complessa sia in planimetria sia in sezione, per una lunghezza complessiva di 1070 m ed un dislivello di 290 m. Nessun corso d’acqua importante (collettore) è stato incontrato sino a lì. La nuova parte termina in una sala asciutta (chiamata “Game Over”), ostruita da sedimenti sabbiosi ed argillosi. Esistono numerosi arrivi laterali a “Windows” che danno buone speranze per la prossima esplorazione ed anche per un ulteriore aumento della profondità.
Partendo dal rilievo topografico relativo alla parte post sifone di -1440 m e realizzato durante le spedizioni d’agosto ed ottobre (bussola Suunto con Clinometro, distanziomentro laser DisoLite; Grado BCRA 3-4) raccordato alla precedente topografia dell’AS Ucraina relativa all’insieme della cavità, la profondità totale stimata dell’abisso risulta a -2080 m. Sia la quota -2000 m sia il punto più basso sono stati raggiunti il 19 ottobre.
Con l’ingresso situato a 2250 m d’altitudine, il punto basso dell’abisso si trova alla quota di 170 m sul livello del mare, ma senza raggiungere ancora il livello della zona freatica. Il sistema è collegato, idrologicamente, con delle importanti sorgenti situate ad 1 m e 50 m di quota sulla costa del Mar Nero, ad una distanza di 13-16 km ed a delle sorgenti sottomarine. Un così basso gradiente (meno di 170 m su 13 km) evoca la debole resistenza idraulica delle parti inferiori del massiccio, il che probabilmente è la causa delle condotte già ben sviluppate durante il Pleistocene, quando i livelli marini erano bassi e quello più basso lo era ancor più dell’attuale.
L’esplorazione del primo -2000 mondiale costituiva l’obiettivo finale del Progetto “Richiamo delle Profondità” lanciato dall’Associazione Speleologica Ucraina nel corso di questi 4 ultimi anni.
Il record del mondo di profondità è stato, una prima volta, fissato a -1710 m dalla spedizione ASU del gennaio 2001. Quest’anno un incremento di profondità di 370 m è stato aggiunto, caso unico nella storia degli abissi profondi. Benché l’obiettivo sia stato raggiunto, il progetto “Richiamo delle Profondità” ha ancora molto lavoro da svolgere per terminare l’esplorazione della Krubera-Varonya Cave e per “partorire” un altro -2000 m nel massiccio d’Aladaglar in Turchia, altro progetto in studio. Quest’anno le spedizioni del progetto sono state sostenute dalla National Geographic Society.
Alexander Klimchouk, responsabile del Progetto
Presidente dell’Associazione Speleologica Ucraina
Intervista del Gruppo Grotte Trevisol a Fernando Sampò, fresco reduce della spedizione in Krubera Voronja
Abbiamo avuto il piacere di ospitare venerdì scorso presso la sede GGT, in occasione della prima serata del Corso, nientepopodimeno che Fernando Sampò fresco fresco da 37 giorni passati alla ricerca del Grande Vuoto nella grotta più profonda del mondo.
E gli abbiamo fatto l’intervista!
Come è andata, Fernando?
Sono partito dall’Italia, con passaporto argentino, per l’Abkazia, questa piccola nuova repubblica che si è staccata dalla georgia e che è ancora in guerra, sono arrivato a Sochi. La prima cosa che mi ha impressionato sono stati i due immensi mucchi di sacchi di materiali che dovevamo trasferire con due camion alla grotta. La nostra era la spedizione del Cavex team di Denis Provalov.L’Abkazia ha 180.000 abitanti, il gruppo montuoso è il Caucaso, nel massiccio dell’Arabika c’è il Voronja-Krubera. Il paesaggio è pazzesco, ci sono buchi dappertutto, e tutti inesplorati (e buttano aria!), abbiamo fatto due giorni per creste di montagne bellissime. Poi l’allestimento del campo base, la grotta era già armata, pensa è tutta armata a spit, sono 1300 spit piantati a mano! Molti sono piantati mezzi fuori, così come viene, insomma! In tutta la grotta ci sono da fare 5 sifoni, per la via del fondo ce n’è da fare uno a -1500. Io sono stato due volte a q1400 e una a -2080, con Marco Ba da Brescia. C’erano tre italiani (i fratelli Antonini e Marco Ba) e io che mi conto ovviamente come argentino!
In grotta
Come è andata con il sifone di – 1500?
