Come funziona la crisi italiana economica di questi tempi?
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Siete stanchi di sentir dire che c'è la crisi e soprattutto non avete ancora capito perché c'è la crisi e perché c'è questo debito così grande che ci spinge a dover continuamene cercare di mettere soldi in cassa con finanziarie sempre più aggressive verso il popolo?
Bene, fatevi un giro sull' articolo di Beppe Grillo in fondo a questo post, e capirete che carognate ancora ci sono in atto da parte dei parlamentari e dei politici ingordi che fanno le vacanze sulle spalle dei cittadini, e perché ha senso votare un candidato di Beppe Grillo anziché quei cialtroni mangiasoldi della destra e della sinistra.
Tra l'altro, sono anni che Grillo parla di questo programma definito punto per punto, già da 4 anni a questa parte, da quando ha aperto l'iniziativa parlamento pulito.
Meditate gente... meditate... Il vento spazza-ladri sta arrivando!
http://www.beppegrillo.it/2011/08/la_manovra_economica_dei_cittadini/index.html
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Le due bambine, il pettirosso e la neve.
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C'era una volta, in un minuscolo paesino di montagna, una coppia felice, l'uomo era nato proprio in quel piccolo agglomerato di casette, alle pendici della montagna e la sposa proveniva da un paesino poco più popolato, a circa due chilometri più a valle.
A quei tempi non c'erano i mezzi di trasporto di oggi e si andava a piedi, anche per questo non c'erano in circolazione tanti "ciccioni".
Lui faceva il contadino e nei suoi campi coltivava il grano, che poi portava al mulino, e da lì ne usciva sotto forma di farina, che sarebbe servita per la produzione del pane per tutto l'anno, e la pasta, naturalmente.
Aveva anche piccoli appezzamenti boschivi dai quali ricavava legna per il fuoco e un orto che bastava alle necessità familiari. Lei, la moglie, si dedicava alla casa e, all'occorrenza, aiutava il marito nei lavori campestri.
Al piano terra dell'abitazione c'era la stalla che conteneva due mucche, "la bionda" e "la stellina" che producevano il latte e poi c'era il maiale, l'animale più importante di tutti, perchè forniva ogni tipo di carne e salumi, senza dimenticare il grasso, che data la scarsità dell'olio, era quasi sempre, l'unico condimento in cucina, persino per condire l'insalata.
A proposito del maiale, essendo questa storia ambientata in un paese marchigiano, a chi volesse fare la solita battuta: "meglio un morto dentro casa che un marchigiano fuori dalla porta", posso senza dubbio ribattere spiegando che un fondo di verità c'è ma l'interpretazione è senz'altro errata.
L'equivoco è nato molti e molti anni fa, addirittura risalente al periodo in cui l'Italia non era unita e la zona delle Marche era compresa nello Stato della Chiesa. Ebbene, da questa regione, in particolare, provenivano i gabellieri, cioè quegli impiegati comunali incaricati di riscuotere i tributi dai cittadini.
Il morto dentro casa era il maiale, che riforniva di carne le dispense ed è risaputo che quando c'è abbondanza di cibo la gente è felice. Allora, potendo scegliere tra l'agente del fisco che bussa alla vostra porta di casa e la dispensa piena di prosciutti e salsicce, cosa scegliereste?
Ecco perchè il detto "meglio un morto, ecc. ecc."
Finalmente, nacque una bambina, anche se lui avrebbe voluto un maschio, aveva persino preparato il nome Valter, che all'epoca era senza dubbio un nome non convenzionale, specialmente in quelle zone. Ma comunque, voleva molto bene alla sua bimba e giocava sempre con lei, quando c'era la neve se la metteva in collo e la portava fuori a cercare gli uccellini in difficoltà.
Quando la piccola ebbe tre anni arrivò la sorellina, paffutella, e la mamma aveva un gran da fare con le piccole, la casa e tutto il resto, ma crebbero alimentate dall'amore e dal cibo veramente naturale che i genitori procuravano.
Quando il papà si recava su in montagna a lavorare la legna, nel far ritorno si fermava a raccogliere le fragoline di bosco per farne dono alle figlie, che accettavano il dono con grande entusiasmo.
All'età di cinque anni, la maggiore iniziò la prima elementare, il suo papà che era anche una persona che ricopriva una sorta di carica pubblica, per evitare che togliessero la scuola a causa dell'esiguità del numero di iscritti, le fece anticipare l'inizio della educazione scolastica di un anno.
