Categoria: Ecologia
Spazzatura celeste, inquinamento nello spazio. Stasera cadranno satelliti e detriti a terra.
|
Tweet |
|
![]() |
Sarà celeste, sarà spaziale ma è pur sempre spazzatura e non di quella maleodorante delle nostre città, ma di quelle spazzature che lasciano il segno, che fanno male. Mi riferisco naturalmente, alla notizia dell'ultim'ora che, scarsamente diffusa dai telegiornali, ci inquieta non poco.
Secondo la NASA, (l'ente spaziale americano) i cieli italiani saranno i possibili spazi candidati a ricevere la pioggia di rottami satellitari che entreranno nell'orbita terrestre. Tra tutte le disgrazie che dobbiamo fronteggiare in questo periodo non ci mancava altro.
Le raccomandazioni dell'esperto al TG 2 sono queste: "cercate di non stare in spazi aperti e se state in casa preferite i piani bassi". Ha evitato di consigliare l'uso dell'ombrello di latta. Un'altra cosa che ha raccomandato è quella di non raccogliere eventuali frammenti perché potrebbero essere pericolosi.
Considerando che nello spazio vi sono circa 4000 satelliti più o meno utilizzati e tutti potenzialmente rischiosi per noi comuni mortali, non mi sento di poter dormire sonni tranquilli per i prossimi anni, insomma, siamo riusciti a insudiciare non solo la Terra ma anche lo spazio che la circonda, senza pensare alle conseguenze.
Ma l'uomo è fatto così, pensa al presente e raramente al futuro.
I nostri nipoti ringraziano!
Mammut
|
Tweet |
|
![]() |
![]() |
Turismo di Massa.
|
Tweet |
|
![]() |
Un interessante articolo di Beppe Grillo sul Turismo di Massa.
Citiamo il testo integrale dell'intervento sulla homepage del blog di Beppe Grillo di Oggi, che ricorda come la scelta di un viaggio porti inevitabilmente alla morte dei luoghi oggetto di "culto". Proprio questa estate ragionavo con la mia compagna sulla finzione dei luoghi di villeggiatura. Ovunque vai, da Alberobello a Bronte, tutto quel che trovi sono souvenir dei trulli, barattoli di pistacchio DOC (in tutto il mondo c'è il pistacchio di Bronte; ma quanto pistacchio c'è in pochi ettari di terreno?).
Non riusciamo a trovare più da nessuna parte il gusto di entrare in un luogo che non sia stato costruito con l'intento di vendere qualcosa al turista. Non esistono più luoghi in cui gli abitanti possano continuare a farsi gli affari propri, vivendo una vita originale, e che il turista può godersi a distanza, ammirandoli nella loro vera essenza.
Gallipoli, Otranto, San Vito Lo Capo, ecc... tutte mete che costruiscono quel che lì non c'è mai stato, ossia la vita notturna per il turista. Ed ecco qui che nascono ristoranti e discoteche dove non ce ne sono mai stati, dove il cemento arriva ingombrante e sporco.
La vera vacanza è nei paesini di montagna lontani dal night life, dove quando arrivi ti guardano pure male, e dove se sei gentile puoi ritrovarti a chiacchierare con un novantenne rincoglionito ancora capace di raccontarti storie vere e autentiche, senza proporti finte favole legate alla sua zona per poi venderti il souvenir di turno legato al culto locale.
Odio il turismo di massa,
le cavallette che arrivano con i voli charter
in luoghi mai visti prima e che non vedranno mai più.
Odio il turismo di massa che trasforma gli agricoltori in camerieri,
i pastori in uomini delle pulizie e
il territorio in un campo giochi per bambini e per adulti.
Odio il turismo di massa che ruba l'acqua dai campi di grano
per le piscine e per i cessi dei grandi alberghi e che, però,
lascia in ogni camera le istruzioni per non distruggere il pianeta.
Odio il turismo di massa inconsapevole delle culture,
dell'alimentazione, della storia dei posti in cui si muove
frenetico e cieco con in mano una improbabile guida.
Odio il turismo di massa che trasforma posti antichi
e meravigliosi in una fotocopia delle periferie urbane in cui
trascorre la sua miserabile vita.
Odio gli ecomostri, le villette sul mare, i porticcioli
trasformati in una sequenza interminabile di ristoranti, pizzerie e bar.
Odio i mozziconi delle sigarette che hanno sostituito le conchiglie nelle spiagge.
Odio le bottiglie di plastica e le cannucce per le bibite che spuntano dalla sabbia,
al posto delle chele dei granchi e degli ossi di seppia.
Odio questo turismo grasso, sudato, ignorante con gli spettacolini
la sera e il buffet sempre aperto con cibi importati da chissà dove.
