Categoria: Salute

Quanto dura Bocca Mani e Piedi?

  

Quanti giorni dura la famosa malattia infantile Bocca Mani Piedi (provocata dall'agente virale Coxsackie A virus A16)?

Va detto che si tratta di una patologia che, come per molte altre patologie, è particolarmente sensibile al modo in cui reagisce il corpo dell'ospite.

Nel mio personale caso posso dire di aver visto mio figlio superarla nel seguente modo:

1,5 giorni di febbre acuta
4 giorni di bollicine esclusivamente sullo zigomo sinistro

a distanza di 4 giorni l'ho sviluppata io per contagio domestico

1 giorno di febbre acuta con mal di gola
4 giorni di bolle distribuite su piedi, mani e viso (principalmente guancia e mento)

nei giorni dell'evento molti altri bambini dell'asilo frequentato da mio figlio sono stati affetti da Bocca Mani Piedi ed è durata loro da un tempo variabile minimo di 5 giorni (tra febbre e bolle) e i 10 giorni.


   

  
  


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I rifugiati dal Wi-Fi di Green Bank, al riparo dalle onde elettromagnetiche di Wi-Fi e Cellulari.

  

Come ripararsi dalle onde elettromagnetiche del Wi-Fi e dei cellulari?


C'è una vasta area dello stato della Virginia (America), che si estende per oltre 33.600 chilometri quadrati, in cui non si potrà mai rispondere o effettuare una chiamata dal proprio cellulare né un computer portatile riuscirà mai a connettersi a un rete Wi-Fi.

Questo paradiso libero da onde elettromagnetiche artificiali ha il nome di "Green Bank" (La banca verde) ed è il sito in cui è installato il più grande radiotelescopio orientabile di tutto il pianeta, che per operare correttamente necessita di assoluta tranquillità e di zero interferenze, motivo per cui nel raggio di diverse decine di chilometri dal sito, sono vietate tutte le attrezzature che emettono onde radio.

Ultimamente il sito di Green Bank sta conoscendo un vertiginoso incremento della propria fama e anche dei residenti, che vi si trasferiscono in massa alla ricerca del luogo perfetto per tutti coloro che sono convinti che le onde elettromagnetiche di cellulari e delle connessioni Wi-Fi siano causa di malattie o di stress.

L'ipersensibilità elettromagnetica


Chiamata, ipersensibilità elettromagnetica, è una condizione fisica per cui le onde, che normalmente non causano alcun disturbo, in certe persone hanno effetti pericolosi, che vanno dai mal di testa acuti alla comparsa di bruciature sulla pelle, fino a raggiungere problemi di spasmi muscolari a dolori cronici.

Nessuna ricerca sembra che sia ancora riuscita a dimostrare l'esistenza di questa sindrome, ma ciò non impedisce a chi è convinto di esserne afflitto di accusare sintomi che spariscono allontanandosi dalle sorgenti di onde elettromagnetiche come quelle dei cellulari, computer portatili o access point: «Quando sono esposta al campo dei telefoni cellulari, il mio volto diviene rosso, mi viene il mal di testa, la vista si appanna, e pensare diventa doloroso» spiega Diane Schou, fuggita a Green Bank in cerca di una soluzione al proprio problema, e che sembra avere trovato il rimedio definitivo.


Radio telescopio Green Bank senza wi fi

«È orribile sentirsi prigionieri in questo modo» - continua nell'intervista Diane. «Si diventa dei lebbrosi tecnologici perché non si è più in grado di stare vicino alle persone. Non siamo noi a essere contagiosi, ma è quello che hanno addosso che è dannoso per noi». Così, dalla gabbia di Faraday casalinga in cui era costretta a rifugiarsi quando stava nell'Iowa, Diane si è spostata nella Virginia Occidentale, dove può stare finalmente all'aperto.

Green Bank, racchiusa tra le montagne che aiutano a tenere a distanza le onde radio, sta diventando anche una nota meta turistica: oltre ai "lebbrosi tecnologici" vi sono anche diverse persone che vi soggiornano per trascorrere le ferie lontano da ogni legame col resto mondo.


   

  
  


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Sistemi e filtri per purificare l'acqua, servono? Funzionano? Fanno male?