La scuola era situata a circa trecento metri dalla loro abitazione e la stradina era in salita, ed allora il papà prendeva in braccio la bimba e la accompagnava in classe, soprattutto nel periodo invernale, quando c'era la neve alta.
Lì, dentro la scuola che era formata da una sola stanza, c'erano i vari banchi e ciascuno di essi conteneva due alunni di classi diverse, era un'aula comune con varie classi ed un'unica maestra. All'ora di pranzo arrivava la mamma di turno con il cibo cucinato per tutti e continuavano la vita insieme, tra parenti e piccoli amici.
In uno di quei giorni invernali, la bimba più grande uscì di casa e vide un pettirosso, mezzo morto di freddo, che faceva piccoli passi sulla neve, allora lei lo prese in mano e se lo portò in casa, vicino al fuoco, per scaldarlo e farlo guarire.
Il papà era bravissimo in tutto quello che faceva, sapeva anche suonare la fisarmonica che gli avevano regalato i fratelli che, nel frattempo erano emigrati in una grande città in cerca di fortuna.
La sera, dopo una giornata di lavoro si metteva in marcia per andare a suonare nelle feste paesane, a volte suonava anche nella sua casa, saliva sul tavolo e, seduto su una sedia, improvvisava serate musicali cantando le arie famose dell'epoca.
La gente ballava e si trascorrevano ore spensierate e felici, anche i piccoli assistevano all'evento ma ad un certo punto arrivava la mamma e le bambine salivano le scale che portavano nella loro camera, e si addormentavano cullate dalla voce del loro papà.
Con l'approssimarsi del Natale cresceva nelle bambine una sorta di eccitazione ma non per i doni che potevano ricevere, poichè non c'erano giocattoli o giochi da comprare, le uniche cose che venivano regalate erano frutta secca e mandarini, ma non conoscendo altri modi per festeggiare, loro non ne sentivano la mancanza. La cosa che più le teneva in ansia era il gran prodigio che avveniva nel grande camino la mattina di Natale.
Infatti, di buon'ora, a piedi scalzi, le piccole scendevano le scale che portavano alla grande cucina e si avvicinavano al focolare ormai spento e cercavano nella cenere del fuoco della sera precedente, le piccole impronte dei piedini di Gesù Bambino, che si diceva fosse sceso dal camino per portare i piccoli doni.
Le loro aspettative non vennero mai deluse, l'amore dei loro genitori compiva sempre questo piccolo miracolo.
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Carne bovina al cortisone?
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Dopo l'articolo la carne fa male eccovi un nuovo scoop dal mondo della carne.
Quando mettiamo al mondo un figlio sentiamo una enorme responsabilità nei confronti di questa meravigliosa vita che abbiamo contribuito a creare, dal momento della nascita di un proprio figlio ci sentiamo "investiti" di questa missione per tutto il resto della nostra vita.
Iniziamo così, a comportarci in modo più consapevole e responsabile, già dal primo giorno di gravidanza, chi fumava smetterà di farlo, chi si nutriva in modo scorretto vi porrà rimedio, si inizierà una dieta ricca di frutta e verdura e, per chi consumi abitualmente carne e pesce, lo si farà cercando con maggiore attenzione, di acquistare prodotti il più possibile sani e privi di veleni.
Poi, dopo il lieto evento, si continuerà a fare attenzione al cibo, tutto quello che verrà somministrato alla nostra preziosa creatura sarà controllato, vagliato, pesato, sgrassato e così via. Ma cosa c'è all'interno di quei prodotti che tanto ci attirano nei banchi del supermercato ma anche, semplicemente, nel piccolo negozio sotto casa?
Ci si preoccupa di acquistare il filetto per il nostro bambino, credendo di fargli un "regalo", un costosissimo bocconcino tenerissimo che probabilmente sarà stato prodotto con l'aiuto di sostanze proibite, è risaputo ormai che c'è chi usa il cortisone per far crescere a dismisura i vitelloni in modo che i profitti degli allevatori disonesti vengano triplicati.
Esistono le leggi che vietano l'uso di promotori della crescita in Europa, ma la regola del profitto fa si che vi siano anche sistemi che riescano ad aggirare i controlli. Infatti, per evitare denunce dei veterinari preposti ai controlli, questi farmaci molto spesso vengono somministrati ai bovini nel primo giorno del fine settimana, (il venerdì) evitando così, le verifiche antidoping.