Ci avevo pensato a lungo e poi è andata esattamente come me lo ero prefissato, come me lo ero immaginato. Dicono che il sifone è 8 metri, forse è un pelino più corto, in pianta è dritto (per fortuna) e ci si immerge tenendo una corda guida, la famosa vecchia bombolina non si usa più perché è scarica. L’acqua ovviamente è marrone. al ritorno mi sono mezzo incastrato la gamba con il filo del telefono ma tenendo la gamba stesa e camminando sul fondo con l’altra sono arrivato alla fine, però avevo anche il coltello, eh!
Come erano organizzate le punte?
Lo scopo di tutta la spedizione era mettere lo speleosub di punta in condizione di affrontare il sifone terminale, noi tutti abbiamo lavorato per questo. Entravano 17-20 speleo per punta, sempre capitanati da Provalov, con almeno 2 sacchi a testa ( ma anche vedere circolare gente con tre sacchi era normale).
La punta al sifone non è andata benissimo: prima causa botte prese nel trasporto si è rotta la cartuccia di calce sodata del rebreather e abbiamo dovuto chiamare fuori per sostituirla, poi il puintero si è ammalato in grotta con febbre a 40°, poi si è immerso tre volte senza però raggiungere il suo limite. Ha incontrato dei pesci, cosa stranissima visto che il mar Morto (cioè la probabile sorgente) dista circa 15 km!
La grotta è molto inquinata, le lunghe permanenze hanno lasciato dentro di tutto ma sopratutto rifiuti organici di ogni tipo. Sarebbe da ripulire tutto, anzi ad un certo punto sono anche entrati da fuori con un pompa di disinfettante a passare tutto perchè le influenze intestinali non si contavano. E a parte gli spit piantati da schifo anche le corde dopo un pò, con tutta la gente che passava, erano marce da far paura. Ad esempio in risalita dal fondo, dopo il campo a 1400 sapevamo già che fuori pioveva da giorni e i livelli dell’acqua erano già saliti, Denis mi ha invitato a fermarmi al campo di – 700. Un pò a malincuore lo ho ascoltato ed è stato un bene, perchè 40 minuti dopo essere entrato nella tenda del campo da sopra è arrivata una piena pazzesca, sbatteva la tenda ed è durata tutta la notte. Poi il giorno dopo quando siamo risaliti le corde erano letteralmente a pezzi. E’ proprio vero che le corde tengono oltre ogni immaginazione!!
Mi sono avviato all’uscita, e sotto il pozzo di ingresso (io venivo da -2080!), ho lasciato spazio per scendere a Denis Provalov, che mi guarda e mi invita a SCENDERE, a seguirlo per il campo a – 700. Subito ho pensato ad un incidente, ad un problema,e mi sono girato per seguirlo; poi ho pensato che forse non servivo, forse non ci capivamo bene allora gli ho spiegato da dove venivo e lui mi ha lasciato risalire!
Mi è andata bene!
campi base, sifoni e profondità varie nella grotta. I numeri.
Krubera cave si apre a 2256mt. di quota nel massiccio di Arabica facente parte del Caucaso e posto sul Mar Nero. Le risorgenze del massiccio si aprono al livello del mare ed alcune sono sottomarine. I russi sono delle macchine da guerra ed esplorano grotte con uno stile "himalayano". Gruppi numorosi e lunghe permannze nel sottosuolo. A 700 mt. si incontra l'acqua che accompagna gli esploratori sino a oltre i 1600mt. In forra ma SENZA neoprene e a 1000 metri di profondità.
A quota 1440ca. occorre mettersi la muta e indossare il bombolino per superare un piccolo sifone con l'acqua a 3 C°. A 2158 termina la parte aerea e si incontra il sifone "Due Capitani".
Nel 2007 due speleosub si sono immersi in questo sifone a oltre duemila metri sottoterra sino a raggiungere la quota di mt. 2191, 45.mt. di profondità. L'esplorazione è terminata per ovvie ragioni a questa quota. Mancano SOLO 65mt. per raggiungere il livello delle risorgenze; IL LIVELLO DEL MARE. Mai l'UOMO si era spinto tanto in basso.