  

Non ho mai provato interesse per l'ultima moda della "caraffa che purifica l'acqua del rubinetto", avevo una istintiva diffidenza per questa diavoleria contenente filtri carbone o non meglio identificate sostanze igienizzanti. Ma una riflessione andava fatta, soprattutto per chi vive a Roma, sapendo di avere l'acqua migliore del mondo, al punto di far venire in mente a qualche sindaco del passato, di imbottigliarla e venderla a caro prezzo.

Perché insudiciarla con sostanze che tolgono i sali minerali preziosi per la salute? Ieri mattina ho avuto la conferma dei miei presentimenti, in un programma televisivo di rai 1 si poneva proprio la questione della caraffa depuratrice. Ebbene, gli esperti hanno sconsigliato l'uso di tale apparecchio, sono stati effettuati studi all'Università La Sapienza di Roma e la caraffa non ne è uscita vincente.

Inoltre le acque non sono tutte uguali e quindi anche le sostanze che vengono usate per "pulire" l'acqua dovrebbero essere diverse, senza contare che i filtri devono essere sottoposti a controlli affinché non diventino dannosi per la salute.
Altra domanda: come si smaltiscono i filtri usati? Ancora materiale inquinante, come se non bastasse tutto quello che produciamo!

In mancanza dell'acqua sorgiva, accontentiamoci di bere l'acqua del rubinetto, sicuramente più controllata e sana di quella "fatta in casa"

Mammut


   

  
  


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La rettocolite ulcerosa. Come si cura?

  

Come si cura la rettocolite ulcerosa?

Il libro la zona omega 3, un tipo particolare di grasso che deve essere isolato e purificato, spiega che può essere perfetto per questa malattia, che ti porta ad andare al bagno 10 volte al giorno, con problemi di ogni genere, anche psicologici.

Bilanciare il comportamento ormonale del proprio fisico è alla base del benessere. E' importante ricordare che noi siamo ciò che mangiamo. Dobbiamo evitare di mangiare alimenti errati.

Non tutti i cibi fanno bene. Immettere nel corpo quel che ci serve e che fa funzionare il corpo come si deve è la base della salute.

Fare funzionare il corpo in modo corretto

Leonardo Rubini propone, oltre di accedere al suo blog http://www.leonardorubini.org, propone di fare attenzione al bilanciamento dei cibi, rinascendo e risolvendo il problema della sua malattia, e tornare a vivere una vita normale, come nel caso di Matteo Dall'Osso e della sclerosi multipla.




Semplicemente mettendo a posto l'alimentazione, si mettono a posto i propri problemi di salute.

Rimane sempre il fatto che nessuno ci dice come stanno davvero le cose, perché è importante vendere più medicine possibile invece che risolvere una volta per tutte, con l'alimentazione, i problemi delle persone.


   

  
  


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Osteoporosi e latticini. Il latte fa veramente male.

  

La pubblicità è l'anima del commercio, questo si sa, ma che questa massima nasconda l'impercettibile truffa del farci consumare ciò che fa guadagno e non ciò che fa bene, non tutti sembrano crederlo. Mi riferisco, al solito, alla nostra alimentazione, indirizzata dalle ditte produttrici di schifezze e scarsa di nozioni su ALIMENTAZIONE E SALUTE. Per chi segue questo blog ormai sa che qui si tenta di divulgare la macrobiotica, anche se non rispettata come una dottrina, ma con qualche rara concessione.

Oggi vorrei fare io stessa uno spot pubblicitario, ho sperimentato sulla mia pelle, anzi, sulle mie ossa, la veridicità delle teorie secondo le quali l'osteoporosi non si previene consumando più latticini e formaggi in genere, semmai eliminandoli e limitando al massimo il consumo di carne che fa male alla salute. Il Dott. Berrino, attraverso i suoi video, spiega molto chiaramente che le proteine animali contribuiscono al depauperamento delle riserve di calcio del nostro organismo.


Latticini e latte fanno male alle ossa.

Chi mi conosce sa perfettamente che da circa sei mesi ho abbandonato il consueto cibo per dedicarmi completamente a scelte più sane, ho seguito i consigli del dott. Berrino e dei cuochi della Cascina Rosa, mi sono appassionata alle spezie e alle farine integrali, ho conosciuto alimenti che non avevo mai provato trovandoli gradevolissimi e mi sono cimentata nella sperimentazione e creazione di nuove ricette.