Allora, come possiamo fidarci, come allevare la nostra creaturina indifesa, senza contribuire da subito, al suo avvelenamento? Con gli omogeneizzati? Non sarei molto fiduciosa neanche su questa alternativa. Mi torna alla mente il ricordo di una mia vecchia parente che raccontava del suo ultimo figlio che all'età di quattro anni ancora voleva attaccarsi al seno della mamma, prendeva uno sgabello e invitava sua madre a sedersi, dopodichè le si sedeva in grembo e si nutriva con quel poco che ancora scaturiva dal piccolo serbatoio naturale.
Non dico di arrivare a tanto ma almeno cerchiamo di ritardare quanto più è possibile l'approccio al cibo "spazzatura" finché le difese immunitarie non comincino a fare il loro mestiere, non dimenticandoci che la carne fa male.
Mammut
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McDonald's o McPuddu's (De Puddus) ?
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Si dice spesso che i giovani non hanno idee imprenditoriali, ma fortunatamente spesso questo pregiudizio viene smentito dai fatti.
Ho appreso recentemente che in Sardegna il giovane imprenditore Puddu di Baunei nell'Ogliastra ha aperto un fast food a base di prodotti tipici sardi.
Ora, a causa del nome di questo esercizio "McPUDDU's, si trova impelagato in situazioni legali a causa del nome, che a dire della multinazionale McDonald's, non sarebbe corretto.
A parte il fatto che il signor Puddu offre ai suoi avventori prodotti esclusivamente facenti parte della tradizione culinaria sarda, non vedo come l'aggiunta di un suffisso Mc possa danneggiare la fama mondiale del grande colosso alimentare.
Personalmente non ho mai avuto la curiosità di provare i famosi cheeseburgers ma confesso che se mi capitasse di passare davanti ad un fast food dove si servono "culurgiones" come accade in Sardegna, non ci penserei due volte, nell'attesa di questo evento invito tutti ad appoggiare la battaglia legale del giovane coraggioso imprenditore sardo.
Quando si dice che non tutto il male viene per nuocere: ora mi è venuta una gran voglia di provare a fare i culurgiones, ho visto che sulla rete ci sono ricette di questa specialità. Un grazie agli avvocati di McDonald's.
Evviva la cucina tradizionale!
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Vogliono uccidere il papa. Complotto per assassinare il papa Benedetto.
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Oggi titola Il fatto quotidiano "C'è un complotto per uccidere il Papa". Noi pensiamo che il Papa sia un ipocrita e disonesto, ma non per questo deve morire, anche perché morto un papa se ne fa un altro. E' come passare dal vomito alla diarrea e poi di nuovo al vomito.
Vogliono assassinare il Papa
Vogliono uccidere il papa? C'è un complotto pronto per far fuori Benedetto sedicesimo? La chiesa italiana è una mafia dove conta solo il potere e la gerarchia? Oppure è un'opera di carità che aiuta il prossimo? Esistono i poteri occulti nella chiesa cattolica che nasce per rappresentare Dio in terra?
Oppure Tra preti pedofili, soldi della mafia sui conti dello IOR, e assassini preannunciati del papa in carica, la chiesa rappresenta lo schifo più totale che permea la società umana in generale?
La chiesa è uno schifo. La chiesa non paga l'ICI, ma accumula soldi sporchi (leggasi il libro Vaticano SPA), e oggi ci delizia con la notizia che vogliono uccidere il papa benedetto, il Papa che non ha condannato i pedofili, l'amministratore delegato di un'azienda che deve fare business, coglionando milioni di italiani e di persone al mondo.
E se uccidono il papa cosa cambia?
Niente. Se assassinano il rappresentante della cricca, ce n'è un'altro pronto a prenderne il posto (spesso mandante dell'omicidio, o comunque in accordo con i mandanti). Spesso, come nel cambio dei capi di governo, chi decide non è l'amministratore, ma i soci. Chi sono i soci del Vaticano?
Vecchietta, che ancora vai in chiesa e dai l'otto per mille a questi burini travestiti da santi, sbrigati a passare ad altro culto; inventatene uno di tuo, magari di una mela gigante che domina le terre dall'alto e che aiuta il prossimo tramite dei semi di manta-fanta-bausia! Prega con un rito fatto di sole consonanti, sbattendo una busta di uova contro un oncia di gelsi maturi!
Sicuramente, avrai un rapporto con il divino più autentico, senza doverti adeguare come pecorella alle idiozie millenarie di una cricca chiamata Chiesa, che insegna solo i valori del capitalismo e della scelleratezza.
La carità cristiana ipocrita
Giovani, che ancora credete ai vostri genitori e nonni, vi stanno prendendo per il sedere con le storie della carità cristiana ipocrita, una presa per i fondelli, quando in Chiesa, i padroni fanno affari loschi coperti d'oro.
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