La spedizione italiana del Gruppo Grotte Brescia del 2005
L’ABISSO DI KRUBERA, – 2080 metri: IL FONDO DEL MONDO
I bresciani del Gruppo Grotte Brescia “Corrado Allegretti” Matteo Rivadossi e Giacomo Rossetti parteciperanno alla prossima spedizione russa che esplorerà la grotta più profonda del mondo. Ci troviamo in Abkazia, piccola regione separatista dalla Georgia ed ufficialmente chiusa, immersi nel fantastico paesaggio lunare del massiccio calcareo di Arabika, scampolo di Caucaso a ridosso del Mar Nero. Poco distante si erge il monte Elbrus che con i suoi 5633 metri è il colosso della zona. Quando nel 1960 ricercatori georgiani esplorarono la grotta di Krubera fino ad una profondità di 90 metri mai si sarebbero immaginati che sarebbe diventata un giorno la cavità più profonda della terra. Nell’agosto 2004 un team internazionale composto da cinquanta speleologi guidati dal russo Alexander Klimchouk, coordinatore dell’importante progetto di ricerca sostenuto anche da National Geographic, si spinge alla profondità record di 1840 metri dove la grotta pare tuttavia continuare.
Trascorre poco più di un mese e una nuova spedizione ucraina si prepara a continuare le esplorazioni attraverso una serie interminabile di pozzi verticali, strette gallerie e cascate. Si dovrà lottare contro il gelo dell’acqua che allaga i passaggi e varie strettoie insuperabili ma la caparbietà dei 9 speleologi rimasti sottoterra ben 17 giorni verrà ripagata. Il 19 ottobre 2004 la squadra si spinge laddove si perdevano le fantasie della speleologia mondiale, oltre la fatidica quota di -2000. Questa folle corsa si arresterà solo sul fondo sabbioso della sala battezzata "Game Over" alla profondità massima mai raggiunta prima di 2080 metri. Dal 9 al 25 Luglio 2005 i bresciani Matteo Rivadossi e Giacomo Rossetti, unici italiani, parteciperanno alla fase decisiva di una nuova spedizione guidata dai colleghi russi che ha il compito non facile di completare le esplorazioni nella zona più remota di Krubera. L’obiettivo laggiù è il raggiungimento del collettore principale nella speranza di seguirlo fino al livello di falda, cioè alla massima profondità permessa dal potenziale idrogeologico. L’abisso teoricamente potrebbe raggiungere i 2250 metri!
Bisognerà riattrezzare tutta la cavità e trasportare viveri e materiali fino nelle zone più profonde seguendo il pesante stile sovietico che è simile a quello normalmente utilizzato nelle spedizioni himalayane: un gran numero di mezzi e di partecipanti per una lunga permanenza nel sottosuolo. Matteo, Giacomo, gli sloveni Rok Stopar e Tomaz Cesnik e vari speleologi russi hanno previsto che bivaccheranno all’interno dell’abisso per una decina di giorni. Sarà la fase centrale della spedizione già operante dal 19 giugno che vedrà impegnati una quarantina di speleologi provenienti da tutto il mondo per ben due mesi.
Con un potenziale restante di circa 150 metri prima di raggiungere il livello di base, le prospettive esplorative appaiono buone anche se per nulla gratuite. Bisognerà forzare vari passaggi impraticabili ma il pezzo forte sarà sicuramente immergersi con le bombole alla profondità di -1900 confidando che, oltre il sifone, il record del mondo continui e con aria…
Matteo Rivadossi, da qualche tempo dedito anche alla speleo-subacquea con varie esplorazioni all’attivo, non nasconde qualche velleità. L’unico scoglio sarà utilizzare l’attrezzatura russa da immersione, diciamo decisamente diversa da quella europea.
Video della grotta Krubera Voronja
Per fortuna qualcuno ha pensato di realizzare video per mostrare al mondo un luogo in cui la maggior parte di noi non andrà mai, e per raccontarci l'atmosfera di quella che deve essere una delle esperienze e delle avventure più belle mai vissute da un team di appassionati.
Vi suggeriamo quindi i seguenti video:
Il video della spedizione del 2009, parte 1 e parte 2
Un ardito gruppo di speleologi riprende tutti i momenti più belli della discesa, dai vari campi base, al tunnel "way to the dream", fino alla grande camera del "Game Over", la zona della grotta più profonda raggiungibile da chi non scende con l'attrezzatura da sub (necessaria invece per superare il sifone Kvitochka, e raggiungere così l'ultimo sifone e quindi la zona record.