Odio il turismo di massa, il supermercato dell'estate con il carrello pieno
di cose inutili da mettere in vista al rientro nel salotto di casa.
Odio il turismo di massa che cancella i paesi, i linguaggi,
i visi antichi dei popoli, la gentilezza di chi non ha ancora subito la globalizzazione.
Odio il turismo di massa che omologa ogni cosa.
Tratto da: http://www.beppegrillo.it/2011/08/il_mondo_a_una_dimensione/index.html
|
Tweet |
|
![]() |
![]() |
Negozio biologico a Frascati Alchimie Bio Art
|
Tweet |
|
![]() |
Recensiamo oggi uno shop BIO vicino Roma, in zona Frascati, gestito da uno staff estremamente istruito e capace di consigliare prodotti biologici e di erboristeria naturale, in grado di spiegarvi principi nutritivi, ingredienti attivi e scelta dei migliori prodotti per il vostro benessere. L'erboristeria biologica di Frascati è sita in Via Principe Amedeo 12-14-16, facilmente raggiungibile da Via Tuscolana, in salita verso i castelli romani. I prodotti biologici contano marchi importanti e di qualità selezionata, dal vestiario alla cosmesi fino al latte bio per bambini e tutti prodotti le cui marche sono state scelte poiché prive di qualsiasi sostanza chimica nociva sintetica. L'assortimento dei prodotti è vastissimo e ben più ampio di quello mostrato sul sito web di Alchimie Bio Art.
Alchimie, quando la natura diventa arte, organizza splendide esposizioni di artisti locali, creando un connubio importante tra arte naturalistica e natura che diventa arte in grado di migliorare la vita.
Aggiornamento: il negozio ha chiuso e non esiste più dal 2010
|
Tweet |
|
![]() |
![]() |
L'ufficio green: sostenibilità ambientale al lavoro!
|
Tweet |
|
![]() |
Oggi i temi green ed eco-sostenibili sono molto sentiti ed anche le aziende e gli uffici si stanno adeguando. Per favorire il risparmio energetico e abbassare le bollette, negli uffici si cominciano ad adottare strategie mirate, che riguardano soprattutto l'uso della corrente elettrica, il riciclo e lo spreco di carta e stampanti.
Per risparmiare corrente è sufficiente installare degli interruttori a timer nei luoghi di passaggio e spegnere le luci nelle stanze inutilizzate. I condizionatori, inoltre, devono essere tenuti a temperature “accettabili”: non è corretto pretendere stanze ghiacciate d'estate e tropicali d'inverno.
Per riciclare occorre prima di tutto dotare gli uffici di cestini differenziati, e poi diminuire i cestini generici, così da costringere le persone ad assumere nuovi comportamenti.
Per quanto riguarda carta e inchiostro, ci sono diverse soluzioni.
La prima è quella di tagliare a monte lo spreco di carta cominciando a stampare di meno. Le tecnologie informatiche e digitali danno infatti la possibilità di archiviare i documenti in formato digitale senza passare per la stampa. Per consultare i documenti, basta un terminale video qualsiasi e un sistema di archiviazione digitale. Esistono delle applicazioni web chiamate software di gestione documentale a cui si accede tramite username e password da internet o da una intranet aziendale. Queste applicazioni permettono la conservazione in formato digitale dei documenti prodotti, la classificazione secondo criteri univoci e il download immediato in qualsiasi momento da parte degli utenti abilitati. Con i software di gestione documentale, peraltro, si risolvono anche molti problemi di spazio legati agli archivi aziendali.
Un altro strumento utile è il fax online: il fax online è un fax virtuale che sostituisce del tutto il fax tradizionale. Rispetto a quest'ultimo, infatti, non è un dispositivo fisico, ma un software che spedisce e riceve fax su una casella di posta elettronica in formato pdf. Se poi c'è davvero bisogno della versione cartacea, si stampa il documento, altrimenti lo si conserva in un archivio digitale grazie al software di gestione documentale.
Infine, un buon modo per ridurre gli sprechi di carta è il suo riutilizzo per appunti, ristampe e scarabocchi. Ricordare, infine, di buttare la carta che non si può riutilizzare nel secchio della raccolta differenziata, affinché possa ricominciare il suo ciclo di vita!
|
Tweet |
|
![]() |
![]() |
Sostenere GreenPeace con una donazione è facile, e ci permette di spendere qualche volta soldi per qualcosa di valore.
|
Tweet |
|
![]() |
Come aiutare GreenPeace e donare a suo sostegno?
Oggi abbiamo ricevuto questa e-mail da GreenPeace, come le tante che riceviamo di solito per richiesta fondi e aiuti. Siamo nel loro database dalla prima donazione che facemmo a suo tempo e ogni mese arrivano interessanti aggiornamenti sulle lotte in corso e sui risultati ottenuti.