Ma poi è arrivato il momento di verificare l'attendibilità di questa trasformazione: ebbene, l'occasione si è presentata in questi giorni di consueti controlli medici, avevo già sentito e visto i benefici del nuovo stile di vita, quattro chili in meno di peso, sensazione di leggerezza, ma la cosa che più mi ha impressionato è stato il risultato della MOC. Considerato che ho smesso il consumo di latte, latticini e formaggi, un risultato come quello che ho ricevuto oggi non me lo aspettavo proprio. Forse perché non ancora del tutto pronta a credere che l'eliminazione del cibo animale e del tanto raccomandato latte potesse servire a prevenire l'osteoporosi, ma la sorpresa è stata grande e graditissima, quando ho saputo che le mie ossa stanno meglio di un anno fa, ho recuperato una minima percentuale, ma è sicuramente una cosa positiva e ho invertito la tendenza che invece andava verso la decalcificazione progressiva.

A dispetto di tutti quegli spot pubblicitari che incitano a consumare yogurt più o meno ricchi di calcio. Allora, per chi volesse saperne di più, invito a rivedere i video del Dott. Berrino nella rubrica "salute" di questo blog, in cui si comprende meglio il punto di vista dello scienziato, io posso soltanto sperimentare e divulgare, di più non so.


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Farmaco Lyrica, controindicazioni funzionamento contro il dolore e effetti collaterali.

  

Articolo precedente Lyrica o Gabapentin

Sono trascorsi due mesi da quando ho ricominciato ad assumere il LIRYCA, farmaco prescrittomi da uno specialista neurologo del Policlinico Umberto I di Roma, per tentare di alleviare le mie fastidiose "parestesie". Mi fu dato l'appuntamento al mese successivo per il controllo ma qualche giorno prima, andai da un grande professore, neurochirurgo di chiara fama, il quale, dopo aver visionato la mia cartella clinica e avermi vista camminare, mi consigliò di provare a smettere il suddetto farmaco per valutare l'eventuale miglioramento del dolore senza il farmaco.

Io, sebbene fossi andata completamente fiduciosa nell'aiuto di un grande luminare, sono rimasta non poco sorpresa dalla facilità con cui aveva "risolto" l'argomento e mi sono ripromessa, una volta che fossi tornata al controllo al Policlinico, di chiedere al neurologo che mi ha in cura, cosa ne pensasse.

Avete sentito mai due pareri medici concordi tra loro? Ecco, anche in questo caso la smentita: continuare il LYRICA ancora per tre mesi e poi tornare al controllo, oppure smetterlo gradualmente, a mio piacimento, ma non prima di due mesi, naturalmente sempre con la gradualità necessaria.

A dire la verità sono molto tentata di fare questa prova, anche perché gli effetti collaterali cominciano a farsi sentire (sonnolenza continua, leggero offuscamento della vista, disturbi della memoria, ecc). Senza sottovalutare l'effetto nocivo sul fegato e i reni e i dolori sono sempre lì, con giorni grigi e giorni meno grigi, ma mai, ancora, giorni rosa.

A presto,

Mammut


   

  
  


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Smettere il farmaco Lyrica è possibile?

  

Precedenti post correlati:

  • Lyrica o Gabapentin
  • Lyrica, controindicazioni e effetti collaterali
  • Sono ancora qui, in attesa di quei famosi "giorni rosa" tra tutti i giorni neri e grigi trascorsi dal 2 giugno 2012, giorno in cui la normalità della mia vita è cambiata radicalmente. Per chi avesse seguito il racconto del mio percorso riguardante l'assunzione di farmaci capaci di attenuare i dolori neuropatici che da allora mi affliggono pesantemente, sono qui a testimoniare la mia esperienza personale. Eravamo rimasti al punto in cui mi ripromettevo di interrompere la terapia con Lyrica, per capire se fosse possibile ridurre o addirittura smettere di assumere questo medicinale, anche per gli effetti collaterali connessi, ma soprattutto perché mi rendevo conto che non mi risolveva comunque il problema, i dolori si attenuavano ma non scomparivano. Ebbene, con l'animo colmo di speranza iniziai a smettere, gradualmente, come si deve, i primi giorni mi spinsero a credere che potessi farcela ma poi mi dovetti ricredere perché dopo quattro o cinque giorni, i dolori aumentarono a tal punto che mi venivano le lacrime agli occhi. Non solo, a questo punto cominciai ad accusare tutti quei disturbi connessi all'abbandono del farmaco, una sorta di crisi di astinenza, capogiri, debolezza tale da non riuscire ad alzarmi per prendere un bicchiere d'acqua. Non ho riflettuto oltre, ho pensato che fosse meglio morire di effetti collaterali che morire di tutto quello che stavo sopportando, così ricominciai a prendere il Lyrica, sempre iniziando gradualmente, in attesa del prossimo controllo neurologico, nel corso del quale cercherò di farmi prescrivere qualche cosa in aggiunta, per poter arrivare a sopportare meglio questo assurdo dolore. Con la speranza mai sopita, di trovare un giorno una miscela "giusta" per il mio caso, nell'attesa di periodi più propizi, continuo il mio percorso che non smetterò di documentare, cercando, nel mio piccolo, di essere di aiuto a chi soffre del mio stesso problema. Mammut