Il video degli ultimi due sifoni, il Kvitochka e il DVA KAPITANA
La parte finale della Krubera Voronja, almeno fin quando qualcuno non riuscirà a superare l'ultimo sifone (o a svuotarlo), raggiungendo nuove zone, o finché qualcuno, aprendo una nuova via nel percorso precedentemente mappato, non individuerà una nuova via di discesa verso la pancia del mondo.
Report fotografico dalla grotta Krubera
Un bel video mix di fotografie di una delle spedizioni che si sono spinte fino al Game Over.
La grotta del gelo. Dove si muore di freddo e di Rapture.
Il freddo è il vero nemico dell'uomo nella grotta Krubera, dove la temperatura è di 3° centigradi e l'acqua spesso si congela in ghiaccio. Ma la difficoltà, in spedizioni che richiedono anche 20 giorni di permanenza al buio, è piuttosto quella di non raggiungere mai il punto limite del "rapimento", così chiamato il fenomeno che si verifica quando la mente umana perde il controllo e richiede immediatamente il ritorno in superficie, mettendo a rischio la salute dell'individuo, che cerca in tutti i modi di tornare fuori dalla grotta, in barba alle misure di sicurezza e alle precauzioni necessarie per la risalita.
La fine della grotta più profonda finisce in un baratro buio?
Tratto da World Caving News
http://www.zenas.gr/WCN
La più profonda grotta del mondo diventa ancora più profonda (-2190m). Novità dalla grotta di Krubera-Voronja nell'Arabika Massif, Caucaso occidentale.
Dal 5 agosto 2007, una spedizione dell'associazione speleologica ucraina sta lavorando con 56 membri dell'Ukraine, Russia, Moldova, Bielorussia, Gran Bretagna e Iran capitanati da Yury Kasjan. Gli sforzi più grandi sono focalizzati a spingersi oltre il sifone Two Captains (I due Capitani), che inizia a -2145 metri, e attraverso la ampiamente lontana zona Non-Kujbyshevskaja dove la profondità di 1 km è stata raggiunta nella scorsa estate 2006. Durante gli ultimi giorni diverse immersioni sono state effettuate nel sifone Two Captains ad opera di Gennadiy Samokhin, Yury Kasjan e Yury Evdokimov.
Ad oggi (August 26), ascoltando i report telefonici della spedizione, il sifone è stato nuotato per la distanza di 140 metri fino alla profondità di -45 m, dove una ulteriore discesa verticale è stata individuata, e che prosegue verso ulteriori profondità.
Siamo di fronte ad un nuovo record mondiale umano a -2190 m, a circa 66 metri sopra il livello del mare. Parallelamente, il braccio della grotta "Non-Kujbushevskaja" è stato spinto fino ai -1250 metri, ma l'esplorazione prosegue fino al 15 settembre.
E per il futuro cosa si prevede?
Qualsiasi mossa sarà fatta per procedere oltre il DVA KAPITANA, non si pensa che potrà essere eseguita dall'uomo. C'è chi pensa di svuotare i sifone, e chi pensa di far scendere robot con telecamere per cercare di superare il sifone e comprendere se da qualche parte è prevista un'uscita dall'acqua. Il fatto che siano stati visti dei pesci, fa pensare ad una congiunzione con le acque del mare, anche se questo dista dal sifone circa 15 chilometri (oltre ad essere circa 66 metri più in basso).
Video mix Voronja Jam
Aggiornamento dal Krubera Voronja Agosto 2012
13 Agosto 2012
Giunge nuovamente collegamento in superficie dopo il blocco delle telecomunicazioni via doppino telefonico con il fondo della grotta dove da qualche giorno il team di lituani è sceso non ostante le pessime condizioni meteorologiche esterne alla grotta che riempiono la stessa di acqua e fango.
Il record del mondo di -2.191 è stato battuto con la discesa ne sifone "Due Capitani" da Gennady Samokhin, lo speleosub detentore del precedente record di profondità nella grotta più profonda del mondo. Non si è ancora trovato il fondo vero e proprio dell'ultimo sifone della grotta dei corvi, quindi il futuro riserva nuove sorprese. La seguente foto rende l'idea della tipologia di immersioni che i membri del team si sono trovati ad affrontare.
Altre foto della grotta Krubera Voronja
L'entrata della grotta dopo la prima discesa. Si vede in alto ancora la luce del giorno. La cascata di acqua accompagna gran parte della discesa verso il fondo considerando che l'entrata della Krubera è a +2200 metri di altezza, quindi in mezzo ai nevai, che si sciolgono in primavera.