Crediamo a quelli di GreenPeace e quindi a nome di NeverSleep, abbiamo donato 20 euro.
Ciao NeverSleep,
sapevi che la biodiversità del Mar Mediterraneo è in pericolo, minacciata dalla pesca eccessiva e dall’inquinamento?
La Rainbow Warrior III è la nostra nuova base operativa per creare una rete di riserve marine e proteggere l'ecosistema, la pesca tradizionale e il turismo sostenibile, in tutti i mari del Pianeta. Diventa sostenitore, tu puoi darci i mezzi per lottare contro i crimini ambientali e difendere gli oceani. Il futuro del Pianeta è nelle tue mani.
http://www.ilfuturodelpianeta.org/
Grazie
Greenpeace Italia
NeverSleep e l'ecologia
Cogliamo l'occasione per ricordare il primo post del Blog NeverSleep, dell'11 settembre 2008, in cui è stato dichiarato l'intento ecologista del nostro Blog.
A tal proposito, ci scusiamo per tutte le volte in cui abbiamo parlato di altro, dalle ricette di cucina, ma un buon 50% di articoli pubblicati hanno rispettato la promessa. Dalla dieta macrobiotica al riciclaggio delle materie prime e tutte le volte in cui abbiamo affrontato le scelte anti consumistiche e che possono aiutarci a migliorare la nostra vita in armonia con la natura e l'unico pianeta che abbiamo.
Buon 2012, e speriamo che per il pianeta, non sia l'ultimo...
|
Tweet |
|
![]() |
![]() |
Gli orrori della produzione di uova: pulcini tritati vivi come scarti
|
Tweet |
|
![]() |
Come funziona l'allevamento delle uova e come vengono trattati i pulcini e le galline. I maschi macellati dentro un tritacarne (vivi), sbeccati e trattati a pedate. Questa è la catena di produzione delle uova, alimento che obbliga necessariamente a orrori come quello che si vede nel video qui sopra riportato.
Buona visione, e la prossima volta... risparmiatevi le proteine animali, che fanno male non solo alla morale, ma anche al fisico, come spiegato in The China Study, libro in cui i cibi occidentali ed orientali vengono analizzati a seguito di test massivi su cavie per comprenderne benefici e tossicità.
Vi è passata la voglia di mangiare uova? In caso contrario, quando mordete una morbida frittata, pensate al suono delle ossa e del cervello dei pulcini che scricchiolano nel torchio, e se ancora vi piace quanto state mangiando, allora provate a frullarvi le mani nel frullatore fino al gomito.
|
Tweet |
|
![]() |
![]() |
La Fiat Freemont, l'automobile che inquina e di cui pagate più spese di trasporto in giro per il mondo che la qualità..
|
Tweet |
|
![]() |
E dopo la BMW X6, il SUV inutile, guardate qui che notizia:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/18/altro-che-duna-ora-la-fiat-ha-la-freemont-2/119854/
La FIAT lancia la Fiat FREEMONT, ultimo modello demenziale di una macchina inutile, inquinante quanto una macchina di 10 anni fa, e con una storia "etica" da far venire voglia di allontanare da questo paese questi scienziati che pensano di vendere agli italiani bidoni stradali, come questo pessimo esemplare di scaldabagno con le ruote.
L'articolo, del grande Luca Telese, svela le idiozie "creative" di questo inutile veicolo di 5 metri, ma soprattutto, il fatto che il veicolo, per essere "completato" fa un viaggio per tutto il globo, inquinando e utilizzando trasporti via mare che la portano fino in Messico e poi in USA.
Quindi, se intendete comprare una Freemont, sappiate che se la pagate 25.000 euro, state pagando il viaggetto che le fanno fare avanti e indietro tra i continenti, per poi portarvela a casa, tutto questo, facendone lievitare i costi, e impestando l'ambiente di petrolio, e tutto questo per sfruttare la mano d'opera a basso costo dei messicani, e per non dare lavoro agli italiani.
W la fiat, ma solo perché la tastiera italiana non ha la W rovesciata di "ABBASSO LA FIAT".
|
Tweet |
|
![]() |
![]() |
Il Carpfishing: la pesca sportiva etica
|
Tweet |
|
![]() |
NeverSleep propone una nuova rubrica etica, legata alla passione del nostro staff per la natura e la pesca con il rilascio del pescato, il Carpfishing. Questa tecnica prevede, a differenza degli altri tipi di pesca sportiva, i seguenti stili di comportamento:
- Rilascio delle carpe pescate dopo la foto di rito (pratica del "Catch & release", ossia cattura e rilascia).