   

  
  


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Lyrica o Gabapentin?

  

La vita di ciascuno di noi si svolge, inconsapevolmente, tra giorni rosa, giorni grigi, giorni neri e giorni così bui da non riuscire più a pensare ad altro che alla perduta serenità. Così ci troviamo a lottare, improvvisamente, contro il male fisico e spirituale, acquistando la consapevolezza che i giorni che in passato, avevamo visto dipinti di grigio, in effetti erano rosa, forse un po' sbiadito, ma rosa.

Ci viene da pensare che la nostra vita è finita, proviamo invidia per le persone che godono di quella spensierata e mai apprezzata vitalità, quello che per gli altri è una passeggiata a piedi per andare a comprare il latte, per noi è un miraggio, una cosa irraggiungibile, ma c'è sempre qualcuno che ci viene a spronare, a dire che tutto passerà, e che poi in fondo, siamo fortunati, perché poteva andare peggio.

Si, ma io chissà perché, non mi sento di far parte della categoria dei fortunati, infatti, dopo essere stata travolta da qualcuno che non aveva fatto attenzione alla guida della sua autovettura, mi sono ritrovata in una sala operatoria, dopo varie peripezie. Poi, il risveglio e la presa d'atto di ciò che è accaduto.

Terminati gli effetti dell'anestesia e degli antidolorifici post operatori, ho iniziato a sentire strane sensazioni alle gambe, fastidi, all'inizio, ma che man mano che trascorrevano i giorni, diventavano sempre più forti ed allora chiesi ai medici il perché. Loro molto semplicemente, mi dissero che essendo stata operata alla spina dorsale, il midollo era in qualche modo stato toccato e che ero fortunata di "sentire" i dolori neuropatici alle gambe, perché questo significava che non ero paralizzata.

Io, non so perché, ma continuavo a non sentirmi fortunata e comunque iniziai a prendere il LYRICA, ma questo mi provocava fastidi alla vista ed allora mi dissero che potevo assumere il GABAPENTIN, simile all'altro ma con minori effetti collaterali. Iniziai con un dosaggio minimo, 100 mg al giorno ma poi, col passare del tempo dovetti aumentare di molto il dosaggio, fino ad arrivare a 600 mg, con effetti a dir poco scarsi. Su una scala da 1 a 10, ho vissuto momenti di forte dolore, paragonabile ad un 8.

Mi sono recata da un neurologo, il Dott. Truini del Policlinico di Roma, il quale mi ha prescritto di nuovo il LYRICA; ho cominciato di nuovo gradualmente fino a raggiungere il dosaggio di 300 mg al giorno e, dopo circa due settimane di trattamento, ho iniziato a sentire miglioramenti, che ad oggi, 28 dicembre 2012, dopo un mese di LYRICA, in una scala da 1 a 10, posso dire di dover sopportare ancora dolori di valore 5, con riacutizzazioni nel corso della giornata, anche se in alcuni giorni posso dire di aver sperimentato un sollievo inaspettato, con dolori 2-3, quindi quasi (QUASI) assenti.

Vi terrò aggiornati sulle evoluzioni dei dolori proseguendo questo trattamento e cercando di capire quanto prima se i dolori neuropatici stanno diminuendo da soli (lo saprò solo interrompendo la cura per un paio di settimane), o se il beneficio è solo dovuto al cambio di farmaco.

Io continuo a non sentirmi fortunata, anche perché non so se questi dolori prima o poi spariranno, quanto tempo occorrerà e quanti effetti collaterali dovrò sopportare.

Mammut

Prosegue con Lyrica, smettere o proseguire?