Forme di vita nella grotta Krubera Voronja
Nelle zone di massima profondità è stato scoperto l'animale terrestre che vive nella maggior profondità del pianeta (se misurata alla distanza dalla superficie, ma non il più profondo se si paragona alle grotte che scendono di qualche centinaio di metri sotto il livello del mare). Trattasi di un piccolissimo invertebrato primitivo con sei zampe e sprovvisto di occhi e ali, che abita zone di buio completo. La scoperta e successiva classificazione è del 2010, ad opera dei biologi Rafael Jordana e Enrique Baquero dell'università spagnola di Navarra.
Si tratta a tutti gli effetti di una nuova specie animale, a cui è stato dato nome Plutomurus ortobalaganensis, e che è stato inserito nell'ordine Collembola. Lungo pochi millimetri risulta trasparente alla luce poiché manca di qualsiasi pigmentazione, non essendo esposto ai raggi solari.
Nella stessa esplorazione sono state rinvenute anche altre tre nuove specie di animali, nominate come Anurida stereoodorata, Deuteraphorura kruberaensis, Schaefferia profundissima. Si tratta di altri minuscoli invertebrati che a quanto sembra occupano tali zone da milioni di anni, vivendo in condizioni estreme e con elevatissima scarsità di cibo e senza luce.
Aggiornamento di Marzo 2013
Arriva un nuovo video in lingua inglese e questa volta direttamente dal Cavex Team che ha esplorato la grotta sin dai primi anni di discesa. Il video dura oltre 50 minuti e rappresenta un ottimo approfondimento che racconta il gruppo, le difficoltà della discesa, le caratteristiche della grotta (dall'umidità alle ricostruzioni 3D dei sifoni). Il video mostra anche interessanti interviste al Team che per la prima volta si accinge a superare il sifone di Kvitotchka a -1948 metri di profondità. Il Team spiega anche alcune interessantissime dinamiche di come si procede nella discesa (e nella scoperta) di nuove aree della grotta più profonda del mondo. Dall'uso della dinamite, e la conseguente necessità di aprire la bocca durante le esplosioni per evitare danni alla membrana del timpano, ad altre tecniche utilizzate nella speleologia estrema della grotta Krubera Voronja.
Il video mostra anche alcuni interessantissimi scorci tridimensionali della grotta, e immagini inedite fino ad ora non presenti in alcuno dei siti istituzionali del Cavex Team o in altri siti di speleologia.
Approfondimenti:
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Chi è Giorgio Napolitano?
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Ci siamo stancati di parlare male delle persone. Ecco quindi la scheda di Giorgio Napolitano, attuale presidente della repubblica italiana, raccontata dalla stampa online.
Chi è Giorgio Napolitano?
27 novembre 2011
Il Fatto Quotidiano su Giorgio Napolitano e il figlio Giulio
Acqua pubblica, ecco come i gestori hanno disinnescato 27 milioni di Sì. Subito dopo il referendum del 12 e 13 giugno, l'Acea ha chiesto una consulenza a Giulio Napolitano, avvocato, esperto del settore e figlio del presidente della Repubblica. Secondo il documento il voto non ha effetti sugli interessi delle società idriche. In attesa dei ricorsi, che dureranno anni.
La piazza non basta, tantomeno il voto. Il Sì all’acqua pubblica uscito dalle urne rischia di vedere i suoi effetti allontanarsi nel tempo, imprigionando la volontà popolare nelle pastoie giuridiche della giustizia amministrativa. E’ questa la tattica che i gestori privati dell’acqua hanno messo in campo subito dopo il voto del 12 e 13 giugno scorsi.
La mossa avviata da Acea - primo operatore idrico e società quotata in Borsa – è arrivata immediatamente dopo le urne. Un parere - contenuto in un documento di sedici pagine firmato dall’avvocato Giulio Napolitano - che fino ad oggi è circolato riservatamente tra i gestori dell’acqua. Tra cavilli, eccezioni e norme, il testo dice sostanzialmente una cosa: il Sì di 27 milioni di persone non è sufficiente ad intaccare profitto e gestione dell'acqua. Per gli amministratori delle società idriche è abbastanza per difendere lo status quo, e aspettare anni di ricorsi per adeguarsi ad eventuali sentenze amministrative.
Articolo di Andrea Palladino
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Piuttosto che; significato e come usarlo.