- Nutrimento dei pesci con esche e pasturazione altamente proteiche e naturali
- Controllo e cura degli esemplari di carpa catturati
- Presidio delle sponde dei laghi
- Controllo dello stato di salute dei fiumi, laghi e sponde dei bacini
Questa tipologia di pesca è estremamente costosa e richiede canne da carpfishing potenti e esche nutrienti e bilanciate. Le carpe sono pesci esigenti, e proprio per il fatto che tali pesci per essere catturati devono essere avvicinati alla zona in cui si intenderà pescare mediante quella che si chiama "pasturazione del luogo di pesca" anche per mesi prima della cattura, un'eventuale esca di bassa qualità e realizzata con ingredienti scadenti porterebbe il pesce lontano dalla zona in cui si calerà l'amo alla fine della pasturazione.
Il risultato del carpfishing è quello di sorvegliare i laghi italiani, creare una community di integralisti ecologisti amanti del catch & release, che non fanno altro che sostentare a suon di pasti altamente digeribili e salutari la popolazione delle grandi carpe (cyprinus carpio), grandi sterminatrici di larve di zanzara.
Uno sport che ci sentiamo di raccontare nel blog del carpfishing di NeverSleep.
|
Tweet |
|
![]() |
![]() |
Auto elettriche: apre il primo distributore di corrente elettrica in Italia
|
Tweet |
|
![]() |
Auto elettriche: apre il primo distributore di corrente elettrica in Italia a Reggio Emilia
La stazione di servizio elettrica rifornirà sia i mezzi pubblici che le auto private e sarà operativa entro il prossimo autunnoA Reggio Emilia si farà il pieno di energia solare. La Provincia con l’assessore alla mobilità Alfredo Gennari, prevede la realizzazione entro l’autunno di una stazione di ricarica sperimentale a pannelli fotovoltaici per la ricarica i veicoli elettrici che potranno essere utilizzati in ambito urbano.
La realizzazione della stazione ecologica fa parte delle azioni previste nel piano del progetto Rezipe, finanziato dalla Unione Europea, e in cui la Provincia di Reggio è partner.
Capofila del progetto ecologico per il lancio dei primi veicoli a corrente elettrica è il comune austriaco di Klagenfurt che insieme a Reggio Emilia e Bolzano sperimenterà la stazione di rifornimento. Altri partner sono cittadini della Germania, Ungheria e Slovenia. Con ogni probabilità come ha annunciato oggi l'assessore interessato Gennari, la stazione, realizzata in collaborazione con Til, una delle società che fanno parte della galassia di Act, l'impresa consortile di trasporto pubblico reggiana in procinto di unirsi ai colleghi modenesi in fusione, vedrà la luce proprio nei pressi della zona delle autorimesse urbane, vicino alla zona del cosiddetto "campovolo".
"E' il primo di questo tipo che vede la luce in Italia" spiega Gennari. "Attualmente in provincia di Reggio Emilia circolano 322 veicoli elettrici e 33 veicoli bimodali", ha spiegato l'assessore alla Mobilità "la nostra partecipazione è necessaria quindi per rispondere ad una volontà di ulteriore sviluppo di azioni volte a favorire la circolazione sostenibile".
La stazione sperimenterà la cessione di energia elettrica diretta da pannello a batteria, per verificarne efficienza e prestazioni, in vista di un suo possibile utilizzo su vasta scala. Oltre ai mezzi pubblici potranno ricaricarsi, pagando, anche mezzi elettrici privati, in primis quelli dei progetti di eco-noleggio messi in campo a livello locale dalle istituzioni reggiane.
|
Tweet |
|
![]() |
![]() |
I pesci del mediterraneo sono finiti
|
Tweet |
|
![]() |
Un altro segnale negativo per l'ecologia e l'ambiente. Secondo quanto riportato dalla New Economics Foundation, il nostro mare Mediterraneo non fornisce più pesce, dal 30 aprile, data dalla quale dobbiamo cominciare ad importare tutto il pesce che d'ora in avanti consumeremo fino alla fine dell'anno 2011. Non è una bella notizia e non aiuta neanche riconsolarci con il "mal comune mezzo gaudio" visto che anche gli altri paesi europei stanno all'incirca nelle stesse condizioni, con scadenze più o meno lunghe della nostra.
Perchè non diamo un pò di respiro ai nostri mari? Perchè non smettiamo di depauperare le nostre scorte? Cosa lasceremo ai nostri figli? Perchè non limitiamo gli sprechi? Credo che sia giunto il momento di AGIRE, cominciamo ad invertire questa catastrofica tendenza del consumismo e della globalizzazione, nutriamoci di ciò che si produce non troppo lontano da noi e adattiamoci a cibi più semplici, più sani e più economici.
Mammut
Articoli correlati alla pesca
- La pesca che rilascia i pesci nota come Carpfishing che esegue in catch & release
|
Tweet |
|
![]() |
![]() |