   

  
  


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Farmaci online: i rischi di un acquisto troppo facile

  

Negli ultimi anni le vendite online hanno registrato un vero e proprio boom. Il numero degli e-commerce e le possibilità di acquisto per gli utenti si sono moltiplicate in maniera esponenziale. Se è vero che il commercio online ha permesso un notevole abbassamento dei costi per l'utente finale ed è diventato, nel tempo, sempre più sicuro, è altrettanto vero che in alcuni settori permangono ancora diversi rischi per quanto riguarda la qualità dei prodotti. In particolare nel settore farmaceutico è sempre consigliabile prestare la massima attenzione ai prodotti che si acquistano online; anche nel nostro Paese infatti sono stati svariati i casi di medicinali contraffatti acquistati direttamente online.

Troppo spesso le procedure di acquisto di farmaci sul web sono semplici e immediate. Basta cercare sui motori ricerca per scoprire che le opzioni sono veramente tante: si va dai siti italiani ai siti stranieri (di cui è ancora più complicato verificare l'attendibilità). Nel nostro Paese la vendita di farmaci online è illegale ma, come spesso accade, gli operatori hanno ideato diversi modi per aggirare la legge. Sul web è infatti possibile trovare:

  • siti di farmacie autorizzate che operano nel rispetto delle leggi dello stato di appartenenza. Si tratta comunque di farmacie che teoricamente non potrebbero effettuare spedizioni in Italia;
  • siti di vendita appartenenti a farmacie reali ma non autorizzate al commercio online. Queste farmacie non potrebbero effettuare spedizioni in nessun paese;
  • siti di farmacie false che sono dedite alla vendita di medicinali molto spesso contraffatti.

In particolare nell'ultimo caso i rischi connessi all'acquisto dei farmaci sono veramente tanti poiché si tratta quasi sempre di prodotti non certificati; nel settore farmaceutico “tradizionale” esiste infatti una filiera di controllo (dal produttore fino al venditore) che consente all'acquirente di essere a conoscenza di una serie di informazioni come i principi attivi, le controindicazioni e ovviamente la data di scadenza del prodotto. Quasi sempre invece i farmaci acquistati online non riportano alcuna indicazione o, peggio, contengono sostanze dannose per la salute del paziente. Un approfondimento a parte meriterebbe, poi, la vendita di viagra su Internet; la natura stessa del prodotto e il desiderio degli acquirenti di mantenere la propria privacy hanno dato vita, nel giro di pochi anni, ad un vero e proprio mercato parallelo.


   

  
  


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La soia fa male in gravidanza?

  

Si può bere latte di soia in gravidanza?

Abbiamo eseguito una ricerca in rete per trovare una risposta coerente e ben argomentata al problema. A quanto si dice oggi (2013) non esiste alcuno studio scientifico sui danni degli simil-estrogeni della soia, se non alcuni studi che confermano che, in dosi massive, il danno al feto sui ratti è stato riscontrato.

Alcuni dottori rispondono online con una semplice considerazione: Se in India, Cina e Giappone, dove si fa larghissimo uso di soia, nascono bambini sani e soprattutto, dove la longevità tocca numeri molto alti (soprattutto in Giappone, il paese più moderno tra i tre sopra citati), non vi è alcun problema ad alimentarsi con latte di soia ed altri prodotti (che notoriamente sono ricchi di molte proprietà), e a continuare a non bere latte normale che si dice faccia male.

Come anticipato, in rete sono espressi pareri da illustri dottori, come il seguente:

"Bisogna tener presente, in ogni caso, che i fitoestrogeni si legano ai recettori degli estrogeni in modo notevolmente inferiore (da 100 a 1000 volte!) e che osservando le popolazioni asiatiche, grandi consumatrici di soia in tutte le sue varianti, non si evidenziano effetti negativi. Anzi..."

Ed ancora

"Per concludere, esprimo il mio modesto parere che scaturisce dall' esperienza maturata negli anni con diverse gestanti vegetariane e vegane (la soia ed i suoi derivati nelle diete di questi soggetti è onnipresente): la corretta distribuzione dei cibi ed un piano alimentare personalizzato che tenga conto di ogni caratteristica individuale, abitudini alimentari, fabbisogno calorico e nutrizionali specifici della gestante...non ha mai prodotto, direttamente o indirettamente, problematiche di alcun rilievo materno-fetali."


   

  
  


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