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L'uso corretto del Piuttosto Che
Finalmente qualcuno condivide la mia irritazione sull'uso improprio del "piuttosto che". Non se ne può più, questa moda sta dilagando e la cosa che più mi impensierisce è sentire questa frase dalla bocca di politici, giornalisti ed altri animali da palcoscenico televisivo.
Se fino ad una decina di anni fa questa inflazione non c'era, chi mai sarà stato a gettare il seme dello spropositato uso della maledetta formula? Vorrei proprio saperlo, dirò di più, se esiste un colpevole mi piacerebbe poterlo dileggiare un pochino, così, magari solo per farne una filastrocca col suo nome, farcita di "piuttosto che".
L'uso errato del termine Assolutamente
Già che ci siamo, qualcuno mi segnali anche l'uso continuativo della parola "assolutamente" aggiunta al si o al no. Provate a contare quante volte la si ascolta in un discorso. Riempie la bocca di quanti non ricordano più le alternative come: certamente, decisamente, senza alcun dubbio ecc., senza scomodare il dizionario dei sinonimi e dei contrari.
Mammut
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La formazione in Italia, corsi e master MeliusForm
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Il panorama formativo italiano subisce una fase di stallo propria dei tempi difficili che attraversa il nostro paese, oppure la sete di posti di lavoro, porta i giovani in cerca di collocamento a ricercare formazione professionale per migliorare le possibilità di trovare un posto di lavoro?
Come si evolve la formazione italiana con la creazione delle agenzie online e delle nuove tecnologie di e-learning?
Oggi NeverSleep intervista Fabio Catena, il Responsabile Ufficio Placement MELIUSform, uno dei principali soggetti nel panorama formativo italiano, spiegando le ragioni della costituzione del nuovo brand in campo di formazione.
D.: dott. Catena, perchè MELIUSform?
R.: Meliusform come ‘la formazione che si fa migliore’. Meliusform nasce, infatti, da una evoluzione del sistema di fare formazione creato da Midiform, che dalla fine degli anni ’90 ai primi anni del 2000, aveva letteralmente innovato, per non dire stravolto, il mercato della formazione manageriale e professionale. Meliusform si porta dietro l’esperienza ed il know how dei suoi soci fondatori, che hanno ripreso la filosofia di fondo che caratterizzava il metodo didattico di Midiform, apportando ulteriore qualità ed innovazione all’offerta di Master e Corsi, differenziandoli fortemente da quelli presenti oggi sul mercato.
D.: Può spiegarci meglio?
R.: Certo. Da sempre la nostra filosofia di base è stata quella di percorrere strade innovative che riuscissero a dare comunque al partecipante il miglior rapporto qualità/prezzo in un settore di mercato, come quello della formazione, dove la comparazione tra i prodotti offerti non è distinguibile come in altri segmenti.
Quando il nostro team lavorava sotto il marchio Midiform, siamo riusciti a creare delle formule di erogazione e didattiche che in seguito molte Scuole e Business School hanno, mi faccia passare il termine, “adottato”.
Siamo stati tra i primi ad introdurre la formula ‘week-end’, l’uso di software gestionali ed il recupero delle lezioni attraverso una piattaforma e-learning, nei programmi dei master. Siamo stati i primi ad introdurre nuovi percorsi formativi come il ‘Master in Avvocato d’Affari’ e il ‘Master amministrazione del Personale’ come combinazione di due master, quello in ‘Gestione delle Risorse Umane’ e in ‘Amministrazione del Personale’. Abbiamo rivoluzionato il modo di concepire i programmi dei master in finanza aziendale, dei master in Amministrazione, dei master Finanza e Controllo di Gestione introducendo modelli di autoapprendimento, come il ‘business-game’ e i cicli di esercitazione in Excel che conferissero priorità all’aspetto pratico ed operativo ancorchè teorico, tanto da offrire un metodo che si basasse davvero sulla logica del ‘learning by doing’. Siamo stati i primi a cercare di conferire la massima trasparenza ed etica di informazione nella formazione pubblicando, senza alterarne i contenuti, centinaia di testimonianze dei nostri ex-corsisti sul nostro sito. Inoltre, con l’obiettivo di creare continuità tra formazione e lavoro, siamo stati tra i primi ad organizzare un evento dal forte impegno sociale con grandissimo successo di pubblico (oltre 20.000 presenze ad edizione) che creasse un link tra aziende e giovani, il Recruitment Day.
D.: ….e oggi cosa differenzia Meliusform
R.: La risposta potrebbe apparire banale, ma non credo che ci sia nessuna Business School che nel rispetto delle tasche dei partecipanti - tra cui moltissimi giovani neolaureati e professionisti - si sia così fortemente impegnata nel percorrere contemporaneamente le strada dell’etica, della qualità e dell’innovazione applicata alle metodologie didattiche dei suoi master e corsi, come Meliusform. Siamo tanto sicuri della nostra proposta qualitativa e differenziante, che abbiamo intrapreso una campagna comunicazionale che dice ‘QUALI MASTER in area Finanza, Controllo, HR, Legale, Management…ti danno: career tutoring, stage, business model, crediti professionali, software, e-Learning e web conference, ALL INCLUSIVE?’
D.: Riesce a dirci, in pochissime parole, perché ciascuno di questi servizi caratterizza Meliusform come una Business School diversa dalle altre.
R.: Ok. Ci provo. Career tutoring: offriamo questo servizio di orientamento, sostegno e coaching alla carriera, completamente gratuito, sia prima che il partecipante scelga il master, sia dopo averlo frequentato. Stage: non promettiamo stage “garantiti” senza tener conto dell’età, del profilo, delle caratteristiche dei nostri corsisti, ma garantiamo un serio percorso di orientamento e un sostegno fattivo alla ricerca dello stage ottimale, con un’altissima probabilità di inserimento (oltre l’80%) nelle organizzazioni aziendali che aderiscono al nostro progetto. Business model: molti nostri master garantiscono un ciclo di esercitazioni, lungo tutto il percorso formativo, in cui il partecipante progressivamente e modularmente costruisce (con i fogli excel) un sistema integrato di gestione aziendale che investe l’analisi di bilancio, la finanza, il controllo di gestione e l’organizzazione di un’impresa. Crediti formativi: molti master e corsi di formazione garantiscono il riconoscimento dei crediti per la formazione continua di alcune importanti categorie professionali e sono stati progettati e realizzati con il contributo di importanti Studi ed organizzazioni nazionali ed internazionali. Software: i MIDItools costituiscono un nostro vanto e rappresentano ormai un benchmark di come deve essere oggi un software per il suo impiego sia nell’applicazione didattica che professionale. E-Learning: Abbiamo investito molto per realizzare una piattaforma tecnologicamente avanzata capace di erogare, con grafica di qualità, la formazione on-line, on demand e live (web conference), fruibile anche dai più recenti dispositivi in commercio (iPad, iTablet, Smartphone, ecc.). Ma la migliore risposta alla sua domanda è invitarla a visitare il nostro sito www.meliusform.it e capire perché 4000 persone, nel corso degli anni, ci hanno dato la loro fiducia.
D.: Allora è proprio vero che la formazione ‘si fa migliore’.
R.: con Meliusform sicuramente.
MeliusForm, video lezione in Webinar
Una delle innovazioni importanti proposte da MeliusForm, è sicuramente quella del Webinar, che sfrutta tutte le potenzialità del mondo internet, facilitando l'avvicinamento alla formazione di qualità ai residenti localizzati in aree geografiche impossibili da raggiungere mediante la formazione tradizionale.
Sicuramente un progetto innovativo, sviluppato da italiani e concepito da un team di esperti coinvolti da oltre 30 anni nel campo della formazione professionale, e con un'attenta capacità di sfruttare, a vantaggio degli utenti finali, le innovazioni tecnologiche in modo funzionale e con l'obiettivo di immettere sul mercato della formazione i migliori master e corsi a prezzi intelligenti.
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Ladri di monete nella fontana di Trevi, rubano i soldi lanciati dei turisti.
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LINK AL VIDEO DELLA PUNTATA DI "LE IENE FONTANA DI TREVI"
http://www.iene.mediaset.it/puntate/2011/04/27/puntata.shtml
Ladri di monete nella fontana di Trevi, rubano i soldi lanciati dei turisti. Le Iene li sputtana e sputtana anche i vigili urbani che sembrano essere d'accordo con i ladri.
Il servizio è allucinante. E' allucinante non tanto il fatto che tre individui (un raspatore con scopa immerso nella fontana, e due complici di cui uno palo e che "sembra accordarsi" con il vigile urbano in turno affinché chiuda un occhio) possano tranquillamente rubare le monete tirate dai turisti nella fontana del centro di Roma.
Alle 6.00 del mattino tutte le mattine sembra che la scena si ripeta. Circa 14.000 euro a settimana sono gli "incassi" della fontana, che dovrebbero essere destinati alla Caritas, e che invece vengono deviati nelle tasche di privati che a quanto pare, nessuno ha intenzione di bloccare.
Normale no?
Nel pieno centro di Roma, a due passi da Montecitorio i ladri rubano soldi di proprietà altrui...
E ancora, un video del passato a Fontana di Trevi in cui vengono rubate le monetine
Gli agenti che non intervengono sono stati sospesi
A quanto pare i tre vigili urbani sono stati sospesi dal servizio per non essere intervenuti. Le IENE hanno portato alla luce anche un presunto caso di corruzione. Giuliani (comandante della municipale) smentisce e dice che la presunta mazzetta sia invece una carta di identità. Di seguito il Video.
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Il grande piccolo teatro.
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Spettacolo teatrale "Il sogno di Gabriella".
Può accadere che in una grigia giornata di febbraio si riceva l'invito di un'amica a fare qualcosa di insolito, come andare nella parrocchia del quartiere limitrofo al proprio, per assistere ad una rappresentazione teatrale il cui ricavato verrà devoluto in beneficenza a favore di una bambina bisognosa di costosissime cure.
Può accadere che, vinta la pigrizia e, con la curiosità di vedere una conoscente all'opera, in veste di attrice, si decida di uscire, nella consapevolezza che, per male che vada, si sarà fatta un'opera buona, la domenica si può fare, non ci costa troppo.
Può anche succedere che, entrando nel teatrino della parrocchia e guardandosi intorno, non si capisca perché delle persone di spettacolo possano recitare in luoghi così miseri e angusti, viene da chiedersi che tipo di preparazione possano mai avere degli attori di una piccola compagnia che trascorre i pomeriggi domenicali in un luogo così banale come l'oratorio di una parrocchia.
Ma poi può anche succedere che, assistendo allo spettacolo, ci si dimentichi di essere in un luogo così anonimo, che gli attori siano degli sconosciuti, che forse sì, quello lì l'ho già visto, forse al supermercato, e poi c'è lei, quella ragazza che viene a fare sport nella stessa palestra dove ogni giorno anche io faccio sport, in fondo è lei che ci ha avvertito che ci sarebbe stato lo spettacolo.
Può succedere che la magia entri in luoghi così umili e faccia risuonare le voci e creare le giuste suggestioni, rapire l'attenzione e tenere vivo l'interesse fino all'ultimo applauso, quasi che il tempo andasse via veloce, non dissimile da altri teatri celebratissimi, a volte immeritatamente.
E' successo di essere tornata a casa, con l'animo sereno e la gratitudine inespressa per il dono ricevuto, in un pomeriggio grigio, reso diverso e allegro, da persone che forse non riceveranno mai il giusto apprezzamento. Il mondo non è sempre così brutto! Grazie Silvia e complimenti!
Mammut
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Muore Mario Monicelli, regalandoci anche così, un GRANDE finale.
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Se n'è andato un grande! In assoluto è stato quello che più di tutti mi ha fatto ridere, con i suoi film esilaranti. Oltre a I SOLITI IGNOTI molti altri quali L'ARMATA BRANCALEONE, AMICI MIEI e tanto altro ancora. Ha saputo regalarci brani di gioia pura, tanto che regolarmente bisogna rispolverare le videocassette per rituffarsi nella spensieratezza dei tempi andati.
La sua vita lunghissima è stata pienamente vissuta, nella grandezza e nel riconoscimento dei suoi capolavori, perciò non poteva, nell'ultimo atto attendere il compiersi dell'evento, ha voluto dirigere se stesso nella scena finale, con la consapevolezza di essere nel giusto, interrompendo il calvario cui era destinato.
Soltanto chi ha toccato con mano dolori come il suo può comprendere e condividere l'idea di mettere fine ad un percorso di vita ormai colmo di dolore e, a salvaguardia della propria dignità di essere umano, trovare il coraggio di andarsene senza prolungare
l'estenuante, inesorabile progredire del male.
Complimenti Mario, per la tua grandezza, nella vita e nella morte, e per aver voluto scegliere di tornare libero, libero di rifiutare l'accanimento terapeutico e di dare un segnale, comunque, che la vita è bella quando vale la pena di essere vissuta.
Grazie per la collezione di risate che ci hai lasciato.
Mammut
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